Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke sabato, 12 Maggio alle ore 12:39
da romanews.eu Ecco le dichiarazioni del tecnico spagnolo nell’ultima conferenza stampa prima del suo addio alla Capitale. All’incontro con i giornalisti sono stati presenti (ma non sono intervenuti) Totti e i dirigenti Baldini, Sabatini e Fenucci.
Parlerà con il cuore? “Parlo col cuore ma dopo rispondo a 5-6 domande, non a 25. Decidete voi come fare”. Dica quello che vuole, poi le faremo qualche domanda finchè lei vorrà “Ok, inizio con una piccola critica, oggi è l’ultimo giorno e non voglio neanche arrabbiarmi. Due giorni fa ho fatto una riunione con la squadra, i ragazzi e il mio staff, per dire cosa pensavo, cosa sentivo. E’ stata una cosa bellissima, ho fatto questo saluto ai calciatori in spagnolo, perchè volevo parlare con il cuore. Il mio amico Claudio ha fatto una bellissima traduzione come al solito. E’ stata una cosa che mai dimenticherà e rimane lì. La critica va a quanto è uscito doposulla stampa, non perchè io legga la stampa, ma per quello che ho sentito dire. Tutto quello che hanno detto che io abbia detto ai calciatori è una bugia, quasi tutto. E dopo due giorni si sta parlando di quella bugia. Io ho un foglio dove c’è tutto quello che ho detto ai calciatori: non vado a mostrare quel che dico ai calciatori, ma è tutto molto diverso da quel che è uscito sulla stampa. E mi da un po’ fastidio, dovrei essere abituato, perchè è successo tante volte in questa stagione. Ma alla fine funziona così. La mia è una critica non per me che vado via, ma per quelli che vengono dopo di me. Questo è un bel posto, ma è un posto in cui c’è bisogno di un po’ più di aiuto. E lo dico per chi verrà dopo di me, spero che non dovrà soffrire quel che è successo a me. Niente di nuovo, lo so. Ok, continuo, per me è stato un grandissimo piacere essere allenatore di questa squadra, mai mi sono pentito di venire qui, nemmeno nel giorno più brutto. La mia famiglia è stata incantata, molto felice di essere qui. Sono stato io a dover convincere loro ad andare via, perchè erano convinti che sarei rimasto. Io ho avuto il rispetto e la fedeltà di tutti i tifosi per la strada, nonostante le amarezze. Li ringrazio tantissimo. Me ne vado perchè sono molto stanco, ho dato il 100% in questa stagione. Anche quando mi sono mancate le forze ho pensato di rimanere vicino ai miei calciatori. Penso che non mi basterà l’estate per recuperare la forza e quindi non potrò darla alla squadra. Il prossimo anno non allenerò sicuro. Non so se avrei avuto qualche offerta, ma devo recuperare questa forza. Sono molto passionale, è stata un’avventura, voi l’avete chiamata sempre progetto, parola di cui credo siamo tutti un po’ stanchi. Ma per me è stata un’avventura bellissima, ho speso tutta la mia energia cercando di arrivare a un bel porto. Se parliamo dei risultati il mio lavoro si deve giudicare dai risultati. Quando sono mancate tre-quattro partite e potevamo lottare per il terzo posto non ci siamo riusciti, ma per me non è stata una stagione molto brutta. Ci sono cose che voi non potete vedere, questa squadra per me è migliorata tantissimo, non per i risultati, ma per l’impegno dei ragazzi. Li ho difesi sempre, li ringrazio sempre e li ringrazio oggi nel mio ultimo giorno pubblico. Si sono messi dentro quello che io pensavo. Ho cercato di renderli convinti di quello che facevano, in alta percentuale sono riuscito a farlo. Sicuramente dei tifosi non hanno capito quel che faccio, ma penso di essere onesto con me stesso per primo, poi con società, giocatori e tifosi. Ho detto fin dall’inizio che se non posso essere d’aiuto alla squadra me ne vado. Questo è successo, soprattutto dopo la partita di Firenze. E questo può risuccedere, e non voglio essere io il punto di rottura. Questo tifo, che si è comportato in modo fedelissimo, è importante per squadra e società. Tutti e tre devono andare per la giusta strada. Auguro che marcino insieme, auguro un cammino pieno di successi, auguro che diventi una squadra davvero. Non ho nessun rimprovero da fare a nessuno. Se ho fatto qualche sbaglio, se non mi sono comportato