lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Come di consueto, anche oggi Luis Enrique incontra i giornalisti presenti a Trigoria alla vigilia della sfida di campionato (la Roma giocherà domani sera, ore 20.45, in trasferta contro il Parma). Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico asturiano:

Luis EnriqueRivedendo quanto accaduto col Siena, un po’ di calo atletico nel finale: dipende dalla preparazione? Domani sera farà turnover?
Non sono preoccupato di nulla da questo punto di vista. Credo che sia una cosa normale quando non arrivano i risultati: tutto sembra più difficile. Non ho visto nessuno dei miei calciatori in difficoltà, non sono preoccupato da questa situazione. E’ normale, i risultati non sono ottimi e succede questo. Non cambierò la formazione per questo, se lo farò sarà per una mia decisione e perché 3 partite in una settimana sono uno sforzo fisico importante.
In 5 partite ufficiali 5 gol subiti e solo 3 fatti. Potrebbe cambiare il modulo?
Non cambierà la mia maniera di vedere il calcio, che è una maniera offensiva. Sono convinto di non cambiare la mia idea del calcio. I numeri sono negativi, non mi ci soffermo neanche troppo, ma credo di potere ribaltare la situazione. Un’ altra cosa è adattare il modulo ai propri giocatori: ritengo che un buon allenatore deve riuscire ad ottenere il massimo dai propri calciatori.
Aveva messo in preventivo tante difficoltà?
Uno si aspetta sempre di iniziare benissimo e che tutti parlino bene di lui e che tutto sia facile. Io non posso decidere come iniziare la stagione e non posso cambiare come è iniziata, è iniziata così: devo trovare la migliore strada per tornare al trionfo.
De Rossi molto basso è prezioso, ma non è forse un lusso viste le sue qualità di spinta? E’ possibile vedere in questa Roma un Totti più vicino alla porta?
Torniamo sempre allo stesso. Io voglio vedere il miglior De Rossi, il miglior Totti e lo stesso vale per tutti gli altri. In Daniele e Francesco vedo atteggiamento e rendimento ottimi, non sono preoccupato dal loro ruolo particolare, sono preoccupato dalla situazione generale che non è favorevole lo so. L’ho detto dopo la partita contro il Siena: io sono responsabile di tutto il male che sta succedendo, però continuo a lavorare per invertire la rotta. Quello che è successo conro il Siena non è quello che vogliamo, non è il mio modello di gioco: non vogliamo avere il pallone in maniera non significativa. I giocatori sappiano che non è quello il modello. Però non è facile fare le cose come le vogliamo. Continuiamo a lavorare e migliorare per arrivare alle cose che vogliamo.
I miglioramenti possono passare attraverso il cambiamento dei ruoli di alcuni giocatori chiave? Parlando di Totti e De Rossi, forse quelli attuali limitano alcune loro qualità…
Io non mi fermo a pensare. Nel caso di Francesco e le punte è un caso diverso: lui ha qualità e immaginazione, è il calciatore più libero e con più qualità della squadra. Lo so e lo sappiamo tutti. Il caso di Daniele è diverso: parte basso per dare il la al gioco. So che può giocare come interno, in Nazionale lo fa. Io non farò mai nessuna cosa che credo sia il male per la squadra. Poi può piacere o non piacere e il vostro lavoro lo capisco. Io cerco di trovare la migliore versione possibile della mia squadra.
Dalla Spagna e dalla dirigenza della Roma si continua a dire che lei diventerà un grandissimo allenatore. Si sente ancora un apprendista o è già un pilota degno della Roma?
Il problema è chi ha detto questo. Un lavoratore? Un dottore? Io sono un buon allenatore ed è per quello che prendo questa situazione. E dico ‘buono’ perché sono modesto. Mi piacerebbe sapere chi ha detto quel che dice lei, sennò parliamo di ipotesi un po’ ridicole… Non possiamo dire che uno dal Barcellona dice che sarò un grande allenatore, anche mia nonna che è morta diceva che sapeva quando sarebbe piovuto… Per rigore professionale dovresti dirmi chi ti ha detto quest cosa.
