mercoledì, Luglio 02, 2025 Anno XXI


Ci aspetta una triste giornata di campionato, di un minimalismo che più minimalista non si può.
Merito delle pay tv che, con la connivenza delle società e dell’intero sistema mediatico che hanno assorbito come una spugna tutto il peggio possibile, sono riuscite a imporre intrusivi palinsesti a danno esclusivo dei tifosi da stadio.

I calendari sono diventati una burletta. Gli abbonati non sanno più a che santo votarsi, per raccapezzarsi in questo incredibile marasma. Non poteva che derivarne la diserzione dalle tribune, vuote come mai lo sono state.

Accade così che quattro anticipi siano stati giocati ieri, negli orari più strampalati. Un posticipo è in programma stasera. L’ultimo, addirittura domani sera. Una sfida classica, come da sempre è quella tra Roma e Juventus, è stata (colposamente) confinata alle 20,45 di un lunedì di metà dicembre.

Il fatto è che si dovrebbe giocare oggi la 15a giornata del campionato di serie A Tim. In realtà nell’orario che un tempo era quello canonico di inizio delle partite (domenica ore 15) scenderanno in campo solo otto squadre.

Il calendario prevede oggi quattro partite. Si tratta di Atalanta-Catania, Bologna-Milan, Cagliari-Parma e Udinese-Chievo. La gara Novara-Napoli si giocherà alle 20.45. Per riempire in qualche modo la trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” si è dovuto pescare il Lega Pro.

A tutto dovrebbe esserci un limite, nel rispetto della dignità e della passione dei tifosi. Nella massima serie nazionale non si è ancora capito quale sia, o debba essere, questo limite.

Lo zoccolo duro viene alzato di mese in mese, fino ad arrivare a questo obbrobrio. E’ quanto resta del campionato di serie A, quello che una volta era il più bello del mondo. E continuano a chiamarlo calcio.

Sergio Mutolo – www.calciopress.net

Per Corederoma
Paolo Nasuto