martedì, Luglio 15, 2025 Anno XXI


da repubblica.it

Club al lavoro per individuare l’area su cui costruire il nuovo impianto, l’obiettivo è avere la nuova casa dal 2016. Apertura ai comuni confinanti, in cima alle preferenze resta sempre la zona di Tor di Valle

stadio nuovo AS RomaNon aiuterà la Roma a entrare in Europa in questa stagione, ma lo stadio di proprietà resta una priorità per la Roma di oggi e di domani. Dopo il foto-annuncio con cui l’a. d. Mark Pannes aveva la scorsa settimana confessato i lavori sul design del nuovo impianto, oggi l’advisor Cushman&Wakfield incaricato di individuare l’area giusta ha pubblicato un annuncio in cui specifica di essere a lavoro per la “individuazione e selezione di aree ubicate preferibilmente all’interno del territorio del comune di Roma, ma anche di comuni con lo stesso confinanti, di superficie non inferiore a 10 ettari dove insediare il nuovo stadio di calcio della AS Roma”.

UN “PROGETTO” ENTRO L’ANNO – Complessivamente, i soggetti proprietari di aree già individuati – oppure offertisi – sono già una trentina. Pochissimi di questi, però, conservano le caratteristiche ideali per ospitare un impianto come quello che ha in testa la proprietà della Roma (fortemente caratterizzato e riconoscibile, iper tecnologico, polifunzionale). Intanto i “10 ettari” richiesti da Cushman&Wakefield, che nella nota diffusa oggi ha invitato “i proprietari interessati a contattare C&W (…) entro e non oltre il 7 maggio 2012”. Un vero e proprio appello, ma anche una deadline definita: da quella data, infatti, Cushman si riserverà di studiare le caratteristiche di ogni area per poi a fine giugno presentare un dossier con la short list con le aree migliori (tra 2 e 4, orientativamente)
accompagnato da un commento e da chiavi di preferenza di ogni singola zona. Sarà a quel punto la proprietà della Roma attraverso l’a. d. Mark Pannes, Claudio Fenucci, l’architetto e designer Dan Meis e il proprietario Jim Pallotta, a scegliere e a “proporre ai relativi proprietari di intraprendere trattative dirette finalizzate allo sviluppo dell’Operazione”. L’obiettivo è di avere entro l’anno solare un progetto definitivo e articolato da presentare sul tavolo delle istituzioni. Negli Usa – e anche per questo la Roma ha recentemente firmato un accordo fino al 2015 con il Coni per l’Olimpico – sognano di iniziare la stagione 2016-2017 nel nuovo impianto giallorosso. Burocrazia permettendo.

“FUORI DAL RACCORDO”: FIUMICINO SI CANDIDA – Intanto, la ricerca è iniziata anche ufficialmente, con l’invito di Cushman&Wakefield, che apre per la prima volta a quei “comuni confinanti”, esterni quindi al Grande Raccordo Anulare. Il motivo è limpido: alcuni dei soggetti che si sono fatti avanti negli ultimi mesi, propongono aree limitrofe al Gra: mesi fa è stato segnalato un terreno nel comune di Guidonia, un’altra superficie offerta è quella nella zona di La Rustica, appena fuori dal Raccordo, senza dimenticare quella interna, ma di proprietà del comune di Frascati, situata sulla Tuscolana, non distante da Cinecittà. La proposta più interessante è però quella arrivata dal comune di Fiumicino, che ha messo a disposizione un terreno situato nei pressi dell’autostrada per l’aeroporto, poco prima del complesso Parco Leonardo. Un’area servitissima da un punto di vista infrastrutturale, collegata con l’autostrada, il raccordo, non lontana dalla Portuense, ma anche con le adiacenti stazioni ferroviarie di Parco Leonardo e Ponte Galeria che collegano l’area all’aeroporto e al centro città. Ciò nonostante, in cima alle preferenze resta sempre la zona di Tor di Valle, quella che Tom DiBenedetto, meno di un anno fa, valutò come, “Il posto migliore, forse l’unico, per fare uno stadio a Roma”.

ALLENAMENTI “TOP SECRET” – Giù il sipario, Luis Enrique nasconde la Roma. A tre giorni dal match verità contro la Juventus, l’allenatore asturiano ha iniziato a studiare le contromisure da opporre all’unica squadra imbattuta del campionato e non solo. Dopo un’ora circa di allenamento il tecnico ha chiesto alle telecamere di Roma Channel di allontanarsi, richiesta estesa anche ad alcuni “spettatori”, aspiranti allenatori del corso di Coverciano, invitati nel centro tecnico per assistere al lavoro del guru delle Asturie: seduta tecnica top secret, dunque, per provare movimenti offensivi e tecniche su palla inattiva con cui provare a sorprendere la miglior difesa del campionato. Quella della Roma, di difesa, è invece tutta da decifrare: ai box Stekelenburg, debilitato da un virus intestinale che lo ha colto ieri. Oggi stava già meglio, ma viste le condizioni non perfette lo staff medico ha preferito risparmiargli la seduta di allenamento. Durante il quale, invece, Luis Enrique è tornato a sperimentare una difesa con Kjaer e Heinze coppia centrale, restituendo a De Rossi il ruolo di centrocampista, quasi l’opaca prova di mascherano a Londra con il Barça abbia convinto Luis a non replicare l’esperimento. Soluzione credibile o soltanto un bluff per mescolare le carte agli occhi di Conte? Difficile dirlo, anche se i numeri parlano a favore della conferma del regista di Ostia in difesa: tre gol subiti nelle tre partite di Daniele al centro (la prima proprio nell’andata con la Juventus), ma nessuna sconfitta. Anzi, il curriculum recita un pareggio, proprio con i bianconeri, e due vittorie. Abbastanza per convincere Luis a confermare l’unico regista della squadra difensore non più aggiunto ma effettivo? Non resta che attendere.

MATTEO PINCI