E c’è ancora chi ci parla delle famiglie allo stadio
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutovenerdì, 2 Dicembre alle ore 02:41
Approfitto dell’assist fornito dall’articolo di Gianluca Scatena “All’Olimpico tanta Juve ma poca sicurezza”per raccontarvi la nostra odissea per entrare nei distinti sud. Innanzi tutto una piccola premessa: storicamente la partita con la Lazio non presenta grossi problemi di ordine pubblico, quindi decido di portare nei distinti sud anche la mia ragazza che non aveva mai frequentato un settore ospiti ed è stata solamente una o due volte in vita sua allo stadio. A tal proposito le faccio fare la cosiddetta tessera del tifoso per evitare qualsiasi problema all’ingresso. E’ il 10 Ottobre: mancano 46 giorni alla partita! La tessera arriva giovedì 24 novembre: meno male…evitiamo ogni problema all’ingresso!
Conoscendo le dinamiche di ingresso allo stadio per il settore ospiti alle 18,15 decidiamo di incamminarci per lo stadio da piazzale flaminio con il tram: è già pienissimo di tifosi che si dirigono allo stadio, ma anche se schiacciati come sardine arriviamo in piazza mancini nei pressi del foro italico. Attraversiamo il ponte e ci dirigiamo presso il prefiltraggio che superiamo con velocità senza problemi: sono circa le 19,00 mancano ancora quasi due ore all’inizio della partita e siamo già fuori dallo stadio: bene!
Ci dirigiamo quindi verso l’ingresso 16: Distinti sud. Entriamo quindi dalla porta in una specie di gabbia nella quale ci sono già a occhio e croce circa mille persone in attesa ammassate davanti ai tornelli. “Non hanno ancora aperto” pensai ingenuamente. Mi alzo sulle punte dei piedi per cercare di capire il motivo per cui quell’ammasso di gente non si muovesse! Noto con profondo stupore che i TORNELLI SONO APERTI ma impiegano circa un minuto per far passare una persona! Eravamo circa mille…ci mettiamo in “coda”…coda per modo di dire visto che è un ammasso di gente davanti ai tornelli che fa un passattino ogni 10 minuti! Il tempo passa siamo sempre lì…la distanza dal tornello non diminuisce…continua ad arrivare gente…ormai siamo imbottigliati, non possiamo andare nè avanti nè indietro nè a destra nè a sinistra…c’è un ammasso enorme di gente che in maniera abbastanza civile cerca di avvicinarsi all’ingresso…partono i primi cori…l’adrenalina sale, il tempo passa, ma siamo sempre lì…adesso i cori sono contro gli steward e le forza del (dis)ordine che non ci fanno entrare…è tutta una follia…la gente si innervosice…si inizia a spingere a prendere a pugni il cancello della gabbia che ci contiene…sono le 20,00…siamo ancora tantissimi…come faremo ad entrare tutti per l’inizio della partita…qualcuno inizia a sentirsi male…ci credo siamo schiacciati come sardine! Padri arrabbiati cercano di avanzare con i loro bambini che hanno paura…la mia ragazza si sente male…cade per terra davanti a me…riesco ad acchiapparla al volo e per fortuna i miei vicini mi aiutano per fare spazio e consentirle di respirare un pò meglio….sono arrabbiatissimo…la mia ragazza si riprende subito per fortuna…ce la fa!Andiamo avanti…quanti bambini insieme a noi…come è possibile essere trattati come galline in un pollaio??
Il settore è strapieno tutti vogliono entrare..grido nella fessura della gabbia contro le forza dell’ordine che ridono al vederci così…uno di loro si avvicina e cerca di tranquillizzarmi: “è presto…c’è tempo piano piano…” questo è pazzo penso…”qui non si respira..siamo bestie in gabbia” gli grido…ma quali bestie – ride lui. Riusciamo ad avvicinarci sempre lentamente ed attraversiamo il tornello alle 20,25. Non appena passo il tornello mi avvento contro una signora vestita di nero che potrebbe essere mia madre..spiegandole in modo concitato e alquanto nervoso come fosse la situazione nella gabbia…la donna scoppia in lacrime e se ne va….si avvicina un poliziotto che cerca di calmarmi, gli ripeto le stesse cose appena dette alle signora: “non possiamo fare niente”-dice-quindi si avvicina a me una donna con un walkie-talkie in mano che mi dice di seguirla…racconto anche a lei come si vive li dentro, la imploro di aprire i tornelli e di velocizzare l’ingresso ma niente…lei mi dice di stare calmo e di entrare nello stadio e che in quel modo disturbo il loro lavoro e che ai bambini ci avrebbe pensato lei. La mia ragazza mi dice di andare che è meglio…mi calmo un pò entriamo nello stadio: è già pienissimo, la squadra sta facendo il classico riscaldamento…mi siedo e cerco di calmarmi pensando che non è possibile essere trattati così: poi parlano di stadi per le famiglie e altre cavolate così!
Il resto l’avete già raccontato voi…almeno abbiamo contribuito a conquistare i 3 punti! Ma tutto questo non è giusto! A cosa servono questi tornelli, a che serve la tessera del tifoso? Chi ha colpito lo juventino a fine partita verrà punito? Cerco quindi di spiegare alla mia ragazza che noi siamo diversi, che a Torino non funziona così, che a “casa nostra” abbiamo un altro Stile. Che dite…mi accompagnerà ancora a vedere ancora un’altra partita??