lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


Ieri abbiamo letto un bell’ articolo a firma di Pippo Russo dove si parla dell’incredibile dato della gara di Liga tra Real e Osasuna e il riferimento non è all’umiliante punteggio 7-1 ma ai 60 milioni di spettatori che solo in Cina hanno visto la partita. La Liga quindi si prepara a sferrare l’attacco al “mercato” orientale con la “benedetta” partita all’ora di pranzo, mandando in campo, si presume più volte in quell’orario Real e Barcellona, che hanno un grandissimo seguito in quella parte di mondo, con buona pace dei tifosi di “casa” che dovranno cambiare le loro abitudini.

La Liga cerca di togliere il primato (leggi soldi) alla Premier che risulta essere il campionato con maggior “appeal” in Asia.

E la serie A? Dovrà adeguarsi, i grandi scontri, in programma quasi sempre al sabato e alla domenica alle ore 20.45 finiranno all’ora di pranzo, perchè ad oggi ci piacerebbe sapere in quanti seguono un Siena -Chievo in Asia, solo per fare un piccolo esempio? Ma può la serie A competere con le due squadre di Manchester, Liverpool, Arsenal, Chelsea, Real, Barcellona? La risposta è semplice, NO.

E vediamo il perchè. Milan, Juve, Inter stanno perdendo tifosi nel momdo a vantaggio delle squadre inglesi, spagnole e pure tedesche. Mettiamoci che un Real-Osasuna si gioca davanti a 80.000 spettatori e un Lecce-Milan (partita trasmessa all’ora di pranzo) davanti a nemmeno 12.000 spettatori. I nostri stadi sono delosatamente vuoti, vecchi e tristi.

Ma ai “timonieri” del nostro calcio dovrebbe preoccupare anche un dato che è sotto gli occhi di tutti tranne di chi non vuol vedere, naturalmente sempre la Lega serie A. Con i prezzi sempre più alti, le restrizioni, non si vedono le famiglie allo stadio, e se un padre non può portare il proprio figlio/figli allo stadio, difficilmente questo diventerà un tifoso della squadra di calcio della sua città. Perchè puoi trasmettere tutto l’amore che vuoi ma è allo stadio che si forma la passione e “la fede”.

Siamo convinti in assenza di dati che la popolazione degli stadi italiani ha la media età più alta d’Europa e non solo.

Stanno crescendo generazioni che, in particolare in provincia, lontano dalle grandi città, non tifano Juve o Milan come una volta ma Barcellona o Manchester. Questo grazie, come detto all’impossibilità di andare allo stadio e a giochi come la playstation dove le squadre inglesi e spagnole la fanno da padrone.

Basta uscire dalla città e vedere (sempre più raramente) giocare dei bambini ai giardinetti, le maglie che indossano, sono soprattutto quelle del Barcellona.

Eppure non lontano nel tempo, anni 90, le città erano piene di bandiere alle finestre, i ragazzi andavano a scuola con la sciarpa “rigorosamente” della “propria curva”, adesso è una desolazione.
E se la serie A non ha più “presa” qui in Italia, volete che lo abbia in Asia?

Lasciate giocare a quell’ora chi ha federazioni formate da persone competenti e ridateci il calcio la domenica pomeriggio, magari con biglietti meno cari e agevolazioni per le famiglie, se vogliamo salvarlo il nostro calcio, altrimenti tenetevi gli stadi vuoti e grigi e un Portogallo pronto a soffiarci un’altra squadra in Europa. Continuiamo a dare la colpa ai tifosi e teniamoci stretti i Galliani, gli Abete, i Carraro, bene, bravi, bis.

(Liberiditifare)

Per Corederoma
Paolo Nasuto