bene in alcuni momenti chiedo scusa, a volte uno ha la sua personalità, ma ho cercato di rispettare quello che penso. Continuo a essere convinto che in Italia si possa giocare un bel calcio. Continuo a preferire il calcio all’attacco, anche se non vi preoccupate cercherò di migliorare la fase difensiva. Però è stato bellissimo, un grande orgoglio essere l’allenatore della Roma. Niente di più. Grazie di tutto” Quali errori pensa di aver commesso? “Tanti errori, tanti, sicuramente. Ma sarebbe brutto dirli il giorno in cui me ne vado. Ogni partita cercavo di avvicinare i ragazzi nel modo migliore, quello è stato sempre il mio compito, facilitare il loro lavoro sapendo cosa succederà. Poi loro hanno la loro personalità e devono interpretare il calcio. Quando uno gioca è tutto diverso. Ho provato da allenatore a facilitare il loro lavoro. Per quanto riguarda i momenti calcistici sono tante le cose da migliorare. Io sono talmente competitivo che ogni sconfitta per me è stata un dispiacere enorme, io voglio vincere ogni partita e ogni allenamento. E non è una frase fatta, è un sentire, è il mio pensiero. E’ giusto giudicare un allenatore per i risultati. I risultati sono questi, ma l’anno prossimo avrei fatto sicuramente quel che ho sempre fatto. Continuo ad essere convinto che quella idea di calcio sia bella e attraente, ho visto che ai calciatori piace il pallone, che vogliono lavorare pensando a quello che succederà in campo” Sul rapporto con Totti “Ieri ho fatto una battuta a quelli del Tapiro d’Oro. Ho parlato così tanto di Francesco che quasi me ne sto innamorando, mia moglie è un po’ preoccupata. Francesco è qua, sennò domani non gioca (ride ndr). E’ stato molto speciale, dall’inizio ho avuto una bellissima sensazione con lui. Mi ricordo una volta ad inizio allenamento dopo una esclusione, quando per voi c’era un litigio tra noi, gli ho detto che non avevo nessunissima guerra con lui, all’inverso ho un grande rispetto come calciatore e come persona. Ho avuto la fortuna di affrontarlo come calciatore. E’ stato un piacere non solo con Francesco, che è un campione, con tutti. Paura di questa città? Nessuna paura, è una citta meravigliosa. Rimarrò qua a Roma 2-3-4 mesi in più per conoscere la città, non ho nessuna paura. Il tifo l’ho visto sempre fiducioso, tante volte diceva che non gli piaceva quello che vedeva, ma non ho paura, è questo il calcio. Il mio problema è solo di stanchezza. E’ la forza che non ho adesso e non penso di recuperare questa estate. Quando ho detto di essere un allenatore diverso è perchè questa per me è una passione, che diventa un lavoro, un impegno. Forse devo pensare in un modo diverso, ma sono fatto così, preferisco un anno così intenso piuttosto che tre piano piano” Sul campionato italiano, credi di aver trovato un muro? “Un allenatore è sempre importante per una squadra. Eravamo due allenatori stranieri all’inizio, io e Mihajlovic, anche se lui è quasi italiano. Non è che sia diverso il calcio italiano. A volte ho sentito che gli allenatori italiani siano più bravi di quegli europei. Gli allenatori italiani non sono nè più bravi nè più cattivi degli altri. Qui non è stato così difficile così come la vedete. E’ stata una stagione tosta, ma penso che ci sono squadre italiane come la Juventus, che ha fatto un grandissimo campionato, come il Milan e l’Udinese che hanno giocato bene. E sono stato trattato in modo incredibile dai miei colleghi, tutti sono stati gentilissimi sempre, mi hanno fatto i complimenti sia quelli che mi battevano che quelli che perdevano. E’ stato un piacere stare con loro anche a Coverciano nella riunione e in ogni post-partita, che è la cosa più massacrante che c’è per me. Ieri, quando sono tornato a casa con il Tapiro, i miei figli mi hanno chiesto cosa fosse e io: “Il premio per l’allenatore straniero più bravo della Serie A” L’ambiente a Roma crea ulteriori difficoltà? “No, io sto qui, non conosco neanche il 10% di quello che sentite voi, io ho cercato di fare il mio lavoro, so che questo mestiere è giudicato da tutti e deve essere così, perchè rappresento una grande società, una grande città. Non ho nessun