giovedì, Maggio 15, 2025 Anno XXI


da forzaroma.info

Alla vigilia del match in trasferta contro l’Inter, il tecnico giallorosso, Luis Enrique, incontra i cronisti presenti nella Sala Champions del centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria. Ecco le dichiarazioni integrali (parola per parola) dell’allenatore asturiano:

Luis EnriqueCome vedi l’Inter?
Abbiamo già abbastanza problemi per occuparci dell’avversaria. Non hanno iniziato bene la stagione come noi, ma sono concentrato esclusivamente sui miei per renderli il più possibile competitivi. Non sarà facile, loro nell’ultima partitanon hanno avuto fortuna sotto porta, un po’ come noi. Ma l’Inter è una squadra di grande livello: ha vinto la Champions, ha ottimi giocatori e sarà un importante test per vedere se siamo cresciuti.
Ti sorprende che si accostino nuovi nomi ai nerazzurri?
In Spagna succede lo stesso, è così ovunque. Nel calcio non c’è pazienza e sono i risultati che comandano: se non arrivano la fiducia cala. Ma Gasperini è un grande allenatore, lo dimostra la sua carriera.
Cosa manca alla Roma per fare risultato?
Fare un gol in più dell’avversario, già questo sarebbe sufficiente. Spero riusciremo a farlo entro la prossima partita.
Quali sono i suoi metodi di allenamento?
Una volta ho bisogno di vedere la fame e la voglia di vincere in allenamento, l’altra li vedo in tv e capisco perfettamente che sono ottimi. Metto sempre l’11 che ritengo migliore per la partita successiva, questa è la mia filosofia, è molto semplice. Questo è il mio intento, mettere l’11 che reputo il migliore.
Glielo chiedo per una nostra rubrica: cosa la fa essere ancora così innamorato del calcio?
Tanti anni fa ho fatto il calciatore e ora faccio l’allenatore, è una passione, anche se preferivo fare il calciatore rispetto all’allenatore. Sono qui per creare una situazione che può essere molto bella, ogni giorno che passa mi sento molto meglio e sono innamorato del calcio e del mio lavoro. Preferivo fare il calciatore, ora per me è impossibile fare un gol e correre sotto una curva.
Quali giocatori sono in crescita dal punto di vista fisico? L’Inter non giocherà con 9 giocatori sotto la linea del pallone: questo vi aiuterà a esprimervi meglio?
Non sappiamo ancora come giocherà l’Inter: se giocherà con 3 o 4 difensori. Non sappiamo la formazione di Gasperini, ma di sicuro sarà un 11 difficile per noi e non sappiamo se riusciremo a fare meglio il nostro gioco contro di loro. Quel che so per certo è che il gruppo migliora allenamento dopo allenamento: migliorano i meccanismi, migliora la fluidità e credo che creeremo molte più occasioni da gol, poi non so se le sfrutteremo. Sono ottimista di natura, ma lo sono anche perché vedo che c’è maggiore confidenza con le situazioni di gioco che vogliamo creare.
Si parla di panchina trabballante per Gasperini, mentre la tua situazione è molto solida: sei felice della fiducia che senti dalla società?
Credo sia molto importante quando si vuole impostare un progetto che la persona scelta per portarlo avanti venga sostenuta. La settimana scorsa ho ringraziato i dirigenti per la fiducia mostrata. Mi sento totalmente sostenuto, anche se so che dipendiamo dai risultati. C’è una relazione franca e buona con la società, il giorno in cui non riterranno che io sia la persona adeguata, verranno a dirmelo e risolveremo tutto rapidamente e senza problemi: non ho intenzione di rimanere aggrappato alla panchina. Sono qui per passione e per trasmettere le mie idee calcistiche. Per me la  fiducia della società è molto importante e credo che anche i giocatori la abbiano percepita. Per il resto posso aggiungere che questa città è meravigliosa e sono contentissimo di poter vivere questa esperienza: sono contento di imparare dal calcio italiano, di imparare una nuova lingua e una nuova cultura, e vorrei poter rimanere qui almeno i due anni di contratto, ma ovviamente dipendiamo tutti dai risultati.
