mercoledì, Luglio 02, 2025 Anno XXI


da iltempo.it

David PizarroLo strano ritorno di David Pizarro. Ieri mattina è atterrato a Fiumicino e poi, puntualissimo, si è presentato a Trigoria per l’allenamento. Un saluto ai compagni, nessun passaggio in infermeria, nessuna chiacchierata con Sabatini, due parole con Baldini e poi dritto in campo ad allenarsi con il gruppo. Raccontato così, sembrerebbe tutto normalissimo. Permesso finito, giocatore ritornato senza ritardi e di nuovo al posto di lavoro. La situazione, però, resta complicata: non tutti a Trigoria sapevano con certezza il giorno esatto del ritorno a Pizarro e tutti (diretto interessato compreso) non conoscono il suo futuro. Al momento le ipotesi sono due: o resta alla Roma, per mancanza di alternative e quasi da separato in casa, o se ne va alla Juve, strada che con il passare dei giorni si è sempre più fatta in salita. Soluzioni di riserva, a meno di nuove proposte (quelle precedenti Pizarro le ha già rifiutate) delle «amiche» Palermo e Samp, non ce ne sono. Sabatini e il procuratore Bozzo, che hanno già un appuntamento per mettere nero su bianco al rinnovo di Greco, potrebbero parlarne entro la settimana a Milano. Pizarro, intanto, continuerà ad allenarsi a Trigoria. E magari, senza essere uno dei «colpevoli», ad ascoltare i rimproveri di Luis Enrique. Come il discorsetto di una mezz’oretta che il tecnico asturiano ha fatto alla squadra (assente Borini, a Frascati per lo stage dell’Under 21) prima dell’allenamento di ieri. Due i tasti più toccati dal tecnico: «Il primo tempo di Catania non mi è piaciuto affatto», e la richiesta di «maggiore concentrazione». Niente campo per Cassetti, sempre alla prese con il tendine, e per De Rossi. Il campo pesante di Catania non ha fatto bene all’adduttore: meglio gestire la situazione, visto il precedente (e anche lo spauracchio) della pubalgia. Il Cesena, insomma, è da considerarsi a rischio.

M.D.S.


da Gazzetta dello Sport – laroma24.it

Pizarro è tornato: e ora?

Gradito ritorno o presenza ingombrante? Detto brutalmente, ora che è tornato che se ne fa la Roma di David Pizarro? Non siate ipocriti. Il problema personale che ha coinvolto la sorella e lo ha trattenuto in Cile — e gli inevitabili strascichi che lo condizioneranno anche a Roma — va compreso e rispettato. In altre parole, bisogna stargli vicino. Ma il «problema» calcistico resta — oltretutto tra infortuni veri e presunti va avanti da un paio di stagioni — e la Roma dovrà affrontarlo: dove, come, quando ricollocare il Pek nel puzzle di Luis Enrique.

Cercasi offerente La questione si porrà dal 1° febbraio, alla chiusura del mercato, se il centrocampista cileno nel frattempo non avrà trovato altra sistemazione. Il difficile, per la Roma, è proporgliene una che lo soddisfi. Calcisticamente ed economicamente. Quale altra società europea può e vuole garantire uno stipendio da 3,2 milioni lordi ad un ultratrentenne, oltretutto pieno di acciacchi fisici? Finora, infatti, tutti i tentativi sono stati buchi nell’acqua. Pizarro si era incatenato a Trigoria. Palermo? Niente da fare. Fiorentina? Neanche a parlarne. Malaga? Chissà. La Juventus, sì, lo aveva stuzzicato. Il suo ragionamento era: meglio andare a Torino e fare la riserva di un solo titolare — sebbene si trattasse di Pirlo — che restare a Roma e ritrovarsi in coda ad un intero reparto — nelle gerarchie di Luis Enrique Pizarro arriva dopo De Rossi, Gago, Pjanic, Simplicio, Greco, Perrotta, perfino il baby Viviani. Ma ora quel corteggiamento sembra essersi ridotto a timida avance, anche perché in cima alla lista dei desideri bianconeri c’è Angelo Palombo. E per Pizarro non si ha notizia di altri approcci che lui ritenga all’altezza. Mentre le aspettative della Roma si sono azzerate: si presenti chiunque, purché se lo prenda, sempre detto senza ipocrisie.
Patata bollente Luis Enrique rischia di ritrovarsela tra le mani. Un senatore scontento nello spogliatoio non fa comodo a nessuno. L’ultima rimasta tra quelle che potevano dargli fastidio: Borriello è andato alla Juventus, gli altri della vecchia guardia sono stati tutti più o meno riciclati. Chi come Juan, Taddei e Simplicio pure con discreto successo, altri come Cicinho, Cassetti e Perrotta con alterne fortune, comunque sono stati coinvolti dal famigerato progetto. Pizarro no, ha vissuto sempre ai margini — appena 7 apparizioni in questo campionato per un totale di 402′ —, complice un problema al legamento collaterale curato a rilento. Da ieri — nonostante il fuso si è allenato regolarmente — Pizarro torna a disposizione di Luis Enrique. Con tutto il suo peso specifico, che non è poco.

A. CATAPANO