rimprovero da fare. E’ stato sempre un orgoglio allenare questa squadra. Per me non è una dimissione, è il momento giusto per andarmene, così la società può prepararsi al meglio per il prossimo anno. Mai ho pensato di dimettermi dopo una sconfitta. Mai. Mai. C’era da stare con la squadra. Adesso tutto può riiniziare, non è un anno buttato al vento, la squadra è migliorata in questo anno, sia per i comportamenti nello spogliatoio che in campo. Adesso la squadra è più forte in questo senso, con più senso di responsabilità. Io ho fatto i primi passi e continuerà il mio lavoro un’altra persona che avrà la forza che a me mancherà” Cosa farà nella sua vita professionale? A Roma non le è mancato nulla, ha avuto appoggio totale da parte di dirigenti, squadra e pubblico. Le critiche non sono state esagerate e sono arrivate soltanto dopo la sedicesima sconfitta. Al di là dell’aspetto umano, in un quadro così, come fa a tirarsi indietro? Poi aveva detto che non era sicura la sua decisione, che avrebbe prima parlato con la società… “Io non scherzo in nessun momento, ho tantissimo rispetto per quel che rappresento. E’ quasi impossibile lavorare in una circostanza come questa, con persone nella società che hanno verso di me una fiducia incredibile. Sai perchè? Perchè prima di essere un allenatore sono una persona, così come i calciatori. E la persona vale più di qualsiasi cosa. A molti dispiace che lei vada via, questo è un habitat ideale per allenare… “Adesso sono arrabbiati che io vada via, mi dispiace…” Se fosse stato centrato l’obiettivo europeo sarebbe andato via? “Ogni sconfitta fa male, ai tifosi, ai calciatori, alla società e fa sentire male anche me. Se avessimo centrato il terzo posto, quella è un’ipotesi, non lo so. La realtà è questa e questa è la mia decisione” Che consigli vuole dare a chi verrà dopo di lei per non stancarsi? “Questo dipenderà dalla forza che avrà ognuno. Non penso di essere la persona giusta nel dare consigli, di sicuro la società prenderà l’allenatore giusto. Solo dovete avere un po’ di questa parola magica che è pazienza, per lasciarli lavorare e far ottenere loro quel che si può ottenere, di sicuro non nelle prime dieci partite” Perchè la sua idea di calcio si è fermata a Bologna-Roma? Pensa di aver fallito a livello tecnico? “Bologna-Roma è stata una bella partita, ma abbiamo fatte pure altre gare di livello alto. Si può giocare un bel calcio qua, si è visto qualche volta con la Roma e anche con le altre squadre. Quando ero calciatore mi arrabbiavo quando mi dicevano ‘non avete vinto la Liga, è un fallimento’. Ma quando uno dà il suo 100% non è un fallimento, non lo dirò mai. E’ stata una stagione strana, difficile senza nessun dubbio” Non crede di essere l’unico a pagare per questa stagione? “Non la vedo così, è un mio sentire personale, capisco che qualcuno sia arrabbiato, ma il mio è un sentimento personale. Devo essere giusto con me stesso e con quello che rappresento. Non sono arrabbiato e non devo pagare. Non bisogna cercare il colpevole, si tratta della Roma che deve migliorare le sue prestazioni e dare tante soddisfazioni nel futuro prossimo” Che eredità lascia a Roma? Cosa resta di Luis Enrique? “Mai ho pensato di lasciare un segno, un’identità. Cerco di fare il mio lavoro, se poi qualcuno riceve qualcosa di mio fantastico. Non so chi sarà il prossimo allenatore, ma avrà la sua idea. Se potrò aiutare la Roma fuori dal terreno di gioco sarò disponibile. Non mi preoccupa se si parlerà di me, mi preoccupa che si dia al prossimo allenatore lo stesso appoggio che è stato dato a me” Recuperate le energie vorrà dimostrare che il suo calcio si può fare in Italia o l’Italia è un capitolo chiuso? “No, mi piace tantissimo l’Italia. Non sarò ‘italianizzato’ sul piano calcistico, ma l’Italia mi piace tantissimo, Roma particolarmente. Può essere vincente il suo calcio qui? “Sicuro che può essere vincente, ma non ho nessun sentimento di vendetta, di rivincita. Ma si può fare questo calcio, in qualsiasi paese” Vorrà riprovarci? “Chi lo sa, meglio recuperare un po’ prima, pure voi (ride ndr). E dopo chi lo sa. Grazie di tutto. Forza Roma” |
