martedì, Maggio 06, 2025 Anno XXI


Pale, forza e coraggio per i tifosi rossoblù accorsi in aiuto delle popolazioni colpite dall’emergenza.
Oltre 200 ultrà della tifoseria genoana si sono dati appuntamento a Monterosso per aiutare sul campo chi è stato più sfortunato di loro. si sono armati, a proprie spese, di pale ed indumenti ed hanno messo le loro 400 braccia a disposizione della comunità.
Sono gli stessi ultrà che rifiutano la tessera del tifoso ma che danno volentieri i documenti a chi di dovere per poter raggiungere Monterosso.

Di seguito il resoconto di Adriano Caorsi ed Antonio Traverso, rispettivamente direttore e responsabile editoriale di Canale Genoa.

Duecento persone a rotazione, per un totale di 400 braccia.
Questi sono i freddi numeri di una inziativa che potrebbe far stupire qualcuno, non certamente chi conosce Genova, i genovesi e soprattutto coloro che hanno solo due Colori nel cuore: il Rosso e il Blu.
Forse non è un caso che questa Società, la più antica d’Italia, abbia scelto questi due colori. Forse, sono stati questi due colori a scegliere lei. Il Rosso del sangue, simbolo di forza e di Vita e il Blu, simbolo del Mare e della Nobiltà. Passione, forza, vita, nobiltà.
Testimoni viventi ed esempio a tutto ciò sono stati dei ragazzi, uomini, che spesso se non sempre vengono etichettati e soprattutto visti come dei semplici teppisti. Ma che quando fa comodo, specie se per vendere copie, sembran diventare tutt’altro.
Per noi sono sempre gli stessi, forse perchè li conosciamo e non solo quando fa comodo. Forse perchè abbiamo voluto e saputo conoscerli per davvero.
Nessun stupore quindi da parte nostra, nessun senso di sbigottimento davanti a certe loro gesta. “Perchè al posto di andare a Firenze a vedere il Genoa, non andiamo a dare una mano a tutta quella povera gente che ne ha così bisogno?” Tutto nasce così, spontaneamente, senza calcoli o intenzioni premeditate. E da qui nasce una Storia che si intreccia con tante altre storie, storie di tante persone che mai avrebbero immaginato quanto quei 200 ragazzi, uomini, potessero diventar così importanti per loro. Quanto sarebbero state utili, di conforto e sollievo quelle 400 braccia. Braccia che non sono state ferme, mai, come ad esempio quelle di altri, di altre persone. Persone che, si spera non per colpa loro, eran lì per vigilare e controllare. Specchio di un’Italia che va per nulla bene, un’Italia piena di incongruenze. Forse, pure troppo piena di ‘italiani’.

A sentirli parlare e raccontare c’era nulla in quei luoghi così meravigliosi e adesso così tragici. Nessuna organizzazione, nessun mezzo per poter mettere a frutto in modo ottimale anche quelle 400 braccia. “Abbiamo chiesto ed eran stati ordinati 10.000 sacchi di plastica. Ne sono arrivati 200.” Se qualcuno chiedesse un paio di auto blù, probabilmente ne arriverebbe persino il doppio. Questione di scelte, questione di gusti.

Duecento ragazzi hanno compiuto altre scelte, hanno in sé altri gusti. Sono andati a comperarsi pale e indumenti e hanno preso un treno fino a Levanto e da lì tra mille difficoltà, sono arrivati a Monterosso. “E’ stata la gente del posto a darci forza, erano loro che davano forza a noi” continua a ripeterci Fabrizio. Gente straordinaria, Liguri.
Nemmeno qui ci stupiamo, conosciamo bene questa Gente. Duecento Ultrà, quattrocento braccia, hanno scritto l’ennesima storia straordinaria per molti, ma non per noi e per chi ha da sempre due Colori nel cuore, il Rosso e il Blu. Duecento Ultrà del Genoa hanno dimostrato di essere ancora una volta Ultrà speciali e non solo nel Tifo. In quello sono Maestri da sempre perchè lo sono da sempre i Genoani.

Quando sentirete nominare la parola Ultrà, specie se del Genoa, ricordatevi di quelle 400 braccia. E se li conosceste meglio vi stupirete più di nulla nemmeno voi. “Noi ci siamo rifiutati di dare documenti per la Tessera del Tifoso. Ma li abbiamo dati e molto volentieri a chi di dovere per andare a Monterosso.”

[Fonte: Fantagazzetta]

Per Corederoma
Paolo Nasuto