domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


da Il Messaggero

Vincenzo MontellaClaudio Ranieri ha lasciato la guida della Roma, dopo il tracollo di ieri pomeriggio con Genoa. Al suo posto arriva Vincenzo Montella, ex bomber della Roma e, sino ad oggi, uno degli allenatori del settore giovanile della società giallorossa. La decisione dei vertici della Roma di affidare la squadra a Montella è stata ufficializzata oggi, ma la si dava per scontata già ieri sera, dopo che Claudio Ranieri – che era per il secondo anno alla guida tecnica dei giallorossi capitolini – aveva deciso di dimettersi, dopo avere parlato con la squadra. Sempre ieri sera, al rientro in aereo dalla Liguria, squadra e dirigenti si erano ritrovati a cena assieme per parlare del futuro. A dare la spinta finale al cambio di allenatore è stata la partita di Genova, la Roma guidava per 3 a 0 fino al 52′ e poi incredibilmente persa. La sconfitta con il Genoa è stata la quarta consecutiva e ora la Roma, che ha 39 punti, ma che deve recuperare la partita con il Bologna, si trova all’ottavo posto 9 punti dalla quarta posizione, l’ultima utile per la Champions League, oggi in mano alla Lazio.

Da una panchina spesso amara ad una panchina per tornare a volare. È il particolare destino di Vincenzo Montella, fatto di decolli a suon di gol e atterraggi turbolenti soprattutto quando doveva planare dalle parti di Fabio Capello ai tempi della Roma scudetto. Un aeroplanino – così come lo chiamavano i tifosi per come festeggiava dopo ogni sua rete – che potrebbe essere chiamato dalla società giallorossa per riportare ad alta quota Totti e compagni dopo le dimissioni del tecnico Claudio Ranieri al termine di un periodo nerissimo culminato nell’incredibile sconfitta per 4-3 a Genova. Una possibile nuova grande occasione per l’aeroplanino, già allenatore nelle giovanili della Roma, per spiccare il volo nell’orbita delle panchine che contano. Proprio lui che spesso si lamentava perchè veniva sostituto quasi sempre a metà del secondo tempo.

Così come quella volta a Napoli, quando la Roma targata Capello era sul punto di vincere lo scudetto e non ci riuscì rimandando tutto all’ultima giornata per il sospirato trionfo all’Olimpico contro il Parma. Quel pomeriggio al San Paolo, fini 2-2 per la cronaca, a volare fu una bottiglia, scalciata da Montella dopo l’ennesima sostituzione in una stagione comunque da incorniciare, fatta di gol importanti e volteggi a braccia tese verso la Curva Sud. Tanto per far impazzire romanisti e amanti del calcio pronti ad applaudire un attaccante di movimento capace di prodezze balistiche da raccontare ai nipoti. Ma anche di far storcere il naso ad alcuni suoi allenatori che non lo consideravano un vero centravanti d’area. Atterrato a Roma nel ’99 proveniente dalla Sampdoria, è, insieme a Totti e Batistuta, il protagonista del terzo scudetto giallorosso nella stagione 2000-01. Di lui i tifosi romanisti portano nascosto nel cuore quel derby vinto 5-1 firmato da ben quattro gol del giocatore napoletano: l’11 marzo 2002 Montella siglò quella che ad oggi è l’unica quaterna realizzata nelle stracittadine. L’era dell’aeroplanino a Roma continuerà tra atterraggi indesiderati e decolli esaltanti, con in mezzo un breve ritorno alla Samp ed una parentesi inglese a Londra nel Fulham. Fino al giorno del ritiro il 2 luglio 2009, quando annuncia l’addio al calcio giocato dopo aver segnato ben 235 reti in partite ufficiali, tra campionati e coppe, per andare ad allenare il settore giovanile della Roma.