mercoledì, Luglio 02, 2025 Anno XXI


Ogni occasione è buona per infamare gli ultras, anche in contesti del tutto estranei all’ambiente dello stadio, anche in circostanze assolutamente oscure e su cui sarebbe quantomeno opportuno fare qualche verifica in più su una fonte in evidente contraddizione.

Preso a calci e pugni all’uscita dalla discoteca. Picchiato selvaggiamente in strada, in un angolo buio, nel cuore della notte. Fabrizio Bruno, 20 anni, residente in via Rossini 2 all’Arcella, non dimenticherà facilmente il sabato sera trascorso nel noto locale di via Ciamician. L’intervento e l’indagine sono state affidate alla squadra volante della questura, coordinata dal commissario capo Valeria Pace.

La richiesta di intervento è giunta verso le 3.30. Sia l’ambulanza che la volante della questura sono giunte sul posto dopo pochi minuti, ma ormai degli aggressori non c’era più traccia.

Al giovane cliente della discoteca di Brusegana, diplomato l’anno scorso, residente all’Arcella con la mamma, una sorella ed il padre Maurizio (titolare di una nota agenzia pubblicitaria), i medici del pronto soccorso dell’ ospedale civile hanno diagnosticato una prognosi di 5 giorni, con ecchimosi, contusioni ed abrasioni in varie parti del corpo, compresa l’area tra occhio e zigomo.

E’ lo stesso Fabrizio a raccontare i brutti momenti vissuti l’altra notte. «Sono entrato all’Extra dopo la mezzanotte. Il bodyguard all’ingresso non voleva farmi entrare perché, non so in base a quali informazioni, mi riteneva tra i responsabili di una rissa scoppiata l’altro sabato. Comunque ho pagato 25 euro per un posto con il tavolo e sono entrato ugualmente nel locale, dopo aver chiarito, nonostante i mugugni del vigilante, che con quanto successo sabato 7 gennaio io non c’entravo per niente. La mia disavventura è cominciata quando, verso le 3.30, mi stavo avviando verso l’uscita. Due energumeni, con giubbotto scuro e cappuccio in testa, mi hanno strattonato e mi hanno spinto in un angolo buio. A questo punto mi hanno colpito con pugni e calci, ferendomi anche alla testa. Sono convintissimo che i due, che mi hanno picchiato con inaudita violenza, sono ben conosciuti dal vigilante con cui, all’entrata nel locale, avevo avuto il diverbio iniziale. Mi ricordo che uno aveva anche il tatuaggio del Calcio Padova. Per fortuna erano presenti numerosi miei amici, che possono anche testimoniare a mio favore. Si è trattato di un brutto pestaggio gratuito, di cui porterò i segni anche a livello psicologico. Non so esattamente chi siano i due con il giubbotto scuro, ma io li avevo già visti più volte all’interno del locale».

Io sarò anche un fottuto ultras ignorante, ma qualcuno dovrebbe spiegarmi una cosa: se questo qui è stato aggredito da due personaggi con giubbotto scuro e cappuccio in testa (non sono parole mie ma sono parole sue o meglio sono parole riportate sul giornale) come ha fatto a vedere che uno di questi aveva un tatuaggio del Calcio Padova? Forse è in grado di vedere attraverso i vestiti? Cazzo, il sogno di molti miei compagni di scuola nella prima adolescenza! Ricordo che c’era anche qualche rivista che vendeva questi occhiali di plastica con un pulsantino rosso volgarmente spacciati per “occhiali a raggi infrarossi” con i quali si poteva “vedere le persone nude attraverso i vestiti”, ed il bello è che questo pezzo di plastica costava tipo 12.000 lire a metà anni ’80 e che molti ci credevano realmente!!!

O piuttosto dobbiamo essere un tantino più realisti ed andare a vedere il nome e cognome dell’articolista? Enrico Ferro vi dice nulla? Non mi stupirei se il pezzo in neretto e corsivo da me sottolineato fosse una sua “sapiente” aggiunta, tanto per “fare informazione”…

Mi limito a dire questo… Per il resto, fatevi un giro sul sito del Mattino e fatevi due risate vedendo la gente che commenta ed il livello dei discorsi. Per conto mio, tanti stanno male, ma veramente… (CLICCA QUI)

[Fonte: La Padova Bene]

Per Corederoma
Paolo Nasuto