sabato, Luglio 05, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Il tecnico della Roma, Luis Enrique, incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della gara di Tim Cup contro la Fiorentina. Queste le dichiarazioni integrali (parola per parola), trascritte fedelmente dall’audio della conferenza.

Luis EnriqueLa Coppa Italia in questo momento può essere un disturbo o vi esalta? Che scelte farà? Cambierà molto la Roma?
“Non cambierà nessuna cosa per quanto riguarda la mentalità, non disturba, ma è una competizione stimolante. Dopo l’allenamento di oggi, visto che c’è una settimana diversa con tre partite in sei giorni… vedremo come si trovano i giocatori per fare la migliore scelta possibile ed andare a vincere questa partita. Per noi è stimolante”.

Che significato ha il gesto di Pallotta? E lei che ha parlato con lui, essendoci stato a cena insieme, cosa può dare alla Roma?
“Credo che sia importante quando lui è stato qui, sentire dalla sua voce cosa vuole, cosa pensa e di come vede la Roma. Ieri ha fatto una riunione non solo con i calciatori, con gli allenatori, con lo staff, con i dirigenti, ma con tutti i lavoratori della società ed ha spiegato cosa si può fare alla Roma. Penso sia importante che noi che facciamo parte della società sappiamo qual è la strada e dove camminiamo. Ha fatto un gesto simpatico e divertente, che spiega un po’ lui com’è: è una persona aperta, allegra ed ottimista, che ha voglia di fare bene qui a Roma. E’ stato un gesto simpatico”.

Le statistiche della partita con il Chievo dicono che il gioco è passato quasi sempre per i piedi di Pjanic. E nelle statistiche stagionali è il giocatore che ha fatto più assist. Si aspettava che un giocatore di 21 anni, arrivato da un altro campionato, si integrasse così velocemente e che fosse già così determinante?
“Sì, me lo aspettavo perchè l’ho visto giocare prima e sapevo della sua grande qualità. E’ normale ci siano giocatori con più peso specifico, ma io spero che siano tanti non solo Pjanic. Spero che vedendo il tuo compagno che fa un grande lavoro sia un invito a farlo tu stesso. Lui può essere un buon esempio di quello che cerchiamo. Ma non c’è solo il piano offensivo: una squadra diventa forte quando domina il piano difensivo e ci sono tanti giocatori che fanno un lavoro molto interessante sul piano difensivo che non è molto visibile o bello da vedere ma è importantissimo per il rendimento della squadra. Su Pjanic dico sempre che l’età non è importante, ma lo è quello che fai sul campo quando ti alleni. Comunque me lo aspettavo si”.

Hai un’idea di cambiare il portiere per competizioni come la Coppa Italia? Come sta Bojan?
“Il mio lavoro è pensare tutto quello che può succedere o che si può fare. Domani lo vedremo ma quello del portiere è un ruolo diverso, non come quello di un calciatore. Sono convinto che è molto meglio avere una rosa con 20 giocatori che possono giocare tutti e quello a lungo termine per me diventa un rinforzo, quello della porta è un discorso diverso, non lo so. Oggi è importante vedere i giocatori a due giorni dalla partita, se sono ancora stanchi. Devo parlare con tutti e vedere come si allenano oggi. Ma sicuramente la formazione di domani sarà quella che, secondo me, sarà la migliore per la partita. Non vado a cambiare nessuna cosa: la mentalità è la stessa e la squadra deve sapere che ha un’opportunità di giocare e rappresentare la società e una volta che ti metti la maglia della Roma, deve essere al 100%”.

Dopo la gara con il Chievo non si espresso sul tema ambizioni. La Roma può essere oggi una squadra da podio?
“Non lo so. Quattro settimane fa era un’altro discorso. Noi allenatori dipendiamo chiarissimamente dai risultati. A me piace vedere quello che vedo. La mia squadra mi è piaciuta pure a Firenze, che è stato un casino come tutti ricordiamo, mi è piaciuto il suo atteggiamento. Non mi è piaciuto non guadagnare il punto o i tre punti, ma quello che vedo mi fa essere fiducioso e mi aspetto che la squadra continui a migliorare e continui a vedere che quel modo di giocare ti darà la possibilità prima di battere gli avversari e poi di farlo in un modo più bello per i tifosi e per loro stessi. Poi la classifica la vedremo con tranquillità”.

Kjaer e Borini sono pronti per giocare?
“Simon Kjaer sicuramente, si sta allenando in modo incredibile. Borini, sapete che mi piace tantissimo questo calciatore, ma non voglio rischiare: perchè ha questa voglia di fare e una predisposizione incredibile ma sono un po’ impaurito di una lesione muscolare e non voglio rischiare…anzi, non lo so, forse può giocare, domani vediamo”.

La Coppa Italia può essere un trofeo a cui la Roma di oggi può ambire?
“Perché no? Visto il calendario che abbiamo non sarà facile, anzi sarà molto difficile, ma la mia mentalità e di non vedere cosa succederà oltre le due settimane. Mi preoccupa questa partita e vedremo, ma si può vincere questa competizione, perché no…”

Tanti romani in squadra, in futuro potrà essere sempre più così?
“E’ importante sapere la storia della società, di quello che stai rappresentando, ma con questo calcio moderno è quasi impossibile o difficile. Se c’è la possibilità di prendere giocatori che stanno facendo il lavoro in casa, che ovviamente abbiano la qualità per giocare nella Roma, perchè senza qualità non c’è nulla da fare, può essere importante. A tutti piace vedere come gioca la squadra, non so se i tifosi pensano che sia meglio che siano romani o no, credo che quello che vogliano sia vedere giocare la propria squadra a grande livello e vincere soprattutto. Non è indispensabile che siano italiani o romani, è indispensabile che abbiano un livello calcistico ottimo”.

La partita con la Fiorentina in campionato è stata la chiave di volta: la Roma domani giocherà pensando a quella partita oltre a voler passare il turno per affrontare la Juventus?
“Sì, può essere una motivazione extra e un riferimento chiaro quello che è successo lì, aver giocato con un uomo di meno tantissimo tampo e poi con due di meno dopo. E’ una squadra che adesso sta ottenendo risultati migliori e può essere pericolosa con Jovetic e Montolivo. Ci sono giocatori con un livello e una qualità… sappiamo che non sarà facile ma siamo fiduciosi”.