lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Questa mattina l’allenatore della Roma, Luis Enrique, ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia del recupero di Catania-Roma che si giocherà domani alle ore 20 allo stadio ‘Massimino’. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico asturiano trascritte ascoltando l’audio della conferenza:

Luis EnriqueDa adesso si può dire che De Rossi sarà per i prossimi cinque anni un giocatore della Roma...
“Mi aspettavo che Daniele firmasse il suo rinnovo, come ho detto sempre, dal primo giorno perchè ho parlato con lui, quando sono arrivato qui, ed ho visto una mentalità e il suo pensiero. Si è confermato adesso e ho sempre detto lo stesso che è un giocatore di riferimento per noi. Un calciatore di livello altissimo e mi aspetto ancora tanto da Daniele. Ci sono dei giocatori che possono fare molto e lui è uno di loro. Per il resto non ho nessuna cosa da dire… è importante sapere il pensiero dei giocatori ma quando lo vedo già ogni giorno. Il mio lavoro è quello di migliorare questa squadra, qualche volta riusciamo a farlo, qualche volta no, ma io continuo con il mio pensiero e con il mio lavoro”.

Adesso che ha un De Rossi in più, si sente alla pari delle grandi che lottano per lo scudetto?
“Oggi no. No, perchè per essere grande hai bisogno di una regolarità che ancora non abbiamo. Adesso l’unica squadra che ho visto chiaramente superiore a noi è stato il Milan. In una partita… Per regolarità siamo ancora lontanissimi da quelli che aspirano al campionato, di quelli che aspirano alle posizioni di Champions League. Perchè la classifica è quella che conta ma ancora manca tantissimo e quello è un pensiero ottimista per noi: sapere che non siamo stati regolari in questa metà del campionato, ma manca ancora la seconda parte, manca quasi tutto il girone di ritorno e sono fiducioso perchè quello che vedo mi fa essere fiducioso. Non lo so…vedremo se saremo capaci di farlo”.

Visto che tu sei un appassionato di ciclismo, è come se domani ti facessero fare i 200 km sui 70, perchè è 1/3 di partita. Secondo te, ci sono giocatori più adatti o meno adatti per giocare uno spezzone? Questo influirà sulle tue scelte? Farete qualcosa di particolare nel riscaldamento?
“No, ho parlato con Rafael e non faremo nessuna cosa diversa. Non farò una scelta di calciatori perchè la partita è di 30 minuti e non di 90. Faremo come al solito la nostra scelta per andare questa vincere la partita, che si è più piccola, in una situazione un pò strana per la quantità di minuti che dobbiamo giocare ma il resto sarà come al solito. Trenta minuti sono tantissimi se facciamo le cose bene e possono essere lunghissimi se li facciamo male. Mi aspetto di fare trenta minuti di possesso e se possiamo essere nel campo avversario nei trenta minuti, meglio sarà ma è difficile perchè di fronte c’è un avversario che sa che cosa sta facendo. Se guardiamo la partita precedente contro di loro, nel loro stadio, sono stati bravi a ripartire e sono stati bravi a sfruttare i nostri errori. Penso che quello sarà un esempio per noi: sapere che cosa abbiamo fatto male e lavorare su questo”.

Ci dà un giudizio su Marquinho, che tipo di giocatore è? Che ruolo potrà ricoprire?
“Ha fatto solo un allenamento. Credo che è lontanissimo del livello fisico della squadra. Deve lavorare tantissimo e deve migliorare molto. Deve conoscere il gruppo, lo staff… ma mi piace, mi piace. Lo vedo che ha qualità, un mancino che può saltare l’uomo e spero che sia all’altezza che noi abbiamo visto nelle sue tappe anteriori. Ma è un calciatore che viene da fuori ha una prova difficile per lui. Ma sono fiducioso… l’ho visto già prima che venisse qui e sono fiducioso: può aiutare la squadra”.

In Spagna da tempo si adotta il sistema di riprendere la gara da dove è stata sospesa. Le è mai capitato di vivere un’esperienza come questa? Può essere un vantaggio per la Roma che nel suo DNA ha delle partenze sprint?
“No, non mi è successo mai… magari non mi ricordo, perchè ho una memoria selettiva. Non credo che sia un vantaggio nè uno svantaggio. E’ una partita tra due squadre che fino al minuto 70 hanno pareggiato e adesso mancano questi 25 minuti con il recupero…”.

