martedì, Aprile 30, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Ad un giorno dal match di ritorno tra Roma e Slovan Bratislava (valido per l’accesso alla fase a gironi della prossima Europa League), Luis Enrique incontra i cronisti presenti al centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’. Alla conferenza stampa partecipa anche Bojan Krkic.

Ecco le loro dichiarazioni, si inizia con le domande a Bojan:

Bojan Krkic PérezDovrete giocare la partita della vita, ma giocate in casa probabilmente di fronte a un grande pubblico. Che gara prevedi?
Sì, buongiorno a tutti. Considero la partita piuttosto un’occasione per tutti per fare bene. E’ l’esordio in casa, spero che la gente venga numerosa allo stadio con la voglia di sostenerci. Noi da parte nostra ci metteremo il massimo impegno.
Quanto manca alla Roma per arrivare ad un buon livello? Quanto siete indietro, cosa manca a livello fisico? Sei preoccupato?
Non sono affatto preoccupato, quel che ci manca manca a tutte le squadre nel pre-campionato. Stiamo lavorando bene e questa settimana è fondamentale: domenica esordiremo in campionato. Stiamo entrando in forma e potremo dimostrare cosa sappiamo fare, questa settimana abbiamo svolto un ottimo lavoro.
Cosa pensi sul gesto di Mourinho in Supercoppa di Spagna?
E’ stato una bella vittoria per il Barça, l’ennesimo bel trofeo conquistato. Non voglio entrare nel merito delle polemiche.
Finora in quale posizione ti sei trovato meglio?
Mi trovo bene in tutti i ruoli d’attacco, ovviamente ho sempre giocato dove ha voluto l’allenatore. Mi trovo a mio agio in tutte le posizioni del fronte offensivo.
Jose Angel dice che presto giocherete come il Barcellona…
Noi non dobbiamo seguire nessun modello: la Roma giocherà da Roma e cercherà di giocare al meglio delle proprie possibilità facendo un buon calcio.
Ti ha stupito l’assenza di Totti dal primo minuto contro lo Slovan?
Per questo c’è l’allenatore, le scelte spettano a lui. Siamo molti giocatori ed è l’allenatore a scegliere l’11 migliore per ogni partita.
In queste prime partite la tua posizione in campo è diversa rispetto a quella che avevi nel Barcellona? Quanto tempo ti serve ancora per esprimere al meglio le tue qualità?
Sono abbastanza contento del mio rendimento, ovviamente non è facile arrivare in una nuova squadra e giocare subito bene: non ho ancora segnato, ma sono certo che lavorando potrò migliorare. La posizione è molto simile a quella che occupavo nel Barcellona.
Quale è il giocatore dello Slovan che temete di più?
Ci ha sorpreso il collettivo, giocano bene al calcio. Sia a centrocampo che in attacco fanno una buona circolazione di palla.
Vivi delle differenze tra Roma e Barcellona? I blaugrana sono il club più forte del mondo, la Roma sta cercando di costruire un nuovo progetto…
Ho notato che la Roma ha voglia di crescere, migliorare e raggiungere obiettivi importanti. Noi giocatori vogliami divertirci quando giochiamo e far divertire anche il nostro pubblico.

Si passa alle domande a Luis Enrique:

Luis EnriqueIn questi sei giorni come sono cambiate le gerarchie? L’11 della scorsa partita è quello che giocherà domani?
Questa settimana, ma anche la prossima e quella dopo ancora, io sceglierò sempre gli 11 giocatori che considererò più preparati per la singola partita. Come decido chi sono? Basta guardare come si allenano. Questo è il mio modo di lavorare e certamente non lo cambierò. Non sono preoccupato e non mi faccio condizionare da eventuali voci che circolano, naturalmente capisco il vostro interesse nel conoscere la formazione, se gioca Tizio o se gioca Caio, ma quel che è certo è che io sceglierò sempre gli 11 che riterrò più preparati e con lo Slovan sarà la stessa cosa.
Che senso ha fare il ritiro precampionato se poi i giocatori se ne vanno e ne arrivano altri a fine mercato?
Quando ho accettato di allenare la Roma sapevo che iniziava un nuovo progetto e che ci sarebbero state cose da cambiare, migliorare, perfezionare. Sapevo che al primo anno non avremmo avuto le migliori condizioni di lavoro e lei lo ha sottolineato, ma a me preme principalmente come si allenano i giocatori, giorno per giorno, ogni singolo giorno. All’inizio i tifosi mi incitavano e mi chiedevano: ‘Falli correre!’. La cosa mi ha sorpreso, come se il calcio non fosse un gioco in cui si corre o non fosse scontato. Comunque possono stare tranquilli: non so se vinceremo, ma io sceglierò sempre gli 11 che arriveranno più preparati alla partita e che in campo avremo 11 giocatori uniti, che remeranno verso lo stesso obiettivo. Non so se vinceremo: se vinceremo sarò contento, se perderemo sarò deluso e dispiaciuto, ma la mia idea è molto chiara ed è raggiungere i risultati attraverso un’idea di calcio collettiva in cui tutti si aiutano e partecipano con la stessa intensità. Non mi importa se davanti gioca una punta, un trequartista o un esterno, mi importa che tutti si aiutino. Questo è il nostro modo di giocare. Non so se in Italia tante squadre giocano con il tridente in questo modo, ma deve essere chiaro che il giocatore ha un solo obbligo: allenarsi e fare una vita da professionista. Se gioca bene sarà contento. E’ chiaro che poi ci sono giocatori che si allenano bene e poi magari non giocano, ma questa è l’unico modo per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Oggi Borriello è sul mercato: scelta sua o della società?
