domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


“Vedrai che ne parleranno” la frase che tra me e me continuavo a ripetere mentre assistevo ai salotti televisivi intenti a commentare il caso “Genoa”. Primo speciale niente, “va bene proviamo su quest’altro canale”. Anche qui nulla! “Ok, sono stato sfortunato proviamo di la. Si, Si, qui sicuramente ne parleranno, con questo parterre di ospiti vuoi che il discorso non esce fuori?” Niente, anche qui nessuno dice nulla. Di cosa sto parlando? Ovviamente della tessera del tifoso. Ho assistito ad ore ed ore di commenti e approfondimenti senza che il capitolo “tessera” venisse mai sfiorato. Un fatto decisamente curioso. E’ mai possibile parlare di Genoa-Siena senza accennare al progetto che, a detta di tutti, sarebbe servito proprio a rendere più sicuri e fruibili gli stadi italiani?

“Serve il modello inglese” la frase più gettonata, dimenticandosi di aggiungere che nella patria degli Hooligans, per andare allo stadio, non serve nessun ok da parte delle autorità di sicurezza, le trasferte non sono vietate e i biglietti non sono nominali. Ma questi, nella patria dove tutto succede “ad insaputa”, viene ridotto a mero dettaglio. Ovviamente!

Ma torniamo a Marassi. Premessa importante. Quanto successo non può di certo passare sotto silenzio. Contestare rientra nei “diritti” del tifoso, farlo in quel modo rischia di farti scivolare nel torto, facendo passare in secondo piano i motivi della protesta stessa. Non è nostra intenzione fare un trattato sociologico, dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, non ne abbiamo le competenze e soprattutto la voglia. Anche perchè ad oggi hanno parlato tutti:presidenti, giocatori, ex giocatori, istituzioni, giornalisti, opinionisti e perchè no, gli immancabili sociologi. La nostra volontà è quella di porre delle domande nel tentativo di trovare le risposte. Una su tutte: a cosa serve la tessera del tifoso? Ce lo siamo chiesti tre anni fa e lo rifacciamo oggi.

Nei tanti talk show di approfondimento, spesso frequentati dai tuttologi che un giorno parlano di fisica applicata e quello seguente di nouvelle cousine, si è discusso di tutto tranne che di questo. Facciamo un passo indietro. Ricordate il giorno della presentanzione del progetto quante belle parole in tema di sicurezza? “La tessera del tifoso servirà a riportare le famiglie allo stadio e a scoraggiare i teppisti”. Guai poi a metterne in discussione la validità, nella migliore delle ipotesi si veniva accusati di non essere tifosi veri o peggio ancora di spalleggiare chi allo stadio va solo per creare disordini. Come diceva Paul Valéry: “ Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore”. Logica che dalle nostre parti funziona a meraviglia.

Oggi riproponiamo con forza la domanda: a cosa serve la tessera del tifoso? Nel giro di qualche anno le presenze allo stadio sono crollate in maniera significativa, segnando flessioni importanti (e in alcuni casi determinanti) negli abbonamenti. Per non parlare poi della presenza dei tifosi in trasferta, una vera debacle. E la sicurezza? Più o meno tutto come prima. Però guai a dirlo…

Per concludere, questa situazione, mi riporta alla mente quel famos sketch televisivo con un gruppo di persone dentro un ascensore. Poco dopo la partenza, la salita viene interrotta da una flatulenza assai rumorosa. Tutti se ne accorgono ma nessuno ha il coraggio di dire nulla… e tra l’imbarazzo generale, quello che resta, è solo lo sgradevole odore.

Fonte: www.laroma.net

Per Corederoma
Paolo Nasuto