Spera di partire forte?
“Speriamo, speriamo… ma tu sai che porta sfiga! E’ meglio non commentare. No, no, mi aspetto una squadra in possesso di palla, una squadra a fare la sua proposta e l’altra squadra ad aspettare per ripartire e aspettando i nostri errori. E’ questo quello che mi aspetto, un pò quello che vedo in ogni, o quasi, partita che noi giochiamo. Il dubbio è sapere quale squadra sarà più attenta, più cattiva e con più fame. Ma è stimolante per le due squadre, non solo per la nostra, sapere che in trenta minuti possiamo prendere tre punti… tre punti sono bellissimi, un regalo che per noi sarebbe bellissimo da ottenere perchè ci dà l’opportunità di salire ancora di più in classifica. E’ uno stimolo bravo… o bello”.

Ieri De Rossi, parlando ha detto che questo deve essere l’ultimo anno di transizione. Riguardo a questa stagione ha detto che l’obiettivo per quest’anno è il terzo posto. Lei concorda?
“Io non ho obiettivi. Mi dispiace ma non parlo di obiettivo. Il mio obiettivo è vincere domani a Catania e dopo a Siena, quello è il mio obiettivo. Sembra uno slogan ma quello è il mio obiettivo. Io non penso al prossimo anno, se saremo da scudetto, se saremo da Champions…non mi interessa quello, mi interessa questa partita, mi interessa Catania… vincere questi tre punti. Lo sai che cosa succede ad uno che inizia a pensare che cosa farà il prossimo anno? Che non sa cosa fa oggi e a me mi piace oggi! Quando finiamo e vediamo dove siamo, parliamo se è stato un successo, se è stato… Mi interessa oggi allenamento, domani Catania. Io lo so che quello non è bello, nè buono… ma quello è il mio pensiero. Mi fisso in quello che succede oggi. Non possiamo sapere quello che succede in un anno. Dopo alla fine della stagione, quando vediamo dove è la squadra, che cosa ha fatto, vedremo se è stato un successo o una sconfitta, un disastro… si vedrà…”.

C’è stata una Roma contro il Cagliari e una Roma contro l’Inter. Lei sta studiando una soluzione per vedere una Roma meno altalenante?
“Meno?… avevo capito meno attaccanti! (ride, ndr). Non mettiamo il portiere, ok? Quello che io penso non è cambiare un giorno: un giorno mi va bene e un giorno mi va male e cambio… che cosa deve cambiare? L’unica cosa che devo cambiare è migliorare quello che non faccio bene e per quello cerco di vedere che cosa ho sbagliato, perchè i miei giocatori non hanno giocato bene o se hanno sbagliato loro, dirgli quali sono le situazioni che noi stiamo facendo bene e migliorarla. Credo che iniziamo ad essere, e parlo dei calciatori e pure di me, iniziamo a sapere sempre che cosa dobbiamo fare. Un’altra cosa è come la facciamo: se la facciamo bene, se lo facciamo meglio dell’avversario, se l’avversario che abbiamo di fronte fa il suo lavoro, quello è un altro discorso.. .ma io non cambio da una settimana all’altra perchè ho perso 3-0 a Torino. Cerco di vedere che cosa abbiamo fatto di male per arrivare a questo risultato. Sennò lo sai che cosa succede? Come noi pensiamo che è il calcio, non posso cambiare ogni settimana il ruolo di come gioco… oggi ti dico fai questo movimento, domani fai quello, dopodomani perchè la luce è più chiara faccio un’altra cosa. Non è così come noi vediamo il calcio”.

Il perchè di questi risultati ce lo può dire?
“Chiaro. Quando facciamo le cose come noi vogliamo gli errori sono minori. Quando abbiamo una squadra che si difende in undici e sempre corta. Quando abbiamo squadra lunga e attacca ed è strutturata come noi vogliamo. Quando la qualità dei giocatori che interpretano le situazioni di gioco ottimamente. Quando hai la voglia e la concentrazione, quando alla fine si va a sommare…qualche volta si vince e qualche volta no”.

