lunedì, Maggio 19, 2025 Anno XXI


Da una dialogo con una persona tesserata: “Daniela, io ho sempre ritenuto un errore insultare ” a buffo” chi s’è fatto la tessera. Considero il tesserato comunque un tifoso della Roma. Come me. Con la piccola differenza, per me sostanziale però, che io aggiungo e tengo per me il sostantivo “ultrà”, che (questo me lo concederai) ha un peso diverso e congetture diverse. Il mio (nostro) essere tifosi “speciali” sta proprio nel fatto che per la Roma troviamo il tempo, la voglia ed il modo per farci i biglietti ogni settimana, facendo rinunce enormi e rimettendoci anche in denari sonanti. Noi siamo i primi a non voler mancare MAI ad un appuntamento con la Roma, OVUNQUE essa si trovi. Pensaci un momento. Solo un momento. Immagina per un attimo cosa mi è costato dover rinunciare alla certezza dell’abbonamento. Io sono…ero..abbonato in Curva Sud ININTERROTTAMENTE dal 1987…. con questo campionato fanno 24 anni di militanza. Io ho pianto, alla soglia dei 40 anni, per una rinuncia simile. Credimi è un dolore lacerante. Ma quella rabbia quelle lacrime che ho versato, sono asciugate dalla consapevolezza (che anche tu mi riconosci) di essere nel giusto. Perchè nessuna battaglia si vince senza sacrificio. Perchè questa lotta non è solo PER ME, per il mio ego. Questa battaglia è fatta in nome di principi altissimi che dovrebbero segnare SEMPRE ed in ogni settore della vita l’esistenza terrena di un uomo LIBERO. Non è un caso che la coscienza civile dell’ultras sia tra le più sviluppate. Non è un caso che spesso e volentieri siano le curve e forse solo quelle, a chiedere giustizia per casi eclatanti come la morte di Stefano Cucchi o Federico Aldovrandi o Uva o De Cupis. Ovviamente riconosco che non tutte le persone che stanno dalla mia parte hanno la sensibilità di comprendere che insultare te perchè tesserata è un atteggiamento controproducente. So bene che ci sono persone non “limpidissime”, soprattutto intellettualmente. E mi sento di chiederti scusa per l’atteggiamento ostile. Ma lasciami dire, infine, che è durissima sentirsi “esiliati” in casa. Sapere di essere una minoranza e sentirsi rimbrottare frasi del tipo “…e basta co sti cori sulla tessera..cantate paa Roma”. Se parte qualche coro di scherno ci sta… e se sei profondamente e sinceramente onesta con te stessa, riconoscerai che hai fatto una scelta…sbagliata…dettata da un logico, comprensibile, umanissimo..tiè..perfino lecito sentimento di egoismo. Lo siamo tutti un po’ egoisti. Io ti invito di nuovo, perchè suppongo tu lo possa recepire positivamente il mio invito, ad un atto di coraggio ENORME. Torna sui tuoi passi. Disdicila. Annullala. Stracciala. Per i biglietti c’è sempre tempo e modo per trovarli. Io ci sono sempre riuscito. Esiste un patto di mutua assistenza tra di noi. C’è chi si accolla le file, chi addirittura la spesa. Ma siamo unitissimi. E fieri. Ti prego, unisciti a noi, facci diventare ancora più forti! NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO! Grazie e scusa se mi sono dilungato o se ti sei sentita offesa.”

Dal profilo personale FB di Mirko Graziani.

Per Corederoma
Paolo Nasuto