sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


In tempi di crisi anche l’abbonamento alle pay-tv diventa un lusso. Sky che praticamente regge da sola grazie ai soldi che riversa nelle casse dei club la serie A, comincia a perdere clienti. Pochi per ora ma sicuramente un campanello d’allarme importante. Numeri probabilmente destinati a crescere, perchè se va riconosciuto che l’offerta delle pay-tv non ha prezzi esagerati, le famiglie hanno ben altri problemi di questi tempi. Ma sarebbe un analisi parziale e non veritiera se non si tenesse conto che il “prodotto” calcio non ha più lo stesso appeal di una volta. Gli stadi italiani vengono riempiti di media, in serie A, al 50% ovvero mezzi vuoti, le curve sono grigie e silenti, i settori ospiti vuoti, grazie a una repressione senza un minimo di buon senso e alla mancanza di ricambi generazionali. I prezzi sono proibitivi, alla faccia del motto “riportiamo le famiglie allo stadio”, Napoli e Juve si stanno accordando, per la finale di Coppa Italia nel seguente modo: prezzo minimo in curva non inferiore ai 30 euro (il doppio dell’anno scorso, per Inter-Palermo), drastica riduzione dei settori dove vendere biglietti ridotti per i bambini , prezzi esorbitanti per le tribune. Chi vuole esserci paghi e stia zitto. I presidenti, ovvero la Lega di A, non hanno realmente nessuna voglia di costruire stadi nuovi, ben che vada ci vorranno 5 anni per vedere “qualche nuovo impianto”. Nessun investimento sul merchandising, pochissime aperture ai tifosi. Cosi il calcio è diventato “prodotto” virtuale ma se la fuga da Sky continua saranno dolori per tutte le squadre…

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Per Corederoma
Paolo Nasuto