domenica, Maggio 19, 2024 Anno XXI


Sembra proprio non trovare pace Giorgio Sandri. Dopo cinque anni burrascosi passati tra un tribunale e un altro, dopo il primo grado un percorso lungo e travagliato, poi finalmente il 14 febbraio la sentenza definitiva che ha condannato Luigi Spaccarotella a 9 anni e 4 mesi di reclusione. Quando sembrava essere arrivata un po’ di pace in casa Sandri, ecco l’ennesimo scossone che ha turbato la tranquillità della famiglia di Gabriele. Il sacerdote e giornalista aretino Padre Giovanni Serrotti e l’Associazione Amici della Polizia Stradale hanno lanciato due iniziative per aiutare i figli di Luigi Spaccarotella: ”Dopo aver parlato con la moglie di Spaccarotella, abbiamo pensato – racconta Padre Giovanni – di dare il via a una raccolta di fondi ma soprattutto di lanciare l’adozione a distanza dei due bambini, una figlia di tredici anni e un bimbo di sei, rimasti soli con la mamma infermiera dopo l’incarcerazione di Luigi Spaccarotella. Insieme all’Associazione Amici della Polizia Stradale riteniamo che, se riusciamo a mettere insieme una ventina di famiglie che versino una trentina di euro al mese, possiamo sostenere la famiglia per tutto il periodo in cui Luigi restera’ in carcere”. Un’iniziativa promossa da Padre Serrotti che ripercorre un’altra iniziativa risalente al 2009, di cui lo stesso sacerdote si fece portavoce: una raccolta fondi per sorreggere economicamente la famiglia Spaccarotella. Non ha tardato ad arrivare la replica di un indignato Giorgio Sandri, che attraverso il suo profilo Fb, motiva così la sua ira: “la colletta di Padre Serrotti è strumentale e utilizza l’immagine di bambini innocenti per sostenere la causa indifendibile di un assassino, di un omidida, già condannato in giudicato, da 3 gradi di giudizio a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario”.

“perché una delle figlie in questione a cui si vorrebbe devolvere il ricavato della colletta, non è figlia di quell’assassino, ma frutto del precedente matrimonio dell’attuale compagna.”
– “perché l’attuale compagna dell’assassino lavora regolarmente e percepisce un regolare stipendio, come tante famiglie italiane monoreddito che non vanno ad elemosinare niente a nessuno ma si sacrificano con dignità per i figli.”
– “perché quel prete non è nuovo a provocazioni del genere e quando venne in udienza al tribunale di Arezzo, nemmeno si degnò di salutarmi e porgermi le condoglianze, ignorando del tutto la pietas cristiana di cui si dice portatore, verso la mia famiglia e il ricordo di mio figlio, ucciso a 26 anni.”
– “perché l’assassino che si è macchiato dell’omicidio folle di Gabriele non ha attenuanti”.
– e allora perché SOSTENERE LUI E NON FAMIGLIE E BAMBINI DI QUEI TANTI INNOCENTI, di quelle tante VITTIME DELLA MALAGIUSTIZIA ITALIANA che nessuno ricorda? Tutto questo E’ INACCETTABILE.
L’ira di Giorgio Sandri si conclude così: “P.S. quanto aveva raccolto nella colletta del 2009?A chi sono andati e come sono stati usati quei soldi? Padre Serrotti, la migliore risposta alla sua iniziativa è questa:VERGOGNA!”
Ramona Marconi

Sportpeople

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Paolo Nasuto