mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


da Gazzetta dello Sport – romagiallorossa.it

AS RomAmericaEppur si muove. La infinita trattativa tra UniCredit e la cordata Usa (che ora ha in campo anche i manager Pannet e Barror) va avanti e il passaggio di proprietà della Roma ieri ha vissuto una giornata di riunione fiume che i sussurri provenienti dagli accigliati studi legali definiscono «discretamente positiva» .
Parla DiBenedetto Nell’intervallo, poi, c’è stato anche un contatto diretto con DiBenedetto, che a sua volta ha riferito ai suoi tre soci l’andamento dei lavori. Il senso che viene fornito dalle due parti è questo: non si lavora più sul passato (cioè sulle perdite ormai note) ma su quelle definite «di sviluppo» in cui ci sono 13 milioni circa da incasellare. Da decidere se farlo appunto in conto perdite oppure in conto capitale. Differenza non da poco, come non poche sono le percentuali d’interesse che potrebbero essere limate per arrivare ad un accordo a breve. Breve quanto? Al momento l’ipotesi più probabile è che il closing slitti di qualche giorno rispetto al 29 luglio indicato. Sviluppi Ovvio, però, che si dovrà dare comunicazione alla Consob del cambio di programma, così come -se si sforasse ad agosto -occorrerebbe rivedere il precontratto siglato a Boston, che prevedeva la chiusura per fine luglio. Per accelerare la svolta, oggi potrebbe partecipare alla nuova riunione anche Paolo Fiorentino, vice amministratore delegato di UniCredit, mentre DiBenedetto arriverà a Roma solo all’immediata vigilia del «closing» . Incrociando le dita.


da Il Messaggero – laroma24.it

Una giornata di riunioni, intervallate da una lunga conference call conDiBenedetto, non è servita per trovare l’accordo fra Unicredit e il consorzio Usa. Tuttavia l’impressione che si ricava, è che dopo gli attriti degli ultimi giorni il management bancario e quello americano abbiano iniziato un percorso comune che porterà a breve alla formulazione di una proposta condivisa, da girare poi ai rispettivi superiori (DiBenedetto e Fiorentino).

Nel confronto andato in scena ieri, si è discusso della struttura finanziaria del progetto e della conseguente sostenibilità per i prossimi anni. Le parti, alla luce delle perdite di sviluppo pari a 13 milioni, stanno cercando la migliore strategia da adottare per modificare i termini dell’operazione. Sia Unicredit che il gruppo Usa sono concordi sul fatto che il club ha bisogno di ulteriore liquidità. Per reperirla, oltre alle ricapitalizzazioni, sono stati esaminati (nuovamente) i contratti di factoring, commerciali e delle sponsorizzazioni, provando a valorizzarli ulteriormente. Avanzata dal consorzio Usa la richiesta di ridiscutere i tassi d’interesse sui finanziamenti ricevuti. Oggi si ricomincia: potrebbe esser presente anche il vice direttore generale di Unicredit, Fiorentino.