Pescara, ucciso ultras dei Rangers. Caccia a un esponente della comunità rom
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 2 Maggio alle ore 12:38
PESCARA. Sparatoria questa sera in via Polacchi, a Pescara, all’apice di una lite: il bilancio è di un morto, D. R., 24 anni, residente in via Monte Carmelo. Secondo le prime informazioni delle forze dell’ordine, il delitto sarebbe l’epilogo di una lite scoppiata lunedì sera a Pescara Vecchia e poi finita nel sangue con un paio di colpi sparati in una casa della zona. Ma dietro all’omicidio ci potrebbe essere anche un regolamento di conti con un gruppo di rom: la polizia è sulle tracce di M.C., esponente di una nota famiglia di nomadi residente in città. Non è da escludersi anche un errore di persona: il destinatario del raid doveva probabilmente essere il fratello gemello di D. R., A., riuscito a fuggire.
L’INSEGUIMENTO, LA SPARATORIA E I SOCCORSI. In base a quanto si è appreso, R. è stato colpito al gluteo destro da un solo proiettile: è stato trasportato d’urgenza in ospedale, a Pescara, ma poco dopo è morto nel Pronto soccorso. La notizia della morte è rimbalzata in un istante in via Polacchi dove un sentimento di disperazione e rabbia si è impadronito dei familiari e dei residenti: R. lascia una figlia di appena 4 mesi e una compagna. In base al racconto dei primi testimoni, D. R. e il fratello sarebbero stati raggiunti in strada da un gruppo di rom, inseguiti e poi sarebbero stati due i colpi esplosi nell’abitazione di via Polacchi dove i due avevano cercato un rifugio: i testimoni hanno parlato di due rumori forti che hanno squarciato il silenzio della sera di festa.
RAID PUNITIVO DOPO UNA LITE A PESCARA VECCHIA. Sempre secondo le prime indiscrezioni, sembra che lunedì notte tra i fratelli R. e un gruppo di rom ci sia stata una rissa violentissima in via delle Caserme a Pescara Vecchia. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire se ci sono davvero collegamenti tra le botte in centro storico e l’omicidio in via Polacchi.
IPOTESI SCAMBIO DI PERSONA. E’ stato lo stesso R., prima del decesso, a rivelare il nome del probabile assassino. Lunedì sera il nomade pescarese avrebbe avuto una discussione con il fratello gemello di D. R., A. In quella occasione il nomade avrebbe minacciato R. e gli avrebbe detto “Io ti ammazzo”. Non si esclude quindi che ieri sera M.C. abbia promosso una spedizione punitiva contro A. R. e poi abbia per errore colpito il fratello gemello.