lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

La conferenza stampa di Osvaldo:

Pablo Daniel OsvaldoIn questi anni in Spagna il salto di qualità. Siamo noi in Italia che non ti avevamo capito o sei esploso lì?
Un po’ tutte e due le cose. Ho trovato la continuità che in ITalia non avevo trovato tranne al Lecceed un allenatore che ha creduto in me. Mi sono trovato bene dall’inizio ed anche io personalmente sono cresciuto abbastanza rispetto a quando ero qui.
Zeman dice che puoi giocare sia punta che esterno. Dove ti trovi meglio?
Io gioco come punta centrale, è vero che Zeman mi utilizzava come esterno, ma mi sento più una punta centrale.
Si parla molto del tuo costo, visti anche i tempi. E’ un peso per te?
No, mi avete anche pagato poco! (Ride) Non mi piace parlare tanto, io parlo sul campo e avrete tempo di giudicarmi voi stessi. Io sono convinto che farò bene, avevo voglia di tornare in Italia anche per questo: avevate le idee sbagliate su di me e avevo voglia di rivincita.
Appena arrivato hai parlato di Totti. Quando lo hai visto sostituito che hai pensato?
Sono scelte dell’allenatore che non mi riguardano. Se devo dire qualcosa su Francesco è ver che per me sarebbe un onore giocare con lui: lo vedevo quando non ero nemmeno professionista e mi piaceva tanto, per me è un onore condividere lo spogliatoio con lui e spero di condividerci anche il campo.
Hai parlato con Luis Enrique?
Poco sinceramente, non abbiamo ancora parlato di cosa vuole da me in campo. Ci sarà tempo in queste settimane prima che inizi il campionato.
Cosa hai provato dopo l’eliminazione dall’Europa League?
Mi è dispiaciuta l’eliminazione, ero già un giocatore della Roma in quel mmento e mi è dispiaciuto per l’eliminazione. L’anno è lungo, abbiamo il campionato e secondo me con questa squadra faremo cose importanti.
A Roma è Totti a fare la punta centrale. C’è un problema, piacevole, di concorrenza?
Possiamo giocare anche insieme.
Chi si sposta?
Questo va chiesto all’allenatore. Io ho voglia di giocare, sono venuto qui per giocare. Capisco che ho dei compagni che hanno qualità importanti anche loro e quindi è bello avere una squadra così, dove possono giocare tutti. Poi non lo so sarà l’allenatore a decidere chi dovrà giocare, non sar sicuramente un problema. Se fossi l’allenatore sarei contento dell’abbondanza. Francesco è un fuoriclasse, ma con gli altri siamo più o meno tutti uguali.
In Spagna tanti gol, in Italia meno: che differenze ci sono?
A Firenze entravo gli ultimi dieci minuti, lì è dura fare gol. Magari con più continuità avrei fatto meglio. Anche a Bologna all’inizio giocavo, poi non ho avuto tanta continuità. Il problema era che giocato poco: è chiaro che se giochi una partita si e 4 no è difficile fare gol. In Spagna ho trovato la fiducia dell’allenatore, la continuità e sono riuscito a fare bene.
Si può dire che ti rifai a Batistuta?
Bati è stato sempre il mio idolo, non lo so se gli assomiglio o no. Spero di fare almeno la metà di quel che ha fatto lui, visto che anche qui lui ha fatto benissimo. Spero di fare come lui, ma non so se gli somiglio o no come giocatore.
A Firenze sei ricordato per la rovesciata contro la Juve e il gol al Torino della Champions. Ti senti di promettere gol particolari anche qui?
No, spero che i tifosi della Roma mi ricorderanno per avere fatto più di venti gol all’anno e non solo per due! (Ride)
Vuoi riconquistare la maglia azzurra?
Non ci penso, ora penso alla Roma, poi queste cose arrivano da sole se devono arrivare. Penso solo a fare bene in Italia con la maglia della Roma.
Avevi parlato con De La Pena?
Si avevo parlato con lui, è un mio grande amico e parliamo ancora. Gli avevo detto che volevo venire alla Roma e però non avevamo parlato di questioni tattiche. Lui mi aveva detto che gli faceva piacere avermi qui e io gli avevo detto che avevo piacere di venire. Mi spiace non trovarlo, ma spero che torni.
