Il calcio italiano: tra condannati e interessi personali…
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutosabato, 3 Dicembre alle ore 07:39
Continua il braccio di ferro sul famoso articolo 22, quello che ha portato allo sospensione di Lotito, Mencucci Andrea Della Valle, Foti e Massimo De Santis, tutti condannati in primo grado per Calciopoli dal tribunale di Napoli. Oggi la Cgf (corte giustizia federale) della Figc non ha dato il suo parere sulla materia ma ha preso tempo sino al 9 gennaio: alla Cgf si è rivolta la Figc ma anche, a sorpresa, la Lega di serie A. Ora, entrambe, dovranno produrre documenti in vista della decisione di gennaio: in Figc sono piuttosto seccati perché sembra che sia uno scontro fra loro e la Lega maggiore, mentre Giancarlo Abete ha chiesto solo un parere interpretativo di una norma della Federcalcio. Di conseguenza, comunque, Lotito e c. resteranno sospesi almeno sino al consiglio federale che si terrà (a gennaio ma non si sa quando) solo dopo la decisione della Cgf. Ma non è detto che venga recepito il suo parere. La Figc già disattese ad esempio il parere sulle radiazioni di Moggi e c., che per la corte di giustizia dovevano essere automatiche. Quindi, il prossimo consiglio federale, previsto per il 20 dicembre, non deciderà nulla in merito all’articolo 22 delle Noif, non se ne parlerà nemmeno: Lotito, pur sospeso come presidente della Lazio, potrà comunque partecipare alla riunione del governo del calcio.
Non è sicuro affatto comunque che la norma venga modificata: dopo il parere della Figc, l’ultima parola, come noto, spetta al Coni ed eventualmente all’Alta corte di giustizia. C’è davvero il rischio che i dirigenti sospesi lo restino sino a settembre 2012, quando il loro reato, frode sportiva, sarà prescritto. Maurizio Beretta, presidente della Lega di A, aveva scritto una dura lettera ad Abete chiedendo che l’argomento venisse preso in esame nel prossimo consiglio di dicembre e minacciando addirittura di portare la Federcalcio in tribunale. Tutto inutile: se ne parla, come si è visto, a gennaio. Ma dalla Lega di A, a parte l’articolo 22, non una parola sul tavolo della pace mentre gira una lettera, proposta da Massimo Cellino, per una raccolta di firme. Alcuni presidenti (ma quanti non si sa ancora…) protestano perché non sono stati invitati da Giovanni Petrucci alla riunione del 14 dicembre. Il presidente del Coni l’ha detto:”L’agenda la decido io e non me la faccio imporre da nessuno”. Nessuna riunione quindi fra le “sette sorelle”, come anni fa: ci saranno infatti solo Andrea Agnelli (Juve), Moratti (Inter), Diego Della Valle (Fiorentina), Adriano Galliani (Milan), forse De Laurentiis (Napoli). Quindi, 4-5 società al massimo. Più ovviamente i vertici di Coni (Petrucci e Pagnozzi) e Figc (Abete). Beretta non sarà invitato. Ma alla Lega, d’altronde, Calciopoli interessa poco o nulla. Interessa solo l’articolo… Lo scontro con la Figc è molto pesante, eppure Abete fu sin troppo buono, e disattese anche le norme: quando i consiglieri di Lega (Cellino e Lotito) disertavano le riunioni del consiglio federale, in base alle regole delle Noif dovevano essere dichiarati decaduti. Ma allora vinse il buonismo: ecco i risultati.
Articolo tratto da Spycalcio (Repubblica.it) a firma F. Bianchi