giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


“Lo sciopero dei calciatori: una vergogna! Verso chi è disoccupato, cassintegrati, dipendenti in mobilità. Questi calciatori si fermano per soldi, ma non davanti alla morte di un ragazzo. Anzi: quando venne ucciso mio figlio, ci fu pure qualcuno che rifiutò il lutto al braccio”. (Giorgio Sandri)

Guardate Damiano Tommasi. Sembra “Libano” nella serie TV di “Romanzo Criminale”. Ma “Libano” era un leader vero. Lui è sempre stato un finto prete, tanto che Carlo Zampa lo chiamava “Anima candida” (col tipico sarcasmo romano). Il tipico esempio del perfetto ragazzo cattolico, sogno di ogni madre: sposatosi a 22 anni (probabilmente prima non aveva mai trombato), cattolico, profondamente convinto e praticante, ha svolto il servizio civile e non militare perchè la patria non si serve col fucile in mano, ed è molto impegnato in associazioni di beneficienza. Ma, come tutti i preti, è bravo a fottere. Dietro il sorriso, of course.

Chiusa la carriera di calciatore, Tommasi ha cominciato quella di rappresentante del sindacato calciatori. Apro una parentesi: in Italia ci sono decine di sindacati, per ogni categoria di lavoratori. E ben pochi funzionano per ciò che sono stati concepiti. Guardiamo per esempio gli scioperi: il senso di uno sciopero è quello di creare un grosso disagio, dico bene? Altrimenti tanto vale risparmiarsi le pagliacciate ed andare a lavorare, che tanto nessun padrone occupato a contare i soldi darà mai ascolto a quattro vecchi coglionazzi con la bandierina rossa, il fischietto ed el capeo da muraro in testa con scritto fiom, tutti presi a sfilare dietro uno striscione… Bene, in Italia nel settore pubblico c’è la precettazione in caso di sciopero, per garantire “lo svolgimento del servizio”; mentre nel settore privato arriva il padrone a chiedere al rappresentante sindacale “un favore personale”… Nella vicina Francia quando ci sono gli scioperi bloccano il paese e ribaltano le strade, e non si muovono di un centimetro fino a quando il governo non accetta le loro proposte. Certo, non pretenderei da un popolo di coniglietti e cagasotto come gli italioti che ribaltino le strade (tutti a nascondersi dietro la bella scusa della “civiltà” quando la sola vera spiegazione storica è che questa è una finta nazione popolata da cagasotto!). Ma che il sindacato lavorasse per i dipendenti e non per i padroni mi sembrerebbe il minimo! Invece qui è un manicomio a cielo aperto dove tutto funziona al contrario…

Anche il sindacato dei calciatori, come tutti i sindacati, non lavora per i propri associati ma per i “padroni”. In questo caso parliamo di “padroni del calcio”, che per qualche strano motivo il calcio lo vogliono distruggere. Del resto, un prete non va mai contro i padroni… Motivo del contendere? La tassa di solidarietà, prevista dalla finanziaria. Quella che dovranno pagarsi tutti gli italiani, ma che i calciatori vorrebbero che la pagassero le società… Giusto? Sbagliato? Io so solo che questa manica di stronzi per diecimila euro in più o in meno passano senza pensarci ad una rivale storica, ed ai primi gol sono rapidissimi a baciare la nuova maglia. Io so che quando non hanno voglia di giocare si dichiarano infortunati, come faceva Coco che dall’Inter prendeva qualcosa come tre milioni di euro a stagione per andare a Porto Cervo a farsi fotografare mentre limonava con l’Arcuri. Io so che si vendono le partite, come è successo nell’ultima stagione. Il tutto mentre i loro tifosi ne subiscono di tutti i colori: divieti di trasferta, tessere del tifoso, trattamenti brutali da parte della polizia…

Non penso che sia giusto andare avanti. Non in questo modo almeno. Il nostro gioco preferito è in mano a una banda di delinquenti, di politicanti, di miliardari viziati; mentre la vera anima del calcio, ossia i tifosi, sono messi alla mercè.

Lancio una proposta provocatoria, ma nemmeno troppo: uno sciopero nazionale di tutte le tifoserie organizzate! il contro-sciopero dei calciatori. Uno sciopero contro il calcio televisivo che ci hanno imposto. E contro le loro assurde limitazioni come la tessera del tifoso. Sarebbe la maniera migliore per fargli capire che loro, senza di noi, sono solo merda. E che la merda non può scioperare…

(LaPadovabene.it)

Paolo Nasuto