domenica, Luglio 13, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Fernando Gago incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) del centrocampista argentino, trascritte fedelmente ascoltando l’audio della conferenza:

Fernando GagoSul 3° posto, il campionato sembra aver aspettato la Roma…
“Siamo ancora in corsa per la Champions League, abbiamo ancora qualche possibilità, dobbiamo cogliere queste occasioni. Mancano delle partite importanti, delle partite che dobbiamo vincere. Sappiamo quanto sia importante giocare in Champions League, io personalmente l’ho giocata e so cosa significa. Dobbiamo comunque procedere partita dopo partita. Per quanto riguarda la difesa vengono commessi sempre degli errori, ci sono problemi sia in attacco che in difesa. Per questo dobbiamo migliorare, ma questo è un processo lungo e dopo 6 mesi non si può prentendere che abbiamo già assimilato questa idea di gioco così ben definita. Ma credo che siamo sulla strada giusta”.

Come giudichi la tua esperienza alla Roma dopo che sei stato in grandi club come Boca Junior e Real Madrid? L’andamento di questo progetto può incidere sul tuo futuro?
“Sì, è vero ho avuto la fortuna di giocare nel Boca, una delle squadre più importanti d’Argentina, nel Real, una delle più importanti di Spagna. Adesso sono alla Roma che, per Palmares e titoli, non è di prima fascia, ma è una squadra che ha un fascino speciale. Tra l’altro qui ha giocato Batistuta, quindi è una squadra che in Argentina è molto seguita. Comunque la Roma ha un fascino speciale, per la città, per la sua gente e per l’ambiente che si respira allo stadio.  Adesso devo soltanto finire bene quest’anno, poi vedremo. Ho già parlato con chi dovevo parlare. Comunque per me giocare qui non è un problema, ma un grande onore”.

Ora stai ‘respirando’ cultura basca con Luis Enrique, è diversa da quella madrinista del Real?
“Ogni club ha una sua identità, è difficile, forse sconveniente fare paragoni. Ogni squadra ha una propria idea calcistica, sappiamo che il Barça gioca più col possesso palla, il Real più diretto, la Roma ha un possesso palla, ma ha anche dimostrato di essere diretta. E’ il bello del calcio, quello di avere filosofie diverse. Ma poi quello che conta è come si traducono in campo”.

Sul futuro, tu vuoi restare alla Roma?
“Sì, voglio rimanere qui, ma non dipende soltanto da me, ci sono tre parti in causa, la Roma, il Real Madrid, me stesso. Dobbiamo attendere l’esito della trattativa”

Si parla di un interessamento per Suarez, tu l’hai affrontato in Coppa America. Potrebbe essere utile alla Roma?
“Lo conosco da molto anni. E’ molto forte, fa la differenza. E’ evidente che da qui ai prossimi mesi si susseguiranno indiscrezioni di mercato, ora Luis è un giocatore del Liverpool, quindi dovremo attendere gli sviluppi del calciomercato e poi vedere, alla fine, chi arriverà”.

Ti trovi meglio da regista o da intermedio?
“Anche se il mister mi dicesse di giocare in porta lo farei volentieri. Io mi alleno ogni settimana per far parte della squadra, voglio sempre dare il mio contributo. Nella mia carriera ho quasi sempre giocato davanti alla difesa, in Nazionale più da interno. E’ un ruolo che mi piace”.

E’ più facile che l’Argentina vinca il prossimo mondiale o che la Roma vinca il prossimo scudetto?
“Il calcio è imprevedibile, magari possono realizzarsi entrambi le cose. Se dovessi rimanere qui, il prossimo anno farò tutto il possibile per cercare di vincere lo scudetto, ma è meglio non guardare troppo lontano e procedere un passo alla volta”.

Tanti giocatori sono arrivati qui a Roma essendo abituati alla Champions League. Sarebbe un fallimento non disputarla il prossimo anno o era in conto di non raggiungerla?
“Quando sono arrivato qui sono arrivato per vincere tutte le partite e quindi anche il campionato, oggi siamo in corsa per la Champions, questo dipenderà dai risultati, ma spesso i risultati dipendono anche dal tempo che serve per raggiungere un affiatamento tra tutti i compagni. Ci vorrà del tempo, ma la Champions è più vicina. Dobbiamo comunque tener conto che siamo una squadra giovane, che però con il giusto mix di giovani e giocatori di esperienza può fare progressi in fretta”.

Quali sono i punti forti e i punti da migliorare della Roma. E quali giocatori bisognerebbe comprare?
“Io credo che la nostra è una rosa molto buona, non mi piace guardare troppo lontano, pensare al prossimo anno. Abbiamo sia giocatori consacrati, affermati, che giovani dal futuro brillante e incredibile, basta vederli per poter prevedere per loro un grande futuro. Tutte le decisioni spettano ad allenatore e dirigenza, spetta a loro capire cosa manca e dove migliorare questo progetto, un progetto che deve andare di pari passo con i risultati. Nel calcio il progetto può essere bello quanto vuoi, ma poi si spegne se non è accompagnato dai risultati”.

La differenza tra Barcellona e Milan è solo in quel rigore discusso di ieri o c’è dell’altro?
“In realtà non mi piace parlare delle squadre in cui non gioco. Ho visto la partita, perchè mi piace seguire il calcio anche in tv. Non so se c’è differenza tra Barcellona e Milan, sono due grandi squadre, con due modi di giocare diversi, non è certo un rigore a fare la differenza. Comunque ieri è stata una grande partita”.

Sul calcioscommesse. Masiello ha ammesso di aver fatto un autogol volontariamente. Cosa ne pensi?
“Non ho mai vissuto nulla del genere in uno spogliatoio. Non sono molto al corrente di questa vicenda, anche perchè non leggo molto la stampa sportiva. E’ comunque una cosa che fa molto male, al calcio e allo sport in generale”.

Hai segnato poco in carriera, da cosa dipende? Puoi migliorare?
“Magari potessi migliorare, a me piace crescere partita dopo partita, allenamento dopo allenamento. Spesso in passato ho giocato più arretrato di adesso, ora ho qualche occasione in più. Mi piacerebbe segnare più gol, ma per le mie doti preferisco sempre dare un assist ai compagni piuttosto che segnare”.

C’è rammarico per i derby persi e per i punti persi contro squadre inferiori. C’è una partita che rappresenta un rimpianto particolare e che vorresti rigiocare?
“Tutte le partite sono difficili. Da qui alla fine saranno tutte delle finali, non importa se contro il Milan o contro il Lecce. Dobbiamo affrontarle tutte con la stessa determinazione, come abbiamo fatto domenica con il Novara. Abbiamo ribaltato il risultato e abbiamo dimostrato che c’è stato un cambiamento”.