lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


Con una lettera aperta, scritta dal centro coordinamento degli Juventus Club e dalla curva Sud, per la prima volta il cuore del tifo prende posizione sulla questione razzismo e avverte chi seguirà dagli spalti la squadra di Conte nella volata tricolore. «Evitiamo – hanno scritto nella comunicazione congiunta – e contrastiamo i cori razzisti e beceri che, vista la diffida del nostro campo, potrebbero solo danneggiarci in questo delicato e fondamentale finale di stagione». Un autoappello che già dal titolo della missiva, spedita a tutti i club juventini, fa capire che non ci sono più margini di errore dopo esser finiti nel mirino del giudice sportivo e dell’attenzione pubblica: «Sei finali… Nelle quali anche noi tifosi non dobbiamo sbagliare». A partire dal Juve-Roma di domenica sera, terz’ultima sfida casalinga (le altre sono con Lecce e Atalanta, all’ultima di campionato) e tappa cruciale per mantenere la vetta della classifica e l’imbattibilità record. Nei giallorossi potrebbe scendere in campo Simplicio, mentre Juan è infortunato, e l’attenzione è ai massimi livelli. La società invocherà il fairplay attraverso lo speaker e i maxi s cher mi , mentre fuori dalla curva Sud verrà consegnato un volantino per sottolineare il pericolo squalifica. Dopo l’ultima sanzione (30mila euro più diffida) per i cori contro il laziale Diakitè, infatti, un altro “buu” porterebbe al provvedimento più duro: giocare in uno stadio vuoto. Un evento che i tifosi bianconeri hanno già provato sulla loro pelle: per i cori beceri contro l’interista Balotelli, il 17 maggio 2009 Juve-Atalanta venne giocata in un Olimpico a porte chiuse, mentre il 23 gennaio 2010 venne squalificata la curva Scirea nella sfida contro la Roma per lo stesso motivo. I precedenti, dunque, non mancano. Insieme ad una certa reiterazione registrata dal giudice sportivo in questa annata. La Juve per ben 7 volte è stata multata (5 in campionato e 2 in Coppa Italia) causa atteggiamento del proprio pubblico nei confronti degli avversari e ha già dovuto sborsare 115mila euro complessivi di multe. Nessuna tifoseria in serie A vanta così tante sanzioni e numero di segnalazioni: un record poco invidiabile, che ha costretto la dirigenza juventina ad intervenire con durezza. «E’ una situazione che crea forte disagio – ha commentato Beppe Marotta – perché siamo all’avanguardia in questa lotta. Da anni portiamo avanti con l’Unesco il progetto “Un calcio al razzismo” e le nostre giovanili sono un laboratorio multietnico, formato da calciatori di tutti i continenti. Questo fenomeno è frutto di uno sparuto gruppo di tifosi, ma va debellato». Anche perché la tolleranza, adesso, è diventata zero. Se nella sfida contro la Lazio dell’11 aprile il giudice Tosel aveva mitigato la pena, sottolineando come «altri sostenitori, in relazione ad alcuni episodi, hanno chiaramente manifestato la propria dissociazione da tali biasimevoli comportamenti», ora nulla potrà salvare lo Juventus Stadium in caso di razzismo. Meglio prevenire e così il messaggio pubblico, scritto dal coordinamento (a stretto contatto con la società) e dai gruppi organizzati del tifo più caldo, batte sull’unico tasto possibile: «Tifiamo per la Juve e basta». Basterà?

[Fonte: VecchiaSignora.net]

Per Corederoma
Paolo Nasuto