venerdì, Luglio 04, 2025 Anno XXI


Doveva essere una tranquilla mattinata di preparazione tattica e tecnica, in vista della trasferta di domenica a Digione. Invece, una cinquantina di ultrà (tra cui i gruppi K Soc, Quarts Sud, Brigades Paris, Liberté pour les abonnés, riuniti sotto il nome di “Ex abbonati del Psg”) hanno fatto irruzione nel centro d’allenamento del Psg, rivendicando l’abolizione del piano antiviolenza e della politica restrittiva del club verso i tifosi. Il piano Leproux in un anno e mezzo ha pacificato il Parc des Princes, azzerando le frange di violenti, assegnando posti in modo aleatorio (e a volte nominativi), promuovendo iniziative verso ragazzi, donne e famiglie. Strategia che ha messo ai margini gli ultrà più violenti che avvelenavano il clima anche nei dintorni dello stadio (dove sono morte due persone negli ultimi anni), ma contestata oggi perché renderebbe insipida il fervore nelle curve dove sarebbero nati invece nuovi gruppi di tifosi, come Sportitude, accusato di essere pilotato da associazioni quali SOS Racisme, Unione degli Studenti Ebrei. E stamattina, dopo aver inviato una lettera formale (parte 1 e parte 2) al presidente del Psg, Nasser Al Khelaifi, i tifosi hanno tentato di forzare l’entrata principale del centro a Saint Germain en Laye verso le 10,45, subito dopo la conferenza stampa di uno dei giocatori (Matuidi), cogliendo di sorpresa anche il servizio di sicurezza. Per smorzare la tensione, sono intervenuti Claude Makelele, oramai uno dei vice di Carlo Ancelotti, e il capitano Mamadou Sakho che hanno parlato con una delegazione promettendo di trasmettere il messaggio ai dirigenti. Poi però gli ultrà volevano seguire gli allenamenti, in teoria a porte chiuse. Ancelotti avrebbe inizialmente consentito, ma il club ha deciso di non assecondare la richiesta dei tifosi che sono ripartiti accendendo fumogeni e facendo scoppiare petardi. Il Psg, che dopo alcuni incidenti verificatisi a Lione ha deciso di gestire autonomamente le trasferte dei sostenitori suscitando di nuovo l’ira degli ultrà, sporgerà denuncia. I giocatori si sono allenati con un’oretta di ritardo. Salvatore Sirigu ha minimizzato l’accaduto: “A Palermo – ha detto il portiere – eravamo abituati anche a peggio”.

[Fonte: Sotto la Tour Eiffel]

Per Corederoma
Paolo Nasuto