venerdì, Maggio 09, 2025 Anno XXI


Dopo le botte di Natale, un Capodanno senza trasferte per i tifosi del Milano Rossoblu, squadra di A2 di hockey ghiaccio. Stavolta il Casms, il famoso – o famigerato – Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Ministero dell’Interno, ha preso delle decisioni su gare extra-calcistiche. E ha vietato alla tifoseria ospite, quella di Milano, prima la partita sul campo del Caldaro, poi quelle a Bolzano ed Egna. Era soprattutto questo il match più a rischio, visto che all’andata, lo scorso 18, una trentina di sedicenti ultrà rossoblù aveva fatto irruzione nello spogliatoio degli avversari, che stavano festeggiando una vittoria ai rigori, e avevano menato botte da orbi. Risultato: due dita rotte dell’allenatore Rob Wilson e varie contusioni dell’accompagnatore Thomas Lazzari, che oggi hanno anche sporto denuncia per lesioni contro ignoti, che hanno cercato di identificare grazie a una serie di fotografie messegli sotto il naso in Questura. “Mentre noi – dice il presidente della società altoatesina, Ivo Visintin – abbiamo presentato denuncia per furto: gli ultrà gli hanno rubato 29 stecche da hockey, per un totale di 8700 euro, con le quali hanno rotto i vetri e le porte per aggredire i nostri uomini”.

Un episodio inaudito anche in uno sport, l’hockey, dove certo le botte non vengono risparmiate. Ma normalmente tutto rimane in pista e a match finito amici come prima. Normalmente non vuol dire sempre, in effetti: negli ultimi anni un paio di ex sono stati salutati dai tifosi di Milano con uno schiaffo e con un colpo di stampella quando sono tornati al palazzetto dell’Agorà da avversari. Ma un conto sono episodi così, comunque gravi, un altro è fare irruzione nello spogliatoio dell’altra squadra e menare botte da orbi (motivo scatenante, si dice, un dito medio esibito dal portiere avversario a fine match). E questo rischia di costare caro ai tifosi dell’hockey, ora impossibilitati alle prossime trasferte, ma anche alla società Milano Rossoblu: il procuratore della Federghiaccio Walter Andriolo sta proseguendo le indagini, rese più difficile dal fatto che gli arbitri del match non hanno scritto una sola riga sull’episodio, visto che erano già all’interno del proprio spogliatoio. A lavoro completato passerà tutto al giudice sportivo. Le richieste dell’Egna sono chiare e durissime: “Il minimo è che sia chiuso il campo di Milano da qui a fine stagione – dice Visintin – ma chiediamo anche l’esclusione della squadra dal campionato. Mi spiace che per pochi idioti debbano pagare tutti, ma non vedo alternative”.

Qualcuno si interrogava sull’utilità del Casms? Bene, per trovargli un impiego adesso li hanno spostati all’hockey!

Ovviamente, in tutta la ricostruzione dei fatti, io sto dalla parte della Curva di Milano: non credo ad una sola parola di ciò che possono scrivere certi giornalisti o far uscire dalla propria bocca certi dirigenti. Per principio. Sono disposto a credere piuttosto che una bella merda spalmata per terra sia Nutella, piuttosto che credere a ciò che dicono certi cazzoni pagati per mentire.

Lo svolgimento dei fatti (almeno secondo quanto si dice) lo potete leggere a questo link.

Mi fa ridere invece il vittimismo dell’Egna, che per chi non lo sapesse è la squadra di un paesino dell’Alto Adige ai confini con l’Austria, famoso per essere sede della multinazionale Wurth. Dei crucchi mancati insomma. Che dei crucchi hanno giusto la parlata: da bravi italioti (si perchè si sono italianizzati anche loro nel corso dei decenni!) sono qui a chiedere giustizia dopo che è stato un loro giocatore a creare tutta la situazione, mostrando il dito medio al pubblico di Milano! In questo mi ricordano molto Cairo, qualche settimana fa… Visto che i giocatori di hockey sono tutti grandi, grossi ed aggressivi, se almeno avessero imparato a combattere probabilmente avrebbero salvato le 29 mazze (le “stecche” sono quelle che hanno preso!) che gli sono state rubate!

Da parte mia massima solidarietà per la Milano Rossoblù…

Dodicesimouomo.net

Per Corederoma
Paolo Nasuto