Morte Morosini, si ipotizza difetto genetico del cuore
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomartedì, 17 Aprile alle ore 04:25
PESCARA. Secondo la prima dichiarazione del medico legale, sarebbero esclusi aneurisma e infarto.
E’ terminata da poco l’autopsia sulla salma di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno morto sabato pomeriggio durante la partita Pescara-Livorno.
Ad eseguirla è stato l’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, incaricato dal pm Valentina D’Agostino. All’esame ha partecipato anche il perito di parte per la famiglia di Morosini, Cristina Basso, dell’Università di Padova che ha lasciato l’obitorio intorno alle 16. L’esame autoptico, in base alle prime indiscrezioni che trapelano, avrebbe consentito di escludere cause di morte «macroscopicamente evidenti». Questo vuol dire che la precisa definizione della causa del decesso di Morosini è rinviata all’esito di ulteriori esami, che saranno effettuati nelle prossime settimane. L’attenzione dei medici sarebbe concentrata sull’accertamento di difetti cardiaci come alterazioni strutturali dell’organo e su difetti genetici che coinvolgono la conduzione elettrica del cuore. Secondo la prima dichiarazione del medico legale, sarebbero esclusi aneurisma e infarto, ovvero le due cause principali che erano state ipotizzate subito dopo il malore.
Intanto i familiari del ‘Moro’ chiedono di non pubblicare immagini e video del momento della tragedia. La richiesta è stata diffusa attraverso il sito del Livorno Calcio: «Il Livorno Calcio – si legge nella nota – a nome della famiglia Morosini chiede, gentilmente, a tutti i media di non riproporre più le immagini (video, foto) dell’attimo in cui Piermario cade in campo e degli attimi successivi dei soccorsi nella partita Pescara-Livorno». Sempre poco fa è stato confermato che la salma non sarà esposta a Pescara, «per espresso desiderio della famiglia». I familiari del giovane e gli amici hanno già lasciato la città, compreso il parroco arrivato a Pescara dopo il decesso del calciatore. In serata o in nottata la bara, sigillata, lascerà il capoluogo adriatico. Nei pressi dell’obitorio sono stati affissi degli striscioni per il calciatore del Livorno che dicono, tra l’altro, “I Rangers ti onorano… Ciao Moro”, “Oltre i colori, oltre la rivalita’, Ciao Moro, ciao angelo”. E’ arrivato anche il nullaosta per il trasferimento della salma. Questo farà sì che il corpo dell’atleta potrà partire per Livorno soltanto nella mattinata di domani.
IL PADRE MORTO PER MALATTIA CARDIACA
L’ipotesi principale è quella che sia insorta una fibrillazione ventricolare del cuore che avrebbe di fatto impedito la normale la funzione di pompa per poi arrivare all’ arresto cardiaco. Se così fosse sarebbe stato necessario l’uso dei defibrillatori per la rianimazione cardio polmonare del giovane.
Tale aritmia potrebbe essere stata determinata appunto da un’anomalia di origine genetica. Tra l’altro, non sfugge all’attenzione dei medici una storia di familiarità per le malattie di cuore: il padre del giocatore sarebbe morto per una malattia cardiaca. Secondo gli esperti sono molte le malattie che riguardano la conduzione cardiaca alcune delle quali legate a difetti genetici (gli esperti le chiamano canalopatie, sindrome del Qt lungo e breve, Wolf Parkinson White, sindrome di Brugada). I successivi esami del Dna che dovrebbero essere effettuati all’università Cattolica di Roma, potrebbero mettere inoltre in evidenza se l’arresto cardiaco era o non era riattivabile. Non é escluso che le successive indagini si interroghino ancora sulla tempestività dei soccorsi e sull’uso del defibrillatore.