lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


da Il Corriere dello Sport – forzaroma.info

AS RomAmericaRaddoppiare i ricavi. In cinque an­ni. Dagli attuali centoventicinque milioni a duecentocinquanta. E’ questo, in sintesi, il progetto che la cordata americana ha messo sul tavolo, consapevole che solo ottenendo l’obiettivo, si potranno fare investimenti im­portanti altrimenti ridimensionati dalla pros­sima introduzione del fair-play finanziario vo­luto da Michel Platini.

Mister DiBenedetto e soci sono convinti che si possa fare. Hanno studiato a fondo la Roma, hanno individuato i punti su cui intervenire, elaborando un pro­getto che ha convinto i vertici di Unicredit che hanno pure accettato di rimanere nella socie­tà giallorossa con una quota di minoranza. I dettagli del progetto sono ancora top-secret, ma qualcosa lo abbiamo saputo e possiamo sintetizzarlo in cinque punti principali.

  1. Risanamento del bilancio – C’è la necessità, immediata, di tornare a un bilancio che non contempli passivo. Lo scorso anno c’è stato un meno venti milioni, le proiezioni prevedono un meno trenta ab­bondante per quello di quest’anno. In questo senso, sarà fatto subito un aumento di capi­tale per azzerare le perdite. Non sarà l’unico. Perché nel progetto è previsto che ci saran­no probabilmente altri due aumenti di capi­tale proprio per garantire la possibilità di po­ter fare investimenti.
     
  2. Il brand – Che poi sarebbe il marchio e non si capi­sce perché pure qui da noi si debba conti­nuare a dire brand. Quello di Roma e della Roma, gli americani lo considerano vendi­bile in tutto il mondo. Come nessuno altro, o quasi. Si punterà forte su questo aspetto, puntando su mercati (Cina, India, Medio­riente, gli stessi Stati Uniti) in cui finora non c’è stata penetrazione. In questo senso sarà affrontato di petto il problema degli spon­sor. I possibili nuovi proprietari del club giallorosso, intendono infatti, per esempio, ridiscutere i contratti degli sponsor, da Wind a Robe de Kappa, disposti anche a pa­gare le penali per puntare a marchi che, se uno vuole acquistare la maglietta (origina­le) di Totti a Pechino, garantirebbero que­sta opportunità. Sul merchandising c’è un progetto di grande espansione. Mister Di-Benedetto e soci, infatti, leggendo il bilan­cio della Roma, sono rimasti parecchio sor­presi di scoprire che quello giallorosso fat­tura 7,109 milioni di euro. A medio termine intendono perlomeno quintuplicare questa cifra con tutte le conseguenze del caso nel­la casella dei ricavi.
     
  3. Ristrutturazione manageriale – Professionalità, idee, manager in grado di sviluppare il marketing. Ci saranno parec­chie novità in questo senso a Trigoria. Con la consapevolezza, peraltro, che il primo punto di qualsiasi progetto sarà quello di costruire una Roma competitiva perché senza una squadra in grado di poter puntare al massi­mo, qualsiasi altro discorso sarebbe del tut­to inutile. Nel progetto è previsto un investi­mento anche per il settore giovanile, avendo come obiettivo il modello della cantera del Barcellona dove «i campioni li crescono, non come al Real dove li comprano».
     
  4. Lo stadio – Sanno che non sarà come negli States, perché dalle nostre parti ci vuole molto più tempo per poterlo costruire. Per questo si sono dati dai cinque agli otto anni per con­certizzarlo, partendo dal presupposto che comunque non sia una condizione impre­scindibile per il futuro della società. Ma l’obiettivo, ovviamente, è farlo. Nel proget­to americano è previsto lo sfruttamento dei palchetti, della pubblicità allo stadio (ma­gari togliendo i cartelloni che ostacolono la vista della partita a una parte dei tifosi), un megastore.
     
  5. I tifosi – L’anno dopo il terzo scudetto, la Roma staccò circa 48.000 abbonamenti. Per que­sta stagione non si è arrivati a 19.000. Tren­tamila in meno, uno sproposito. Gli ameri­cani vogliono puntare forte sul recupero dei tifosi che hanno abbandonato lo stadio. Pen­sando di offrire uno spettacolo, oltre alla partita, completo. Puntando sulla qualità della Roma e, magari, pure sulle cheerlea­ders.

Piero Torri