Categorie Articoli by CdR Scritto da r. cdr giovedì, 20 Settembre alle ore 01:23
Cinque, sei fino all’infinto. Cosa sono? I passaggi di prima consecutivi compiuti dai giallorossi. Gli ucraini costretti a girare come trottole alla ricerca disperata della palla. Il possesso dei Spalletti boys diventa imbarazzante per velocità e precisione.Ragnatela di tocchi prima che Aquilani trovi il varco giusto per lanciare Tonetto, cross e vantaggio con Perrotta. A tratti si gioca a calcio a cinque, tutti vicini e compatti. Davvero uno spettacolo. Con il rientro di Mancini la squadra è in pratica quella dello scorso anno con l’eccezione di Juan. Il brasiliano si conferma con un’altra prestazione super fatta di anticipi di testa e di piede, ripartenze, e falco in area di rigore avversaria. Questa volta il palo gli nega la gioia del gol. Chissà se le persone impareranno a parlare dopo aver visto e non prima a casaccio. Cassetti e Tonetto macinano che è una meraviglia, su e giù in moto perpetuo. Gli avversari provano a mettere la testa avanti ma la paura di scoprirsi e quindi di cappottare è più forte della voglia di raddrizzare una partita già segnata. A metà partita il minimo vantaggio è una bestemmia vista la supremazia territoriale e le occasioni creata dalla Roma. Ogni spettatore presente all’Olimpico avrebbe dovuto tirare un euro, stavolta non per prendere in testa qualcuno ma per pagare l’eccezionalità di alcune giocate. Invertiti i campi gli ucraini ci provano a pressare correndo molto a tutto campo. Passata la sfuriata i giallorossi riprendono il possesso delle operazioni sfiorando a più riprese il raddoppio. Giuly, appena entrato, conferma la sua allergia momentanea a contatto con i portieri avversari. Solo, tira una mozzarella fresca tra le braccia di Shovkovskiy. Peccato perchè il gol della sicurezza è sempre importante, figuriamoci in Champions League. Ci pensa il capitano a chiudere le porte e mandare tutti a casa. Diagonale imprendibile con la freddezza di aspettare il momento giusto per la scoccata. Sigillo del numero dieci ad una partita davvero perfetta. Ci sarebbe un altro palo da raccontare, quello di Cassetti dalla distanza. Ma ormai si era già con i calici in alto per festeggiare l’esordio positivo nella massima competizione europea. Si brinda di serata in serata, dimenticandosi il tutto la mattina seguente. Il calendario è talmente serrato che finita la gioia deve iniziare la concentrazione per la gara successiva e in questo caso si chiama Juventus. Un anno senza sfide ufficiali non significa che sia diminuito l’odio. L’accoglienza sarà come al solito delle peggiori, perchè per noi il passato non si dimentica. |
