martedì, Maggio 06, 2025 Anno XXI


Sei anni. Questo il tempo trascorso dal giorno in cui, al termine di Hellas-Brescia, in stazione Porta Nuova successe il finimondo: due cariche della polizia contro i tifosi lombardi che erano pronti a salire sul convoglio speciale. Ultras ma anche donne e ragazzini: le manganellate arrivarono a tanti, a uno di loro, Paolo Scaroni, in maniera così violenta da ridurlo in fin di vita. E dopo mesi di coma, interventi chirurgici e esercizi di rieducazione che lo accompagneranno per tutta la vita ora Paolo, 33 anni, è invalido al 100 per cento. Riesce a parlare, è claudicante ma non sarà mai più lo stesso, era proprietario di un allevamento di bovini, non potrà più occuparsi di questo. E di nient’altro. Ma in aula davanti al collegio ha deposto, ha ricordato quel giorno dannato fino a quando lo buttarono a terra «a pancia in giù e iniziarono a picchiarmi sulla testa. Vedevo i laccetti dei manganelli e i colpi continui. Per questo dico che fosse più di uno a picchiare. Quando finirono mi toccai la testa, sembrava un ananas, riuscii a salire in treno e poi il buio».
Era il 24 settembre 2005: il processo a otto poliziotti tutti in servizio a Bologna è iniziato il 23 settembre ma davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi, così come era accaduto all’udienza preliminare, nessuno degli imputati si è presentato. Luca Iodice, Antonio Tota, Massimo Coppola, Michele Granieri, Bartolomeo Nemolato, Ivano Pangione, Vladimiro Rulli e Giuseppe Valente, tutti appartenenti alla polizia di Stato all’epoca in servizio al VII reparto Mobile del capoluogo emiliano, sono accusati di lesioni gravissime aggravate. Un procedimento non facile, fin dall’inizio, fin dalle indagini condotte da un commissario di polizia, l’unica alla quale Paolo Scaroni ha stretto la mano incrociandola in tribunale.
E a pesare su tutto quei dieci minuti che mancano dalle registrazioni: le riprese fatte dalla polizia in stazione vennero riversate su cd, si sentono frasi interrotte ma mancano le immagini di quel che accadde al primo binario tra le 19.30 e le 19.40. In quei dieci minuti Paolo venne colpito.F.M.

(L’Arena.it)

Per Corederoma
Paolo Nasuto