Ha detto che sceglie in base alla ‘fame di vincere’. In questi giorni l’ha vista ancora di più in giocatori come Borini e Borriello? Sarebbero pronti per giocare domani?
Possono esserlo come lo sono tutti.
Si ma non le ho chiesto questo, le ho chiesto di Borini e Borriello.
Borini ha fatto 10 minuti contro il Cagliari e la prima palla che ha toccato ha fatto gol, anche se poi Heinze che ha crossato il pallone era in fuorigioco. Marco Borriello ha fatto benissimo, ma anche Bojan e Osvaldo per me hanno giocato ad intensità altissima. Sono contento di avere tanti giocatori in attacco e per me la concorrenza è vitale. Dopo l’allenamento tutti e quattro possono giocare, hanno fatto tutti una settimana bellissima. Però non ti dirò chi giocherà: io non so se giocheranno Milito o Forlan e non voglio dire chi giocherà dei miei.
Mister non glielo chiederei, le ho fatto un’altra domanda...
E io ho provato a fare capire il mio pensiero. La seconda domanda è su Totti? (Ride) Non sto ironizzando, io ricordo tutto e ti faccio capire che so chi mi fa le domande (Ride).
Totti non va mai dimenticato. Comunque allora glielo chiedo: gioca Totti?
Questo lo dico sempre prima ai giocatori, per rispetto.
Saresti disposto a cambiare modulo se ce ne fosse bisogno?
Potrebbe essere, se apparissero varianti nel mio sistema per ottenere buoni risultati non le escluderei. Io non voglio giocare con un solo modulo, voglio solo fare sempre calcio offensivo e ottenere risultati attraverso il gioco. Insisterò su un modulo offensivo, ma se vedessi che un esterno sinistro può giocare meglio molto largo perché ha determinate qualità non ci sarebbero problemi. Bisogna sempre adattare il modulo alle caratteristiche specifiche dei giocatori, ma ad oggi continuo ad avere fiducia nel mio sistema e credo che possa ottenere buoni risultati con la mia squadra.
Per te fa molta differenza come e con quali giocatori scenderà in campo l’Inter? Farai le tue scelte a prescindere?
Io scelgo sempre l’11 che ritengo migliore a prescindere dall’avversario. Conta se l’avversario gioca con una difesa a 3 o a 4, perché cambia il modo di muoversi, di fare pressing. Io non scelgo in base alle decisione del rivale, ma poi devo dare delle indicazioni precise: cambia se gioca un giocatore molto rapido o lento in difesa, o se in attacco gioca un bomber.
Ivan De La Pena doveva essere il tuo primo punto di riferimento: ti manca qualcosa senza di lui?
Assolutamente no, ho lo staff che volevo. La situazione di De La Pena è personale e particolare, che lui non ha reso pubblica, quindi non lo farò nemmeno io. L’avventura nella Roma è appassionante e sto lavorando con tutte le persone con cui volevo stare. Non commento la decisione di Ivan.
Con il Cagliari molto possesso e pochi tiri. Questa è stata una sua precisa indicazione? Con l’Inter sarà difficile fare possesso palla, vi state esercitando sul tiro da fuori?
(Il tecnico prende le statistiche della partita contro il Cagliari) Con 9 tiri in porta siamo stati la terza squadra del campionato alla prima giornata. Nel mio modello di gioco tutto passa attraverso il possesso di palla e il tirare in porta più volte possibile, avendo il possesso della partita. Credo in questo modello, è per questo che mi hanno scelto e non cambierò idea dopo 3-4 partite storte.
Crede che Taddei sia pronto a giocare come terzino?
E’ una possibilità, come lo sono Rosi e Cassetti… O anche Francesco (ride) No no tranquilli non voglio scherzare, vedremo domani chi gioca e sono sicuro che qualcuno si lamenterà per chi ho fatto giocare. E’ vero o no che lei (si rivolge, divertito, ad una giornalista) mi ha chiesto prima perché Cassetti giocava e poi perché non giocava?
E’ la partita giusta per sbloccare la Roma a livello mentale?