Le mie idee su Borriello sono le stesse espresse nel ritiro. Per me non cambia niente, ribadisco le cose dette nel ritiro: è un giocatore interessante, da cui mi aspetto sempre il massimo.
Si aspettava tanto clamore per l’esclusione di Totti dopo la partita dell’andata?
Clamore? Sinceramente non lo so, non è mia abitudine seguire la stampa, lo faccio per non essere condizionato, anche se in ogni caso non lo sarei. Rispetto il vostro lavoro, ma dovete capire che voi non vivete come me la situazione giorno per giorno. Io e soltanto io conosco la mia relazione con i calciatori. Sinceramente non vedo differenze se sia un giocatore o un altro ad avere un problema del genere, per me è importante l’obiettivo da raggiungere. Se poi ho un problema con un giocatore o lui lo ha con me ci parliamo in faccia: per ora ho parlato con tutti, con chi più con chi meno, e nessuno ha avuto niente da ridire. Per me è importante trovare la soluzione migliore per la squadra, anche se è chiaro che per ora non abbiamo trovato la quadratura del cerchio. Capisco che chi non gioca possa risentirci, questa è una legge del calcio talmente vecchia, che non sarò io a cambiarla.
Vendere Borriello ora è più difficile. Sapeva della sua cessione quando ha deciso di schierarlo?
Certo che lo sapevo, saperlo è il mio lavoro. Ma era ed è un giocatore a disposizione della Roma e quindi ho deciso di utilizzarlo: per questo dico che non cambia la mia opinione su di lui. Quando devo fare le mie scelte io uso tutti i giocatori che ho a disposizione: sta succedendo una situazione analoga con Simplicio ed Okaka. Quando arriva una partita io attingo alla rosa completa e mi avvalgo di tutti i giocatori a disposizione, naturalmente è chiaro che se un giocatore gioca in Europa poi non potrà farlo con altre squadre fino a gennaio, ma questo non mi condiziona in nessun modo. Per quanto riguarda il mercato non so quanti giocatori arriveranno da qui a fine agosto: potrebbero essere 8 o nessuno. So che cercherò di plasmare la squadra che avrò a disposizione nel migliormodo possibile, il resto sono situazioni che non posso controllare.
Lei si attendeva l’arrivo di alcuni giocatori, non disse quanti e quali. Non le chiedo chi sta arrivando, le chiedo se è preoccupato dal fatto che non sia ancora arrivato un centrocampista.
Sono talmente concentrato sullo Slovan che il resto non mi interessa. Il 31 agosto vedrò quali giocatori avrò a disposizione e lavorerò con quelli al meglio. Poi vedremo se faremo una squadra da bassa classifica, da alta classifica o da primo posto. Non sono io a controllare se manca tizio o caio e in quale reparto.
Nelle prime uscite la Roma ha fatto molta fatica a fare gol. Domani bisogna fare almeno 2 reti, è preoccupato?
Sì, questo problema del gol un pochettino mi preoccupa, ma è vero che la squadra in setimana si è allenata con un’ottima intensità ed è migliorata sotto questo aspetto. Abbiamo creato molte occasioni all’andata. Ora è l’esordio della Roma davanti al suo pubblico ed è anche il mio all’Olimpico. Uno dei miei obiettivi principali è legare i tifosi a questa squadra, farli sentire davvero vicini alla squadra, creare un vero senso di comunione. Questo è un pubblico molto fedele e noi vogliamo ricambiare questo affetto, speriamo di farlo con i risultati ma sicuro al 100% lo sarà sotto il profilo dell’impegno. Vedremo uno Slovan simile a quello dell’andata, probabilmente ancora più chiuso. Comunque resta pericoloso in contropiede e sui calci piazzati, considerato che recupera 4 elementi importanti. Sia chiaro che far sì che la gente si senta in sintonia e orgogliosa della squadra è uno dei nostri obiettivi principali.
Le spiacerebbe di più perdere davanti ai propri tifosi o rinunciare all’Europa League?
Beh, spero che non si verifichi né la prima né la seconda condizione. Spero di vedere la mia squadra all’attacco dall’inizio, spero che prenda dei rischi come ha fatto all’andata. Cercheremo di imporre un ritmo molto alto per cercare di ribaltare il risultato dell’andata: è l’unico modo per superare una squadra che si schiera dietro la linea del pallone.
Le chiedo nello specifico: Totti merita una gestione particolare o lo considera un giocatore come tutti gli altri?
