lunedì, Maggio 19, 2025 Anno XXI


da Corriere dello Sport – forzaroma.info

Julio BaptistaE’ il primo gio­catore che ha fatto le va­ligie. Julio Baptista ieri è andato a Trigoria ac­compagnato dalla mo­glie, ha salutato tutti, ha svuotato l’armadietto. Era arrivato nell’estate del 2008, accompagnato dal fascino di essersi sfilato la maglia dei Ga­lacticos per venire a Ro­ma. E’ costato dieci mi­lioni di euro, la quota­zione cresciuta anche con le sue presenze nel­la Seleçao. E qualche gol importante. Spallet­ti ridisegnò la Roma per fargli posto. Lui, Totti e Vucinic in alcune parti­te fecero meraviglie. Grande calcio, grandi giocate. Un mix di tec­nica, potenza, velocità. L’avvio di Julio Baptista fu travolgente, una pri­ma stagione da applau­si. Ha firmato una vitto­ria in un derby delica­tissimo, ha segnato in Champions League a Bordeaux con un calcio di punizione magico. Una doppietta alla Sam­pdoria, un gol in rove­sciata a Torino, nei mi­nuti di recupero. Un ca­polavoro.

Bestia, che gol, i tifosi giallorossi lo ricorderanno soprattut­to per queste imprese, dimenticando magari un gol sbagliato contro l’Arsenal all’Olimpico, quando la Roma uscì dalla Champions Lea­gue dopo una intermina­bile sequenza di rigori.

Dopo il primo anno con Spalletti, Julio Bap­tista ha faticato a trova­re spazio. Nella passata stagione poche presen­ze, qualche gol, tanti spezzoni di partita, ma­gari anche per pochissi­mi minuti. Ma la Bestia ha sempre aspettato il suo turno, si è allenato con professionalità, ha cercato di dare il suo contributo anche in una manciata di secondi, co­me quando contro il Ca­tania fece trascorrere il recupero concesso dal­l’arbitro tenendo il pal­lone incollato tra i suoi piedi e la bandierina del calcio d’angolo. In esta­te hanno cercato di mandarlo via, non ha trovato la soluzione a lui congeniale, ha continua­to ad allenarsi con pro­fessionalità. Adesso va via, lascia la casa al­l’Eur. Ritenta l’avventu­ra in Spagna, dove anco­ra ricordano le sue pro­dezze al Siviglia. Al Ma­laga si apre un nuovo capitolo del romanzo della Bestia. Con questa intervista Julio Baptista vuole salutare i tifosi giallorossi, che porterà nel suo cuore.

Dopo due anni e mez­zo sta per lasciare la Roma. Con quale stato d’animo? «Da un lato sono un po’ triste, perchè nel­l’ultimo anno per una serie di circostanze ne­gative non sono riuscito a dare il meglio di me. E questo mi dispiace, per­chè ho sempre cercato di aiutare la squadra».

Perchè la scelta di an­dare al Malaga? «Perchè c’è un proget­to serio. Ho avvertito molto entusiasmo e la società ha dimostrato con i fatti di volermi for­temente».

Quali sono i ricordi più belli della sua av­ventura romana? «Sono legati al primo anno, quando mi sentivo veramente considerato e sono riuscito a dimo­strare le mie potenziali­tà».

Cosa le è mancato per conquistare più spazio in giallorosso? «Nella seconda parte della mia avventura ho sentito mancare la fidu­cia ed è venuta meno la continuità che, per un calciatore con il mio fi­sico e le mie caratteri­stiche, è fondamentale per esprimersi ad alti li­velli».

I tifosi della Roma hanno dimostrato di ap­prezzarla. Come li salu­ta? «Vado via con un ri­cordo bello di loro, della loro passione e non dimenticherò mai la loro felicità dopo il mio gol al primo derby».

Pensa che poteva es­sere ancora utile a que­sta squadra? «Sì, assolutamente, se avessi avuto uno stato di forma psico- fisica idea­le».

Se la sente di chiarire perchè non è stato con­vocato negli ultimi tem­pi? Qualcuno dice per motivi disciplinari… «Assolutamente no, non sono stato convoca­to per scelta tecnica».

Quel gol che valse la vittoria nel derby, diffi­cile da dimenticare, ve­ro? «E’ stata una grande emozione, venivamo da un periodo difficile, i ri­sultati non arrivavano. La Lazio come ora era davanti in classifica. Giocammo una grande partita, con grande con­centrazione. Segnai di testa, ricordo la curva Sud, i tifosi erano im­pazziti dalla gioia».

La Roma si è rilancia­ta con la vittoria in casa del Milan. Ha avuto una partenza difficile, ma può puntare allo scudet­to? «La squadra è forte, la rosa è ampia, potrà lot­tare fino all’ultimo».

Lo scorso anno avete sfiorato lo scudetto, fi­no all’ultima giornata. Eravate anche riusciti a scavalcare l’Inter al primo posto in classifica. Cosa vi è mancato per vincere? «Ci è mancata un po’ di fortuna nei momenti decisivi».

Cosa le mancherà di Roma? «Gli amici che lascio, la bellezza di una città straordinaria, che mi ha fatto vivere felice».

Conosce bene il cam­pionato spagnolo per aver giocato nel Siviglia e nel Real Madrid. Riu­scirà ad aiutare il Mala­ga a salvarsi? «Per quest’anno la sal­vezza è l’obiettivo della società e sono sicuro che insieme ai miei fu­turi compagni riuscire­mo a restare nella Li­ga».

Con questa nuova esperienza nella Liga tornerà la Bestia? «L’obiettivo è far ve­dere di nuovo al calcio spagnolo e mondiale che tornerò ai livelli che mi hanno reso famoso. Ho grandi motivazioni, vo­glio dimostrare che chi ha puntato su di me non ha sbagliato».

Tornare a giocare con più continuità può aiu­tarla a ritrovare la Sele­çao? «Sono sicuro di sì».

Guido d’Ubaldo