domenica, Luglio 13, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Le dichiarazioni integrali (parola per parola) del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida con l’Udinese.

Vincenzo MontellaOgni settimana ricordiamo che è una partita da dentro o fuori. E’ davvero l’ultimo treno “Champions” per la Roma?
“Mancano sempre meno partite. Il distacco ahimè è rimasto invariato rispetto all’ultima partita visti anche quelli che erano stati i risultati degli altri. Se davvero vogliamo raggiungere, e lo vogliamo, il quarto posto, è una gara decisiva”

Durante la settimana hai provato alcuni esperimenti e oggi ne hai provati altri: prima Totti-Borriello e poi una sola punta. Hai le idee chiare su quale Roma giocherà domani?
“Io ho le idee chiare e naturalmente provo tante cose perchè le cose possono cambiare durante la partita, possono cambiare le soluzioni e la squadra deve essere preparata ad ogni soluzione. Ho varie possibilità. So anche che a Roma, questo anche per merito vostro, se gioca un giocatore è più bravo quello che sta fuori e viceversa. So che si è giudicati dai risultati e mi assumerò le mie responsabilità anche domani. Totti prima non poteva giocare seconda punta, da quando sono arrivato io ha sempre giocato prima punta ed ha fatto benissimo ma adesso si cerca di portarlo indietro. Conta il campo e non mi faccio distrarre dalle voci”

L’Udinese avrà una piccola flessione? Come la vedi?
“E’ una squadra giovane con tante risorse, tanta corsa e grande tecnica, soprattutto in alcuni giocatori. Davanti sono devastanti per velocità e tecnica e per l’aiuto che riescono dare ai centrocampisti. In particolare mi riferisco a Sanchez che fa entrambe le fasi con grande voglia”

Hai spiegato a Borriello come fare il Montella, cioè essere decisivo pur entrando dalla panchina?
“Non solo a Borriello. Molto spesso si è molto più amati quando si gioca meno ma si è più decisivi. Si può cambiare la partita anche entrando dall a panchina, lo vediamo continuamente; la differenza delle squadre la fa questo. Borriello si sta allenando con grande professionalità e sono io che gli ho dato poche possibilità, lui magari era anche pronto, ma per scelte tecniche e a volte tattiche, ha giocato poco. Sicuramente avrebbe meritato di giocare di più”

Vucinic è recuperato?
“Vucinic si è allenato negli ultimi due giorni, facendo tutto l’allenamento, ha saltato solo i primi due. E’ un giocatore recuperato”

Non ti piace andare sui sistemi di gioco. Sembra però che il modulo che ha contraddistinto la tua gestione resterà lo stesso anche a Udine
“Quindi la domanda sul modulo c’è! La premessa è stata inutile (ride ndr). Si possono cambiare gli interpreti in uno stesso sistema di gioco e quindi cambiano le situazioni”

Rosi può rientrare in gioco in questo finale di campionato?
“E’ un giocatore che ha scontato questa squalifica anche per sua colpa. A Firenze è entrato benissimo. Sta bene fisicamente. E’ un giocatore con determinate caratteristiche. L’Udinese ha giocatori di corsa, quindi Rosi ha le sue possibilità di giocare”

Situazione psicologia della squadra dopo la sconfitta con la Juventus?
“L’ho vista i primi giorni dipiaciuta, come me e come tutti. Poi abbiamo voltato pagina per preparare nel migliore dei modi questa partita decisiva. L’abbiamo preparata bene ed ho visto bene i ragazzi”

E’ meglio avere gli undici più forti o gli undici più motivati in questo finale di campionato?
“Di solito l’uno non esclude l’altro: li voglio forti e motivati”

Hai parlato questa mattina con Borriello. A lui pesa questa situazione? Pensi che alla fine esploderà o hai tutto sotto controllo?
“Lui è desideroso e voglioso di mettersi in mostra e dare il suo aiuto alla squadra. Dico da diversi giorni che lui si allena con grande professionalità, è molto divertente, è simpatico, ci fa ridere. L’altro giorno mi ha rivelato un simpatico aneddoto: quando sono arrivato io come allenatore ha detto: “Finalmente mi allena un’attaccante che quindi mi capirà e mi farà giocare più spesso” e invece faccio giocare Perrotta centravanti (ride ndr). L’ha presa bene, ma ovviamente è dispiaciuto quando non gioca”

