sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


Questa frase l’ha detta Mr. Ranieri a commento dell’episodio del tifoso genoano ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Milano.
Chi come lui fa queste considerazioni, meriterebbe l’oscar della banalità, del resto da giocatori e dirigenti del nostro calcio è difficile pretendere commenti illuminanti. Meno male che ci ha risparmiato la favola del modello inglese,ci basta un altro luminare a raccontarcela, la sera prima di addormentarci, Sir Fabio Capello, omettendo sempre incidenti e il numero più alto di arresti, dei maggiori campionati europei di arresti.

Perché una partita di calcio dovrebbe essere come andare a teatro e al cinema? Cominciamo col dire ad esempio che chi compra un abbonamento per una stagione teatrale sa dall’inizio in che giorni e a che ora vedrà lo spettacolo e se questo dovesse saltare o cambiare giorno viene rimborsato. Chi acquista un abbonamento per un campionato di calcio, sa che vedrà al massimo 8 partite la domenica alle 15, ovvero orario e giorno per il quale acquista il “prodotto”, per il resto si può giocare il venerdì, il sabato, il lunedì, il martedì, il giovedì e nessuno lo rimborsa se magari in quei giorni non può vedere la partita. Per andare a teatro e al cinema basta pagare, per andare allo stadio, devi fare una serie di slalom, tra biglietterie, banche, documenti, che alla fine esausto, il più delle volte rimani a casa. Chi va a teatro o al cinema non si prende acqua, gelo. Chi va allo stadio sa che più che a un teatro o a un cinema entra in strutture fatiscenti che cadono in rovina. Ranieri li ha mai visti i bagni dei settori “popolari”? Sono uguali a quelli dei teatri e cinema?

Ma soprattutto perché equiparare il calcio al teatro?

Il calcio è una fede, amore, che nasce dalla passione popolare, non per niente si “giocava” la domenica unico giorno di riposo dopo sei giorni di lavoro. Il calcio è fatto di rivalità, campanilismi, cosa questo possa accomunarlo a un film o a uno spettacolo teatrale non si riesce a capire.

E c’è molta ipocrisia e ignoranza in giro, alcune partite, ben prima dell’avvento degli Ultras, si sono giocate all’alba per evitare che le tifoserie venissero a contatto.

Non vuol essere questo un articolo che giustifica la violenza ma solo contribuire a ristabilire un minimo di verità.

Nel calcio c’è molta meno violenza di quella che accade ad esempio nelle discoteche ma il dito è puntato sempre e solo verso i tifosi i calcio.

L’indice puntato contro i tifosi serve a coprire le vere malefatte di questo calcio e a distogliere l’opinione pubblica.

[Fonte: Dodicesimo Uomo]

Per Corederoma
Paolo Nasuto