Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke venerdì, 2 Dicembre alle ore 12:44
da repubblica.it L’ombra della combine sul gol salvezza di Negro Sospetti sulla partita Siena-Lazio di quattro anni fa: l’ex difensore (al centro di una tentata estorsione per 200 mila euro) realizzò il gol salvezza per i toscani. Eloquente un’intercettazione: “C’entra eccome. Gli togliamo un sacco di soldi”
Il punto di partenza è l’informativa inviata dagli investigatori della squadra mobile di Roma agli uomini dello Sco, e poi da questi inoltrata agli investigatori della procura di Cremona, capitale – insieme a Napoli – della lotta al Calcioscommesse (nei prossimi giorni riceverà anche gli atti provenienti dalla procura di Bari relativi all’inchiesta, anticipata ieri da Repubblica sulle partite sospette dello scorso anno). Tutto ruota intorno alle sorti dell’Olgiata Sporting Club un centro sportivo del quale sono soci di minoranza Luigi Barelli (fratello di Paolo, senatore di Pdl) e ad altri imprenditori “vicini” al sindaco di Roma Gianni Alemanno, e soci di maggioranza Paolo Negro, il pilota Ferrari Giancarlo Fisichella, e i due ex calciatori Francesco Dell’Anno e Luigi Nell’ambito della gestione di questa crisi finanziaria matura un tentativo di estorsione ai danni di Negro, denunciata dallo stesso calciatore e poi ricostruita dagli agenti attraverso numerose intercettazioni telefoniche. Per almeno un mese durante l’estate Negro era stato infatti minacciato da una persona che sosteneva (millantando) di essere legata ad alcuni clan calabresi. Voleva 200mila euro: se non li avesse avuti avrebbe scritto una lettera ai giornali raccontando la storia di Siena-Lazio. L’informazione su quella partita l’aveva avuta da una “fonte attendibile”. Come detto, Negro denuncia tutto. Così, il 20 ottobre scorso, il giorno fissato per la consegna dei soldi, all’appuntamento con gli estorsori in un bar del centro di Roma, si presentano gli uomini della Mobile. In arresto finiscono il sedicente “amico dei calabresi” (una piccola pedina della malavita romana) e il cognato di Francesco Dell’Anno (subito rilasciato perché incensurato), la cui posizione è ora al vaglio del pm Minisci e dell’aggiunto Saviotti. “Non conosco nemmeno le regole della briscola e del tresette, figuriamoci se gioco per soldi – ha detto Negro qualche settimana fa, quando un articolo del Messaggero aveva anticipato parte del contenuto dell’inchiesta – Ho sempre svolto la mia professione con passione, orgoglio, dignità e attaccamento alle maglie indossate e non tollero in alcun modo che si possa mettere in discussione la mia condotta”. Nonostante le parole di Negro, però, qualche dubbio sul corretto svolgimento di quella gara gli investigatori ce l’hanno, eccome. E non solo per il cenno di Negro (autore di un gol all’86’, ma anche del fallo da rigore su Rocchi per il momentaneo pareggio della Lazio), ma anche perché hanno in mano una conversazione telefonica intercettata piuttosto eloquente. Da un capo del telefono, un personaggio misterioso che gli inquirenti identificano come un pezzo grosso. Dall’altra un altro pregiudicato: “Guarda che Negro c’entra eccome, a questo gli togliamo un sacco di soldi se non vuole casini”. FEDERICA ANGELI e MARCO MENSURATI |