L’esclusione di Borriello è perchè vuoi puntare su un gruppo ben definito?
“Non è quello. Un allenatore ha delle priorità: se Francesco negli ultimi anni fa meglio il centravanti, sta benissimo fisicamente e segna, perchè ha segnato tanto nelle ultime partite, è normale che un allenatore prima di spostarlo ci pensi bene, anche se alle spalle ha un giocatore come Borriello. E’ successo a Firenze, che non l’ho inserito nell’ultimo quarto d’ora, perchè Francesco stava giocando bene. Naturalmente se devi forzare qualcosa la puoi rischiare. Altrimenti, come ho detto altre volte, giocando con loro due devi rinunciare ad altro. Sono scelte e fino ad oggi è andato così”

La scarsa tenuta difensiva ti preoccupa in vista di domani e delle ultime partite?
“Ci mancherà un giocatore come Philippe che è importante e poteva essere utile. Lo abbiamo visto anche come è entrato in campo nel secondo tempo, con un ginocchio da operare. Lo ringrazio pubblicamente perchè ha dimostrato attaccamento alla maglia. La difesa ha bisogno di più supporto e talvolta ha bisogno di accorciare di più verso i centrocampisti. Non mi preoccupa particolarmente la difesa, ma più l’equilibrio di squadra che nella partita di domenica abbiamo avuto nel primo tempo e meno nel secondo. Domani ne dovremmo avere ancora di più e per 100 minuti, perchè l’Udinese ha dei giocatori bravi a trovare gli spazi tra le linee. Sarà importantissimo che la squadra rimanga più corta che mai”

Nelle prime conferenze ci dicesti che la squadra ancora non era pronta a sopportare le tre punte. Con la Juventus abbiamo visto il tridente. E’ cambiato qualcosa nella condizione della squadra?
“Dipende da come stanno fisicamente in quella partita, se lavorano bene tutti e tre gli attaccanti. Secondo me questa è una squadra che può giocare con le tre punte perchè nelle ultime settimane ha giocato così”

Tu credi di aver fatto il salto e pensi ad una panchina di prima squadra o tornerai ad allenare i giovani?
“Magari posso decidere di fare il secondo a Guardiola. Potrei decidere qualsiasi cosa. Ora è prematura e non ci penso. Girano molte voci ed è anche giusto così e non lo dico con retorica. E’ un piazza importante, con tanti tifosi appassionati. Ma a volte ci sono contraddizioni che fanno ridere: io dovrei portare la squadra in Champions per lasciarla ad un altro. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Ancora non ho pensato al mio futuro. Ancora non ci penso, è una scelta difficile che va ponderata”

Domani ritroverai Di Natale, tuo compagno ai tempi dell’Empoli.
“Siamo molto amici. Io ero più grande di lui quando lui è arrivato all’Empoli. Lui era nel settore giovanile, io tra Primavera e prima squadra. C’è un affetto particolare perchè un ragazzo simpaticissimo e genoroso oltre che un fenomeno in campo. Avesse avuto più testa da giovane avrebbe potuto fare molto di più perchè è un talento straordinario. E’ maturato un po tardi”

Un bilancio su quanto fatto finora da Doni?
“Se ho puntato su di lui perchè dovevo scegliere. Al contempo ho detto che anche Julio Sergio ha delle ottime qualità. Al momento se dovessi giudicare Doni dovrei giudicare tutta la squadra e non basterebbe una conferenza stampa. Se continuerà a giocare vorrà dire che lo reputo ancora all’altezza”

Rosi meglio esterno alto o basso?
“Può fare tutti e due i ruoli. Non ha la qualità per fare l’esterno alto offensivo ma può interpretare entrambi i ruoli. Sopratutto se pensi che l’altra squadra attacchi più dalla parte sinistra. Lui è un giocatore che può fare entrambi le fasi”

