sabato, Maggio 04, 2024 Anno XXI


Un nuovo nome spunta nella lunga lista dei morti (in tutto 183) nelle carceri italiane del 2011: quello di Gregorio Durante, 34 anni, deceduto ieri nel penitenziario di Trani. “Me l’hanno ucciso”, ha accusato la madre subito dopo il decesso. La donna ha denunciato il fatto alla Procura, che ha aperto un’inchiesta. E sembra che ci siano già diversi indagati per la morte del detenuto.
“Gregorio il giorno della visita di Natale era sulla sedia a rotelle e, poco prima, si era fatto anche la pipì addosso – ha raccontato la madre a “La Stampa” -, stava male e non hanno fatto nulla. Anzi, dopo l’encefalite virale, lo hanno messo tre giorni in isolamento diurno con l’accusa di simulazione”.

Diversi gli indagati per la morte
“Il legale di Durante – spiega Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone (osservatorio permanente sulle morti in carcere) – ci ha informato che dopo l’apertura del fascicolo da parte della Procura di Trani per omicidio colposo sono state emesse già alcune informazioni di garanzia. Tra gli indagati ci sarebbe personale sanitario in servizio nel penitenziario nel periodo in cui è stato recluso l’uomo, il direttore dell’istituto e alcuni medici del reparto di Psichiatria dove Durante era stato ricoverato e poi dimesso”.

Quello di Gregorio Durante però non è l’unico caso di morte sospetta nelle carceri. La situazione nei penitenziari italiani infatti sta diventando sempre più un’emergenza. Una delle cause imputabili è il sovraffollamento: in Italia sono 68.144 le persone “stipate” in prigioni che in realtà ne potrebbero ospitare solo 45.654. A Capodanno un detenuto delle “Vallette” (Torino), in attesa di giudizio, si è impiccato con un lenzuolo. E ora anche i sindacati della polizia penitenziaria denunciano che “si rischia il tracollo”.

Tgcom

Per Corederoma
Paolo Nasuto