Continuate a chiedermi sempre la stessa cosa e vi darò sempre la stessa risposta. E’ chiaro che quando qualcuno deve gestire un gruppo deve trattare le persone in maniera diversa: io ho tre figli e non li tratto allo stesso modo, visto che hanno sensibilità diverse. Però devono esistere delle norme di comportamento: questo vale per la mia famiglia e per la mia squadra. Da questo punto di vista sceglierò sempre i giocatori che riterrò più preparati e deciderò guardando gli allenamenti. Non conosco un altro parametro di giudizio e l’ho sempre vissuto sulla mia pelle, giocando nelle migliori squadre di Spagna e del mondo. Ho imparato che la forza di una squadra dipende dal gruppo e non dai singoli e sono qui per provare a fare lo stesso.
Ad una settimana dalla fine del mercato la società lavora per rinforzare la squadra. In generale senti la vicinanza della società, al di là del comportamento sul mercato?
Mi sento sostenuto dalla società, assolutamente. Hanno visto come lavoriamo e ci hanno trasmesso un messaggio di estrema motivazione. Se prima di arrivare ero motivato al 100% ora lo sono molto di più, nonostante le difficoltà. I miei obiettivi non sono cambiati e se non mi sentissi sostenuto dalla società non avrei motivo di essere qui. Capisco che il mercato sta volgendo al termine ed è difficile, ma sento che la società sta facendo il massimo e dall’insediamento del nuovo presidente questo sforzo e questo cambio di marcia si sono notati. La dimensione che la società ha imboccato è chiara.
Si aspettava un inizio migliore? Come risponde alle critiche, ora che i risultati un po’ stentano?
Chiaro che speravo di iniziare in modo perfetto. Abbiamo perso la prima partita, ma spero di partire bene in campionato. Tutti gli allenatori sperano di vincere, ma quelle del futuro sono situazioni incontrollabili. Io posso controllare le situazioni del presente, come l’allenamento di oggi. Se fosse stato vero tutto quello che ho letto sul mio conto durante la mia carriera da professionista non avrei potuto andare avanti. Io rispetto tutti, a condizione che il rispetto sia reciproco e poi vale la solita regola: comandano i risultati, se vinco sarò un campione, se perdo sarò un bidone.
Ha ancora dei dubbi sulla formazione di domani?
All’80% è decisa. Anzi al 90%.
L’attacco è deciso?
Sì.
E’ disposto a rivelarci se gioca qualcuno? Di solito fa eccezioni di questo tipo?
No, in alcun modo, la formazione ve la rivelo sempre un’ora e un quarto prima dell’inizio della partita e non ci sono eccezioni. Lo faccio per una questione di rispetto verso i giocatori, devono essere loro i primi a sapere la formazione. Poi se un calciatore chiama un giornalista e gli dice quella che secondo lui sarà la formazione è un altro discorso. Io non ho mai telefonato a nessuno da calciatore, poi gli altri possono fare quel che vogliono. I miei calciatori conosceranno la mia formazione domani mattina.
Mancini, allenatore del City, ha definito De Rossi uno dei calciatori più forti del mondo, aggiungendo che sospetta rimarrà a vita alla Roma, come Totti. Quanto è stato importante il suo ruolo nel rinnovo, ormai vicino, di De Rossi?
Daniele ha un contratto in scadenza e sta discutendo il rinnovo. Ribadisco quanto avevo già detto in ritiro: lui vuole restare, la società vuole che resti e io non posso che parlarne bene. Sono le due parti che devono trovare un accordo, ma quel che conta è che, non appena Daniele sarà a disposizione, si metta a disposizione sul campo. Il lavoro in campo permette ad un giocatore di diventare grande, per De Rossi come per gli altri è importante allenarsi bene. Le altre questioni si risolveranno.
Domani la sua prima partita ufficiale all’Olimpico. Che atmosfera si aspetta? E’ emozionato?
Non so quanti tifosi verranno allo stadio, spero ovviamente tanti. Spero di sentire l’inno ‘Grazie Roma’, che si ascolta solo quando la Roma vince. Per il resto spero che la gente possa vedere con quale impegno stiamo lavorando per migliorare la nostra condizione attuale.
La sua preoccupazione mi intimorisce. Nei primi giorni sembrava più sorridente… Si aspettava che il lavoro a questo punto fosse più avanti? Gli schemi stanno venendo digeriti? Quand’è che la Roma lascerà il ‘biberon’ di cui parlava a Riscone?
Sono felice esattamente come lo ero il primo giorno. Nel calcio comandano i risultati e se sono negativi vanno ribaltati. Non sono un indovino e non posso sapere quale posizione occuperemo, ma per quanto riguarda la pianificazione del mio alvoro siamo perfettamente in linea con i tempi, né in ritardo né in anticipo rispetto al ruolino di marcia.
Contro lo Slovan ha scelto Cassetti come centrale al posto di Heinze. Come mai questa scelta? E’ riproponibile?
Heinze ha giocato moltissimo come laterale. Mi piacciono moltissimo i giocatori come lui e come Marco che possono giocare in diverse posizioni. Per il resto torniamo a quanto detto prima: è stata la mia scelta.