Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutogiovedì, 29 Marzo alle ore 10:27
Pubblicata dall’Avv. Lorenzo Contucci sul suo sito Quando il Napoli si è qualificato per la finale si è scatenato il panico istituzionale. Anni di restrizioni e di privazioni per una tifoseria che da tempo cerca di festeggiare qualcosa di importante. Una tifoseria che ha il record di persone dotate di tessera del tifoso come anche una tifoseria ultras che della stessa tessera – pur avendo in massima parte tutti i diritti per acquisirla – non ne vuole sapere.
Scimmiottando l’Inghilterra, nel tentativo di dare una minima dignità a una Coppa Italia che potrebbe essere splendida ed invece è declassificata a coppa di serie B, si è stabilito qualche anno fa che la finale, prima con andata e ritorno, si sarebbe dovuta disputare a Roma, con consegna della coppa dalle mani del Presidente Napolitano, che non avrà lo stesso charme di una regina d’Inghilterra o di un appartenente alla casa reale ma è pur sempre il Presidente di una Repubblica degnamente rappresentata dai suoi incensurati parlamentari. Tutto questo venne stabilito, approvato e messo in opera. Avrebbero però dovuto inserire una clausola: si gioca a Roma a patto che una delle finaliste non sia il Napoli, nel qual caso limiteremo gli accessi ai possessori della tessera del tifoso (ma – oddio mio – i napoletani se la faranno tutti!), faremo sì che il suo Presidente chieda di trasmigrare a Milano, a Londra o a Parigi, un po’ come se il presidente del Liverpool chiedesse di giocare la finale di FA Cup a Roma invece che a Londra e, per finire, Gianni Petrucci – quello dell’Olimpico a 5 stelle – d’intesa con “chissà chi” e per togliere dall’imbarazzo tutti valuta la possibilità di non concedere la disponibilità dello Stadio Olimpico. Ecco, questa vicenda dimostra ancora una volta quanto – purtroppo – sia ridicolo questo Stato e del perché non goda di alcuna credibilità internazionale. Ammettessero, una volta per tutte che non sono in grado di organizzare una finale e la facessero finita di reclamare – quasi fosse un diritto – l’organizzazione di Olimpiadi, Mondiali, Europei, finali di coppe europee varie. Ammettessero anche, una volta per tutte, che la loro tessera del tifoso è una cagata e che – visto che il Napoli è finalista – quel pezzettino di plastica non può certo impedire che migliaia di tifosi che non ne sono in possesso, decidano comunque di venire a festeggiare a Roma l’eventuale vittoria. Ammettessero che nelle passate edizioni la finale si è disputata a Roma senza limitazioni di sorta e quest’anno, chissà perché, non sono capaci di organizzare l’evento. Ammettessero che nello Stadio Olimpico di Roma – a 5 stelle – si è disputata qualche anno fa la finale di Champions League ed anche altre finali di Coppa Italia da tutto esaurito. Ammettessero, per finire, che se una finale di FA Cup dovesse vedere contrapposte Manchester e Liverpool, oppure West Ham Utd./Millwall, a nessuno in Inghilterra verrebbe in mente di spostare il luogo di disputa da Londra: del resto a nessuno in Inghilterra è mai venuto in mente, da quando esiste il calcio, di vietare una trasferta su basi territoriali oppure di varare una tessera del tifoso, come avviene in Italia. Del resto solo in Italia si poteva avere un Ministro dell’Interno non del tuto incensurato che propugna l’indipendenza della Padania e detesta l’Italia: un po’ come se in Inghilterra facessero ministro dell’Interno il capo del Sinn Fein o in Spagna il capo di Herri Batasuna. Se ammettessero tutto questo – e non possono non ammetterlo – potrebbero solo guardarsi allo specchio e riflettere sul declino del calcio italiano, dovuto alla manica di buffoni che se ne è impossessato.