Categorie NewsletterScritto da r. cdrvenerdì, 27 Ottobre alle ore 08:00
Ho dovuto contare fino a 3 prima di scrivere.
Mentre guardavo la partita contro l’Ascoli pensavo tra me e me che ci manca sempre un soldo per fare una lira. Devo rappresentare proprio il prototipo del romanista medio perché poi me l’hanno scritto negli SMS, l’ha detto Big Luc nel redazionale, l’ho sentito al lavoro in una discussione animata davanti alla macchina del caffè.
Ho contato fino a 3 quindi, ho aspettato il giovedì, s’è fatta venerdi mattina:niente !
La sensazione è sempre la stessa: rabbia e amarezza.
Questo per certi versi è un campionato storico. La Juve in B, il Milan sottozero e che non è il solito Milan che trita le vittorie, l’Inter che tutto sommato non ha ancora ucciso il campionato.
E’ come se ad un branco di lupi (per rimanere in tema) gli si offrisse un ovile con le porte spalancate e senza sorveglianza. Solo che invece di fare una strage con il sangue iniettato negli occhi i nostri lupi si siedono e pensano … – attacco qui, no mangio di là, quasi quasi gli giro un po’ intorno per spaventarlo prima…- nel frattempo muoiono di fame.
Questa è la metafora che mi viene in mente.
L’anno scorso con una squadra che non riusciva ad arrivare a 11 e tra quegli 11 in 4 o 5 venivano direttamente dalla squadra primavera, il sangue agli occhi lo vedevamo tutti ed erano il nostro orgoglio.
Nulla è perduto, sia chiaro, ma tre partite contro squadre oggettivamente remissive e carenti tecnicamente hanno portato due miseri punti. Non è questa la strada del paradiso.
Non c’entrano gli arbitri, non è sfortuna, è la voglia di pugnare e abbattere che ci manca, è la fame.
Ha ragione Rosella Sensi a richiamare all’ordine la squadre e ricordargli che non hanno vinto nulla, anzi che dopo 20 minuti di partita a Milano si vinceva 3 a 0 e siamo stati capaci di perdere anche quella di partita.
Abbiamo tre campioni del mondo in campo e a tutti e tre non manca la voglia di combattere, rincorrere l’avversario, spronare la squadra. Per il resto c’è troppa supponenza, troppa ricerca del fraseggio elegante. Esiste pure la mischia quando giochi in casa, la “caciara” dentro l’area dove una spizzata di chiunque fa infilare la palla dentro al sacco, invece noi all’ultimo respiro con una punizione che dovrebbe portare tutti e 40.000 i presenti dentro l’area dell’Ascoli cerchiamo la soluzione elegante con finta e passaggio all’indietro: SE MENA PURE A STO’ GIOCO, SE MENA …e tira una bomba a mezza altezza in area che se segnano da soli caxxo !!-
L’unica nota positiva (a metà perché s’è acciaccato un’altra volta purtroppo) è che il capitano sta tornando quello che conosciamo tutti; ora aspettiamo che gli acquisti facciano la differenza altrimenti è meglio che torniamo a giocare come l’anno scorso e quando Totti è stanco che entri Okaka, magari così tutti si sentono più responsabilizzati senza aspettare la giocata di Pizarro o Montella o Vucinic per risolvere la partita, tanto più che non arriva.
Peccato perché ancora una volta dovremo fare rincorse strepitose per agguantare squadre con le quali potevano tranquillamente stare a braccetto, l’eventuale striscia positiva ci avrebbe permesso di puntare al massimo. Vaglielo a spiegare….
Peccato.