Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutolunedì, 26 Marzo alle ore 01:39
Nonostante la disposizione di un ingente servizio d’ordine, la gara Nocerina-Verona ha avuto il suo corollario di “movimenti” di e tra le due tifoserie. Il primo dato evidente, a dimostrazione che il tanto sbandierato successo della tessera del tifoso sia solo un bluff, è il fatto che sia molossi che scaligeri sono notoriamente tesserati, eppure ciò non ha affatto impedito il verificarsi di problemi.
Considerazioni sull’inutilità della tessera a parte (su cui tutti hanno capito la verità, a parte chi o è in malafede oppure è lobotomizzato dall’informazione di regime), diversi i momenti critici segnalati a margine di questo match dalla carica emotiva molto alta, anche in ragione degli scontri dell’andata, del furto di uno striscione veronese avvenuto sempre nella detta gara di andata e più in generale per il noto odio nord-sud che in quel di Verona non hanno mai fatto niente per disinnescare, anzi, hanno provveduto persino elementi estranei al tifo (come il mister Mandorlini) ad alimentarlo quando forse farebbero meglio ad occuparsi di ciò che compete loro, lasciando ai tifosi quanto di pertinenza.
Auto e pullmini di tifosi veronesi sono stati presi di mira nei quartieri periferici della città, in qualche sito si parla addirittura di “comitati d’accoglienza” anche a Napoli, dove anche gli ultras partenopei hanno pensato di ravvivare l’antica rivalità e di cogliere l’occasione per ritrovarsi con i veronesi dopo diversi anni in cui le rispettive compagini hanno militato in campionati diversi.
Nuovamente esposto lo striscione “Butei della Busa” preso all’andata dai nocerini e pomo della discordia tra le due tifoserie, con i gialloblu che accusano i campani di averlo preso a stadio vuoto. Proprio nell’immediata vigilia della partita, dalla questura veronese sono partiti 5 daspo per gli autori del furto, identificati attraverso il sistema di telecamere a circuito chiuso dello Stadio “Marcantonio Bentegodi”. Da qui è partita poi la contro-accusa dei nocerini che per queste 5 diffide puntano direttamente il dito contro i sostenitori veneti con pesantissime insinuazioni che a far muovere la macchina repressiva siano state delle denunce in questura. Ovviamente non possiamo entrare nel merito di questa polemica con dati di fatto, per cui ci limitiamo ad esporre le due aspramente contrapposte che in quanto provenienti da fonti assolutamente di parte sono, se non da prendere con il beneficio di inventario, quantomeno da verificare ognuno secondo le proprie disponibilità di conoscenze sul posto.
Sempre in tema di daspo, sui siti locali nocerini, già si vocifera di altri provvedimenti in arrivo da parte della questura di Salerno, alle prese con le immagini della videosroveglianza dello stadio per identificare le persione a vario titolo coinvolte negli episodi di ieri.
Tra le altre cose da segnalare, una bandiera rossonera esposta dai veronesi ed anche qui si sono alzate insinuazioni sulla natura del bottino, così come un’infinità di altre polemiche, sospetti e veleni si levano in ognuna di queste gare calde che però, per quanto se ne possa dire, continuano a rappresentare il sale di quello che era il calcio per come lo si viveva in epoca pre-divieti, al di là poi delle ovvie puntualizzazioni di parte o delle recriminazioni di chi preferisce rinunciare a certe “emozioni” se poi devono giocoforza comprendere l’accettazione di un qualche compromesso, tessera, biglietto nominale o quel che è.