Quali sono le condizioni di Osvaldo? Ieri si parlava di un nuovo possibile intervento per Burdisso?
“Burdisso un intervento? Ha già fatto il suo, no? Burdisso è ogni giorno in palestra e sta benissimo. Ho visto la sua gamba ed è in migliore stato di un calciatore infortunato… ma sono contentissimo che sia qua a Trigoria perchè è uno dei calciatori che aiuta la squadra in qualsiasi momento. Diventa un calciatore importantissimo, pure che non è possibile che entri in campo adesso, ma è un rinforzo per noi. Non so da dove esce questa notizia… Osvaldo si è iniziato ad allenare con la squadra e non ha ancora tutto il lavoro ma è quasi pronto. Vedremo il suo livello quando si allena, perchè come sapete non mi piace rischiare con nessun calciatore. Ma quando il suo stato fisico sarà ottimo sarà con la squadra…ma gli manca ancora un pezzettino…”.

Per domani non ci sono possibilità?
“No…sicuramente no”.

Da quando è alla Roma ha fatto esordire molti giovani, non ultimo Piscitella. Oggi parte il Torneo di Viareggio, che probabilmente è la Champions League della Primavera. Riuscirà a guardare in televisione le partite della Roma o addirittura a vederla in Toscana?
“No, in Toscana no. Ma vedrò tutte le partite, altrimenti Beccaccioni mi registrerà le partite della Primavera senza problema. Gli auguro un grandissimo rendimento perchè vedo come lavora Alberto ogni giorno e i ragazzi devono capire che c’è qualche opportunità di andare nella Prima Squadra con il suo lavoro e il suo impegno. L’altro giorno è stata la prima partita di Piscitella con noi e devono vedere che il suo lavoro, e solo quello, il suo impegno, la sua qualità farà si che andrà in Prima Squadra”.

Parlando di Catania ha detto che sarà una situazione stimolante. Ma, secondo lei, così non si snatura il campionato? Questa regola le piace? Secondo lei è opportuna un’eventuale pausa invernale?
“Per quanto riguarda la prima domanda, non è importante se mi piace o non mi piace: quella è la regola e la seguiamo. Si gioca 20-25 minuti più 4-5 minuti di recupero…”.

Non sarebbe stato meglio ripeterla dall’inizio?
“Per me sarebbe un piacere…Ma 25 minuti, 30,5,10, voglio vedere la mia squadra fare quello che sia possibile per vincere la partita. Preferisco 90?? Meglio 100! Perchè penso che così la mia squadra ha più possibilità. Ma mi sembra giusto fare quello che manca alla partita”.

E sull’eventuale pausa?
“No, questa è un’ondata di freddo che non si vedeva da 30 anni. Quello che è importante, credo, è ottenere che il campo, l’erba sia nel migliore stato possibile. Questo è quello che importante… non per me, per i calciatori, per la loro sicurezza, e per lo spettacolo perchè alla fine noi siamo allenatori e cerchiamo di vincere, questo è importante. Ma importante anche che tutti vedano uno spettacolo… sennò forse alla fine possono andare vedere la pallacanestro o un altro sport. Quello è uno spettacolo e lo spettacolo deve essere in campo e per giocare a calcio, il campo deve essere nel migliore stato. Se il campo non lo è, c’è il rischio di non vedere uno spettacolo”.

In termini di dati, Roma, Milan e Juventus sono alla pari. Questi dati stanno a significare che ci stiamo avvicinando a queste squadre, al di là della classifica?
“Per quanto riguarda i dati, i concetti di calcio penso che possa essere così. Ma alla fine i risultati sono quelli che parlano. Per quello il mio pensiero è vedere la squadra alla fine della stagione e se continua ad essere in alto della classifica di questi dati, io penso che i risultati arriveranno. Fino che non arrivano questi risultati e la squadra non abbia questa regolarità non si può parlare, non posso parlare. Ma sono fiducioso, vedo i dati, vedo come gioca la squadra, la sua identità. Credo che l’identità ormai ce l’ha”.