In settimana c’è stata una batutta di Capello dopo Roma-Juventus, sugli attaccanti che non ritornano.
“Hai detto bene. E’ stata una battuta che mi ha fatto sorridere e la prendo come tale. Credo che un allenatore debba organizzare una squadra per dire ad un attaccante come rientrare, quando farlo e perchè. Ci sono tanti esempi di partite in cui ad un attaccante si chiede di attaccare e pressare in avanti. Quella di Capello è una battuta che mi ha fatto veramente sorridere e la prendo come tale”

In Roma-Juventus al 24esimo del primo tempo viene ammonito Grosso. Strano che Menez non lo abbia mai attaccato. E’ stata una libertà che si è preso il giocatore?
“Lui ha questa indole. Così come con la Lazio gli ho detto di svariare, contro la Juventus gli ho detto di stare largo perchè secondo me la quadra della partita era li, visto che le squadre di Del Neri si rapportano in base alla palla e non all’avversario, e così, stando largo come è stato nel secondo tempo, riusciva ad entrare verso la porta. Nel primo tempo non lo ha fatto sempre con efficacia, talvolta non è stato servito adeguatamente, per questo ero abbastanza contrariato per alcune situazioni del primo tempo. E così l’ho scambiato con Perrotta per dieci minuti, pur sapendo che quello non era il suo ruolo, anche lui non l’ha fatto come volevo e all’inizio del secondo tempo l’ho ricambiato. E’ stata una prova che ho dovuto fare, perchè in determinate situazioni non rispettavano le mie consegne, visto che in alcuni casi ci vuole più pazienza”

Sanchez probabilmente non ci sarà. Un vantaggio?
“Meglio se non c’è (ride ndr). Sanchez è un giocatore straordinario. Rientra moltissimo, ha gamba per andare, la stessa cattiveria nel recuperare palla, mette tanta pressione ai centrocampisti avversari e non solo ai difensori avversari. E’ un giocatore che è meglio se non c’è, ma noi abbiamo preparato la partita come se ci fosse, quindi ci aspettiamo che giochi”

Visti i cali di concentrazione clamorosi di questa squadra, l’Udinese è meglio affrontarla ad Udine o all’Olimpico?
“Si può scegliere, ma per caratteristiche dei giocatori avversari, preferisco giocarla fuori perchè è una squadra che se gli lasci campo ha giocatori devastanti e diventa più difficile. Giocando fuori magari puoi avere anche un po più di pazienza nel giocarti la partita”

Sembra che da quando sei arrivato la squadra sia messa meglio in campo. Ma sembra anche che con il 4-2-3-1 la squadra faccia fatica a creare azioni da gol
“Hanno tutti 5 o 6 anni in più. Ma penso che se metto questa squadra in campo , con questo sistema di gioco, è perchè evidentemente credo che sia quello che può mettere più in luce le caratteristiche dei giocatori. Che poi si possa e si debba fare di più in entrambi le fasi, sono d’accordo anche io”

Il tuo interlocutore sono solo i dirigenti attuali o ha avuto contatti anche con quelli nuovi?
“Io mi devo rapportare a questa società e a queste persone, che tanto hanno fatto per la Roma e tanto stanno facendo. Le voci non fanno bene perchè basti pensare che i giocatori che lavorano con questi giocatori da tanti anni, se vedono e leggono determinate cose possono essere disturbati o dispiaciuti, perchè poi c’è un grande rapporto tra questi giocatori e questa dirigenza”

Mexes ha dichiarato che nella prossima stagione non sarà più della Roma. Anche Menez ha lasciato aperta la porta ad un possibile trasferimento. Secondo lei è un talento da lasciar partire a cuor leggero o bisogna ancora lavorare sul giocatore?
“Siamo alla vigilia di una partita cruciale della stagione e credo che l’ultimo dei pensieri sia la frase detta da un giocatore. Ci penseremo, ci penseranno, ci penserà. Vedremo cosa succederà”