CALCIO, IL CAGLIARI GIOCHERA’ A TRIESTE TIFOSI INFEROCITI: «E’ VERGOGNOSO»
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomartedì, 3 Aprile alle ore 12:57
Alla fine ha vinto lui, il presidente del Cagliari Massimo Cellino. Aveva minacciato in tempi non sospetti di portare la squadra a giocare a Udine o Trieste (non a caso gli stadi geograficamente più distanti e più difficili da raggiungere da Cagliari) e quella che per tutti era solo una provocazione ora è diventata realtà: Cagliari-Inter di sabato prossimo si disputerà al “Nereo Rocco” di Trieste.
Hanno perso tutti gli altri: i tifosi, innanzitutto, quelli che hanno pagato l’abbonamento ma anche tutti quelli che avrebbero voluto vedere i propri beniamini sfidare i nerazzurri. E il Comune di Cagliari, proprietario del Sant’Elia, che non è riuscito a garantire in tempo la fine dei lavori di manutenzione di uno stadio da gennaio agibile a metà (chiusi i settori Distinti e Curva Sud, capienza ridotta a 14 mila posti).
Il Cagliari, con un comunicato sul sito internet, motiva così la decisione: «Perdurando lo stato d’incertezza, in merito all’agibilità completa dello stadio Sant’Elia la cui capienza, da tempo, è ben al di sotto del minimo richiesto dai regolamenti, la Lega nazionale professionisti ha concesso al Cagliari Calcio il nulla osta per poter disputare a Trieste, stadio “Nereo Rocco”, la prossima gara interna contro l’Inter».
Ma l’amministrazione comunale non ci sta. Dopo l’incontro di giovedì scorso tra Cellino e il sindaco Massimo Zedda, sembrava che il caso del Sant’Elia si fosse risolto positivamente. Invece oggi la clamorosa notizia, che ha subito scatenato la reazione dei tifosi, letteralmente inferociti e scatenati con commenti contro il Cagliari e il Comune sui social network.
«Cosa sia cambiato nel giro di quattro giorni – afferma il sindaco – non è ben chiaro. Di sicuro non l’impegno che l’amministrazione ha preso prima di tutto con i tifosi: quello di far di tutto perché il Cagliari giochi a Cagliari. Zedda respinge ogni accusa e dopo aver ricordato che l’attuale situazione del Sant’Elia è stata ereditata dalla sua amministrazione (in carica da meno di un anno), tuona: «È inaccettabile che la decisione del Cagliari Calcio di andare a giocare a Trieste possa in qualche modo essere fatta ricadere sul Comune. Se la squadra in questi mesi ha giocato davanti ai propri tifosi è merito del lavoro del Comune, impegnato in tutte le sue strutture per garantire lo svolgimento delle partite».
Sui social network centinaia di messaggi contro Cellino («perché non portare la squadra a Miami?», si chiede un tifoso alludendo alla residenza del presidente), mentre Giovanni Rombi, ex direttore del Centro di coordinamento dei Cagliari Club insorge: «È vergognoso, indecoroso, è un affronto alla tifoseria seria, a chi da sempre segue il Cagliari e ha pagato l’abbonamento. A Trieste non andremo, saremo costretti a guardare la partita in tv. La cosa che più mi intristisce è stata vedere Cellino tutto contento, dopo la partita con l’Atalanta, dire “E ora tutti a Trieste”. Certo, anche il Comune ha le sue responsabilità, ma di questo muro contro muro voluto da Cellino ne paghiamo le conseguenze noi tifosi».