sabato, Luglio 12, 2025 Anno XXI


Il produttore Domenico Procacci ha consegnato tutti i materiali del film Diaz alla commissione di revisione cinematografica presso il ministero dei Beni culturali: la decisione su un eventuale e probabile divieto alla pellicola sui fatti di Genova del 2001 è attesa subito dopo Pasqua, forse già l’11, mentre proseguono le proiezioni in varie città italiane, dopo quella dolorosissima di Genova: Palermo, Milano, Bologna in vista dell’uscita del 13 aprile. Procacci ha invitato il ministro dell’interno Annamaria Cancellieri a vedere la pellicola di Daniele Vicari, ma ancora non ha avuto una risposta.

Invece alcuni giorni fa il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha diffuso una circolare in cui si legge: “in concomitanza con la proiezione di numerose pellicole cinematografiche che affrontano la ricostruzione storica di eventi relativi ad attività di polizia in situazioni ordinarie e straordinarie, si ribadisce che qualsiasi intervista, partecipazione a convegni o dibattiti, va autorizzata da questo Dipartimento”.

Daniele Vicari si è basato sugli atti dei due processi Diaz e Bolzaneto e delle sentenze della Corte d’appello di Genova del 5 marzo e 19 maggio 2010. Processi finiti con condanne: 27 poliziotti per la Diaz, 44 tra poliziotti, carabinieri, guardie penitenziarie, medici e infermieri per Bolzaneto. Nessuna condanna invece per i reati contro la persona caduti in prescrizione. Ma l’iter non è concluso, a giugno si pronuncerà la Cassazione.

Mi sembra abbastanza chiaro che il Ministero degli Interni voglia porre il veto su un film che potrebbe essere molto “scomodo”. Ma non viviamo più in un paese libero?

Mi viene da ridere a pensare che in America registi come Michael Moore si sono costruiti una carriera ed una fama attaccando proprio il “Sistema U.S.A.” mentre in Italia, paese che si vorrebbe “libero”, “civile” e “democratico” sia necessaria l’autorizzazione del Ministero degli Interni per pubblicare un film su fatti di cronaca accaduti alla scuola Diaz in occasione del G8 di Genova, e su cui sono coinvolte persone di varie nazionalità!

L’unica cosa che posso pensare è all’ennesima dimostrazione di “coda di paglia” da parte degli sbirri, tanto bravi a farsi dipingere come eroi “che rischiano la vita per mille euro al mese” quanto nel farsi passare come “povere vittime” ogni volta che commettono qualche abuso; ma assolutamente incapaci di assumersi le proprie responsabilità, quanto di isolare il marcio che si trova fra di loro…

Detto questo, se “Diaz” venisse bloccato non sarebbe altro che l’ennesimo schiaffo alla democrazia in questo paese. E forse sarebbe il caso di cominciare a preoccuparsi seriamente, sul pericolo che corre la libertà di espressione in Italia. Siamo semplicemente ai livelli della Corea del Nord…

Fonte: News Cinecittà

Per Corederoma
Paolo Nasuto