Non si può tradire un rapporto di fiducia con una fonte…
Vuoi sentirmi dire che mi sento un buon allenatore? Per piacere un po’ di rigore, ora è facile la demagogia visto che la situazione è difficile. So quali sono ora i risultati, non vendo fumo, lo so come va. Io però sono orgoglioso dei miei calciatori, della mia società e del mio staff e continuo a lavorare. Devo migliorare tantissimo e qualunque allenatore può apprendere sempre. Chi le ha detto che diventerò un grande allenatore?
Ovviamente lei non conosce bene le regole della comunicazione…
Oh, mamma mia!
Se lei legge e si intende di politica…
No, di politica non voglio parlare.
Guardi che il mondo non gira intorno al calcio…
Ah, grazie mille!
Il problema a me non sembra fisico. I giocatori ti hanno chiesto di semplificare il gioco in campo? Si sentono capaci a fare quello che chiedi? C’è una strada più semplice da percorrere ora?
Il modello di gioco è semplice: avere la palla per superare le linee, arrivare in area avversaria col maggior numero possibile di giocatori d’attacco e fare gol. Loro sono giocatori preparatissimi per fare quello che chiedo, in due mesi hanno migliorato molto la comprensione del calcio che io voglio. L’ultima partita sembra che non abbiamo fatto niente. Dieci giorni fa a Milano tutti sembravano bravissimi, tre giorni dopo non possono sembrare giocatori di basso profilo. Io non guardo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, dipende da voi essere ottimisti o pessimisti. Io sono ottimista, il mio lavoro è aiutare al massimo i calciatori: ora ancora non ci riesco al 100%, è chiarissimo, ma il mio lavoro è ottenere questo.
Ha utilizzato moltissimi giocatori come esterni di attacco: quali sono le caratteristiche che devono avere i suoi esterni ideali?
Veloci, forti, tecnici, bomber, belli… Tutto quello che c’è di buono. Sono fortunato perché le mie punte, che voi chiamate esterni, sono più o meno in questa condizione. Per me la squadra che ho a mercato chiuso è la migliore possibile e ho massima fiducia in loro.
Quali sono stati gli errori commessi dalla squadra? Nel calcio contano molto i risultati e lei ha chiesto pazienza: in caso di sconfitta a Parma penserebbe a eventuali dimissioni?
Abbiamo fatto tanti errori, Mi piace parlare degli errori che facciamo: contro il Siena non c’è stata velocità, non abbiamo superato la linea avversaria… Siamo a malapena arrivati alla loro area, però questo è il passato, ho già espresso il mio pensiero su questa partita, ora devo prendere le poche note positive per aiutare i miei calciatori. Ora sono preoccupato per il Parma, per il loro contropiede, per la loro forza in casa, le loro possibilità sui calci piazzati. Mi preoccupo del presente e del futuro immediato. Non chiedo fiducia o tempo, ho chiesto tempo perché i calciatori possano assimilare il loro ruolo e possano trovarsi dentro al campo nella maniera migliore. Gli allenatori dipendono sempre dai risultati, ma io non penso alle dimissioni.
Non le sembra che i giocatori facciano fatica a mettere in pratica i suoi schemi e perdano concentrazione per pensarci?
Può essere, ma per assimilare un nuovo ruolo collettivo serve tempo. In allenamento proviamo sempre tante situazioni diverse. Loro sanno cosa dobbiamo fare in attacco e in difesa, ora per migliorare tutto deve essere fatto alla velocità giusta e al momento giusto. Questo è il difficile ed è qui che dobbiamo migliorare.
Sabatini ha definito il gioco della Roma contro il Siena scolastico, è d’accordo?
Sì, l’ho definita una partita bruttissima, ma ho visto grande atteggiamento nei miei giocatori. Io sono il massimo responsabile di quello che non è piaciuto a Walter e ai tifosi. Ringrazio i tifosi per il sostegno dato durante la partita e Walter per il lavoro fatto.
