Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke lunedì, 31 Gennaio alle ore 09:38
da Il Romanista – laroma24.it
L’offerta americana sembra essere in vantaggio. Se non altro perché Unicredit ci ha messo la faccia, volando negli Stati Uniti pur di ottenere una gara a due con Angelucci. La cordata che fa capo a Thomas Richard DiBenedetto è rimasta in contatto in questi giorni con Fiorentino e Peluso. In conference call, sarebbero stati definiti gli ultimi dettagli della futura proposta. Gli investitori a stelle e strisce dovrebbero mettere sul piatto circa 200 milioni di euro, milione più milione meno. DiBenedetto & Co. dovrebbero offrire tra i 120 e i 130 milioni per il 67% dell’As Roma, la quota di controllo attualmente detenuta da Roma 2000. La somma restante sarebbe destinata all’Opa, l’offerta pubblica d’acquisto che andrà lanciata sull’altro 33%. Nell’ipotesi a stelle e strisce, dietro precisa richiesta della cordata, Unicredit dovrebbe restare nel capitale sociale con una partecipazione di minoranza, ma definita «importante» da alcune fonti finanziarie. Piazza Cordusio resterebbe come punto di riferimento finanziario per gli americani. La banca manterrebbe questa quota per un anno, poi ne cederebbe una fetta – si dice la metà – a uno o più soggetti. Unicredit ha sondato il terreno con più di un invesitore. Si sono fatti i nomi di Francesco Angelini, del fondo Clessidra e della famiglia Parnasi. Se l’investimento complessivo degli americani dovesse aggirarsi, come pare, attorno ai 200 milioni di euro, Giampaolo Angelucci dovrebbe quantomeno pareggiarne la cifra. L’imprenditore ha annunciato sabato di voler presentare un’offerta «il più possibile competitiva». Il re delle cliniche private avrebbe lavorato anche in questo weekend assieme ai suoi avvocati e agli advisor di Kpmg e Banca Imi (Intesa SanPaolo). Gli americani e Giampaolo Angelucci. Il terzo soggetto che alcune fonti insistono nel voler piazzare ancora nel lotto è Aabar. Aggiungiamo: il potentissimo Aabar. Dopo Mediobanca, che detiene il 5,143% del capitale, il fondo di Abu Dhabi è infatti il secondo azionista di Unicredit con il 4,991%. da La Gazzetta dello Sport – forzaroma.info Unicredit aspetta 4 offerte Si avvicina la scadenza, aumenta la concorrenza. Potrebbe trattarsi di pretattica, potrebbero essere speranze (o timori) fondati. Fatto sta che a poche ore dalla deadline — le 18 di oggi— si scopre che UniCredit e Rothschild (l’advisor — ieri a Bologna con l’a. d. Daffinà— cui dovranno pervenire le buste) si aspettano non due, non tre, ma addirittura quattro offerte vincolanti. Due acquirenti certi: il consorzio americano guidato da Thomas Di Benedetto; l’imprenditore della sanità privata Giampaolo Angelucci. Uno probabile: il fondo di Abu Dhabi Aabar, peraltro azionista di UniCredit. Il quarto misterioso, comunque da scegliere tra quelli che hanno ricevuto la due diligence del club. Perciò si fanno i nomi del Fondo Clessidra e di Edoardo Longarini, costruttore, già presidente dell’Ancona e patron della Ternana. Rispuntano i cinesi, mentre l’egiziano Naguib Sawiris, l’altro nome ricicciato nelle ultime ore, non ha studiato i conti giallorossi, quindi sarebbe da escludere. Né saranno della partita gli altri soggetti stranieri, russi e americani, che in questi mesi hanno avvicinato la Roma, senza però accedere ai dati. Chi vincerà? Come da tradizione, l’avvicinarsi della deadline mette in circolo ansie, timori, dubbi. Però due certezze ci sono. La prima: UniCredit valuterà offerta economica (e relative garanzie bancarie), serietà del progetto, affidabilità dell’acquirente. La seconda: proprio in virtù di queste caratteristiche, gli americani hanno ottenuto la pole position. Dunque, partono favoriti, sempre che trattare in esclusiva con loro non sia servito a stimolare qualcun altro. Vedremo. I tempi, almeno nelle intenzioni, saranno brevi: oggi le offerte, entro mercoledì convocazione del Cda di Italpetroli, giovedì o venerdì apertura delle buste e scelta del vincitore. |
