domenica, Aprile 28, 2024 Anno XXI


Altro pareggio, altro due a due. Diverso per cronologia dei gol quasi uguale per l’amarezza finale. La Roma non riesce a tenere il risultato e se la porta inviolata delle prime tre giornate aveva illuso sulla difesa bunker i quattro gol in tre giorni ci dicono che c’è ancora da lavorare.Si c’è da lavorare perché prendere un contropiede quando sei in vantaggio in trasferta mi sa molto dello scorso anno. Segnare due reti in una partita significa tanto, soprattutto per chi lo fa con regolarità. L’equilibrio generale della squadra deve garantire i tre punti.
Sotto l’acqua di Firenze senza il capitano i giallorossi giocano una buona partita, anche se i pericoli non mancano, soprattutto da palla ferma. Vucinic si danna l’anima e alla fine la sua prova sarà più che sufficiente.
Mancini scucchiaia, Gamberini raccoglie l’assist di De Rossi e Giuly riporta in vantaggio gli ospiti. Non succede solo questo nel primo tempo, ma molto di più. I ritmi sono alti e con la palla che schizza sul terreno tutto diventa imprevedibile.
Nel mezzo la pessima prova arbitrale che interpreta malamente il regolamento e fischiando soprattutto a senso unico. Innamorato di Pazzini punisce regolarmente Mexes che si becca anche un giallo assurdo. Mentre consente a Donadel di fare entrate assassine da dietro, quindi da rosso diretto, e consente a Mutu di alzare il gomito e colpire a piacimento. Per non parlare del guardalinee che toglie un gol fatto ai giallorossi perchè non si accorge che è un viola a toccare il pallone.
Come al solito la Roma manca il colpo del ko ma in compenso ci pensa Ferrari a sferrare un montante sul mento a tutti i tifosi capitolini. Scivolata inutile e da rigore già in partenza. Errore grave, soprattutto per chi reclama aumenti ingiustificati di stipendio. Capire i propri limiti è una delle prime cose che rende un giocatore bravo, lo tenga a mente.
Subito il gol a dieci minuti dalla fine non c’è modo di riacciuffare la vittoria. Nonostante una Fiorentina sbilanciata che rimane anche in dieci. Frey si guadagna la palma del migliore in campo perché sempre pronto a mettere la pezza sia su tiri da fuori che ravvicinati.
Contando le occasioni il pari ci può stare, la cosa negativa è non capitalizzare i vantaggi. Visto che il gioco va a meraviglia, anche senza Totti la Roma è arrivata al tiro con notevole facilità, bisogna lavorare duramente sulla fase difensiva. Capire soprattutto che farsi trovare sbilanciati quando si è in vantaggio non è ammissibile.
Sabato scontro al vertice con l’Inter del piagnone Mancini che continua a dire di avere i giocatori contanti, come se il governo cinese dicesse di non disporre di manodopera. Recuperare assolutamente Juan e il capitano, dopo di che siamo pronti per la battaglia.