Dopo Fiorentina, Bologna, Espanyol, la Roma può essere la svolta della tua carriera?
Spero di si, ho molta fiducia in me e so che posso fare bene, ma sarà il campo a parlare. Sicuramente sono venuto per riuscire a fare bene in Italia e ho scelto la Roma perché è una grande squadra.
Cosa manca alla Roma per vincere? Il tuo apporto sarà incisivo?
Cosa le manca non lo so. Contro lo Slovan ho visto che la Roma ha giocato bene e ha avuto un po’ di sfortuna, magari non era nemmeno facile perché loro stavano tutti indietro e non c’erano spazi. Poi sul contropiede sono arrivati e hanno fatto gol. Spero che il mo apporto sarà decisivo, spero di fare bene e trovarmi bene subito dall’inizio per potere aiutare la squadra a ottenere risultati.
DiBenedetto dice che uscire dall’Europa League vi permetterà di allenarvi meglio, sei d’accordo?
sSicuramente dispiace a tutti, uscire non è mai un vantaggio, ma ormai è successo e dobbiamo guardare avanti. C’è il campionato e credo che potremo fare cose importanti.
De La Pena è stato decisivo per il tuo arrivo qui? Senti la pressione di una piazza importante come quella giallorossa?
Lo so che p una grande squadra, con attaccanti importanti e so anche che non è né Firenze né l’Espanyol, e che più grande è la squadra più grande è la responsabilità. A me piace questa cosa, mi piace entrare in campo e sentire la pressione della gente, cosa che un po’ in Spagna mi stava mancando: non è la stessa cosa giocare per non retrocedere e a me questa cosa stava mancando e per questo ho scelto una squadra così importante e sono contento che la Roma abbia avuto fiducia in me.
Hai fatto tesoro dell’esperienza fatta in Italia? Cosa non rifaresti?
Sotto il profilo caratteriale non ho mai avuto problemi con nessuno, forse anche la stampa ha un po’ esagerato: potete parlare con tutti i miei compagni, non ho mai avuto problemi con nessuno. Ho un carattere forte e mi piace vincere, questo è vero, ma sono un bravo ragazzo, non mi piace litigare con nessuno (Ride), Avete un po’ le idee sbagliate su di me.
Hai parlato del Lecce come la migliore esperienza in Italia. Anche lì giocavi nel 4-3-3, è il modulo che preferisci? Potresti giocare come esterno?
Ho detto che al Lecce  ho avuto continuità, anche a Firenze mi sono trovato bene anche giocando poco, a Bologna un po’ meno. Io posso adattarmi a qualunque situazione, sono un professionista. Queste cose poi le vedrà il mister, deciderà lui dove mi vedrà meglio. Se chiedi a me a me piace fare il centravanti, ma posso adattarmi ad ogni situazione.
Ti sei fatto un’idea del progetto della Roma? Servirà pazienza con tutti questi giovani?
Sicuramente in tutti i progetti all’inizio serve pazienza e serve tempo, ma questo non vuol dire che non si possa vincere subito. Sarà più difficile, ci dobbiamo conosceree ci vorrà tempo per lavorare, ma non credo che questo voglia dire che dobbiamo perdere tutte le partite visto che siamo giovani. Quando c’è un progetto nuovo c’è la voglia di fare bene e questo può essere un vantaggio. Speriamo di fare bene subito dall’inizio.
Ci sono sempre stati dubbi sul tuo carattere: a 25 anni compiuti, ti senti di avere fatto un salto di qualità dal punto di vista della maturità?
Sicuramente si, è vero uno quando è giovane fa degli errori. Penso che sono cresciuto soprattutto come persona caratterialmente e poi dopo come giocatore quando hai continuità cresci dentro al campo. Mi sento più maturo e questo è l’importante.
La magli anumero 9 cosa rappresenta?
Niente mi piace il numero 9. Mirko è andato via, era libero e l’ho scelto. Non c’è niente di speciale, il numero della maglia conta poco. Conta quello che farò dentro al campo.