Juan, Cicinho e Gago sono non convocati per scelta tecnica o motivi fisici?
Gago ha ricevuto un pestone al polpaccio ed è escluso per questo, Juan non è ancora al livello fisico che vogliamo e aspetto che possa allenarsi ad un livello superiore e aiutarci. Cicinho non è convocato per scelta tecnica.
Bojan è stato in panchina per gli ultimi 180 minuti. Come lo vede? Domani può avere una possibilità?
Lo vedo bene, come vedo bene tutti gli altri attaccanti. Cercherò di fare la migliore scelta, non so se riuscirò a raggiungerla. Ho fiducia in tutti gli attaccanti, faranno gol di sicuro. Questo è il mio pensiero.
Ci saranno delle contromosse, visto che le squadre spesso si chiudono con 9 giocatori sotto il pallone?
Certamente, è una situazione che conosco perfettamente anche nella mia squadra precedente: 10 dietro la palla con delle punte pronte per un contropiede letale. Il Siena non è sembrata una squadra piccola, è sembrata una grande che ha sfruttato il crontropiede e meritava la vittoria. L’ho detto con totale sincerità: complimenti a Sannino. Il mio lavoro è questo: evitare che questo succeda di nuovo. Quando provi a fare la partita e pensi a fare pressione alta e a tenere il pallone lontano dalla porta rischi il contropiede. Il mio lavoro è farlo accadere al minimo.
Quindi non sono solo gli altri che studiano la Roma, ma anche Luis Enrique studierà gli avversari…
La soluzione la so perfettamente. Gioco da 3 anni con queste situazioni e in Spagna è ancora più difficile, la pressione dell’avversario è più alta. Il mi lavoro è fare entrare le mie idee nei giocatori e che sappiano come risolvere queste situazioni.
Il nostro giornale ha fatto 12 domande all’allenatore…
Solo 12? Me ne aspettavo 100!
Provo a fartene un paio: sei tra gli allenatori che guadagnano di più in serie A, il tuo stipendio lo ritieni in linea col progetto giovani portato avanti dalla società?
Parlare di stipendi in un momento di crisi… Se avessimo vinto 5 partite nessuno ne parlerebbe. Sono contento però, pensavo di essere tra i meno pagati! Però prendo l’affermazione con le pinze, visto che non so se sia vero… Non mi sono mai preoccupato degli stipendi degli altri, però pensavo di essere tra i meno pagati.
Quali possono essere ora gli obiettivi della Roma?
Vincere la partita di Parma.
E quelli a lungo termine?
Vincere la partita di Parma. Guardo sempre il presente.
La tifoseria ha accolto la Roma con grande entusiasmo, la gente ora può sentirsi delusa?
Senza nessun dubbio e mi spiace tantissimo per questo. Ringrazio davvero tutti i tifosi dell’Olimpico e anche quelli che incontro per Roma, che mi parlano sempre di ottimismo e ci invitano a non mollare. C’è grande entusiasmo e mi piace tantissimo il comportamento del pubblico nello stadio, che non fischia fino alla fine. La squadra ha bisogno di fiducia e di lottare fino alla fine. Però è normale che i tifosi fischino se i risultati non sono buoni.
Cassetti era titolare sulla destra l’altr’anno. Quest’anno ha giocato poco e solo come centrale. Ha le caratteristiche per fare l’esterno nel tuo gioco?
E’ un professionista al 100% e un ragazzo incredibile. So che può fare due ruoli, io lo vedo più come centrale, ma so che può fare anche il terzino, anche se con altre caratteristiche. Ho visto le partite della Roma dell’anno scorso e so che può fare i due ruoli. Mi piacciono tanto i calciatori che possono giocare in diversi ruoli e Marco è uno di loro. Sono molto contento del suo comportamento come professionista e del contributo che dà, nonostante in questo momento non venga molto impiegato. Complimenti a lui che mantiene la professionalità, nonostante il momento sia u po’ difficile per lui.