Speriamo. E’ una partita difficile per entrambi, visto che non abbiamo iniziato in modo ottimo. La squadra che vince avrà un incremento della propria fiducia. Penso e spero che la mia squadra farà un grande lavoro, anche se è difficile: ho guardato le statistiche e la Roma a Milano ha perso 6 delle ultime 10 partite contro l’Inter e ne ha pareggiate 3. Però io e noi andiamo lì con la fiducia di fare una bella partita, che può finire con una vittoria.
E’ davvero convinto che Totti con lei segnerà tantissimi gol? Si dice che avrebbe detto al capitano: ‘Seguimi e con me farai 20-30 gol’…
Ma chi lo ha detto questo? Non ricordo tutte le cose che dico ai calciatori, io ho parlato con Francesco, con Daniele e con Lobont, ma rimane tra loro e me. Aspetto che tutti i miei giocatori facciano benissimo e mi aspetto che Francesco faccia tanti gol, ma non ricordo di aver detto una cosa simile.
Ma ritiene che Francesco ne potrà fare di gol nella posizione in cui gioca nel suo modulo?
Credo sia una posizione ottima per Francesco, che potrà arrivare a fare molti gol. E’ il calciatore in attività con più gol. Ma può sia segnare che fare l’ultimo passaggio. Credo sia in una posizione ottima per lui per segnare.
C’è stata questa cena tra i giocatori. Le ha fatto piacere? Serviva, sopratutto ai nuovi, per entrare meglio nel gruppo?
Per me è stato perfetto: i giocatori si sono organizzati e hanno parlato delle loro cose. Più stanno uniti, più feeling c’è e meglio è. Il calcio è uno sport di squadra. Credo che sia stato Francesco ad organizzare tutto ed è stato fantastico, da capitano. Credo sia la maniera giusta per andare avanti tutti insieme.
I principali dubbi nascono attorno al tridente, ‘intasato’ da un esercito di prime punte. Il suo modulo prevede tre punte centrali?
Tre giocatori d’attacco come minimo, in qualche partita ne potremo vedere anche di più. A me piace giocare all’attacco e per questo mi servono giocatori offensivi, che facciano gol. Io dico sempre agli attaccanti che sono fortunati ad avere un allenatore come me che vuole schierarli perché hanno più possibilità di giocare. Ci manca ancora qualche automatismo, ma ovviamente è meglio avere un allenatore che schiera sempre un tridente che uno che gioca ad una punta o due. Abbiamo già creato diverse occasioni e per il momento non le abbiamo sfruttate. Un attaccante si sente preoccupato quando non arriva la palla in area di rigore, quando non si creano occasioni, ma questo non è il nostro caso.
Si dice che Pizarro sia un problema, visto il suo modo di gestire il pallone. E’ realmente così, oppure può coesistere con Pjanic e De Rossi?
Ha avuto un infortunio abbastanza lungo e si è aggregato al gruppo la settimana scorsa. Ha lavorato bene, ha dimostrato di sapersi adattare e sono contentissimo di averlo, si adatta perfettamente al ruolo di centrocampista che penso e con lui posso usare qualunque combinazione. Pizarro può giocare in 2-3 posizioni e si adatta perfettamente alla filosofia che portiamo avanti. Può senz’altro coesistere con i nomi che ha fatto.
L’Inter non arriva un po’ troppo presto? Tutta questa pressione può essere una trappola?
Il calendario è quello che è, non ho preferenze perché non si sa mai come vanno le partite: magari inizi in casa, pensi di vincere e poi perdi. Non credo che la situazione avvantaggi nessuna delle due squadre. Loro avranno il fattore campo, ma credo si parta 50 e 50.
Lamela tra quanto tempo sarà a disposizione? Gago e De Rossi possono giocare insieme dall’inizio?
Quello di Erik è un caso un po’ diverso. E’ stato infortunato tanto tempo ed è tornato in gruppo da poco. L’allenamento è il modo migliore per vedere come sta. Fisicamente ha ancora fatto poco, quando lo vedrò giocare con l’intensità giusta potrà aiutare. Si, Gago e Daniele possono giocare assieme. De Rossi nella Nazionale ha giocato come interno un po’ più avanti, e anche Gago ha fatto così con l’Argentina.
Chi farebbe l’intermedio e chi il regista basso?
(Luis Enrique non risponde e scherza invocando il nome del tecnico nerarruzzo Gasperini)