Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke venerdì, 20 Giugno alle ore 02:27
da ilmessaggero.it
Il piano originario di allungamento del debito era stato deciso dal cda della Banca di Roma il 5 dicembre scorso dando un termine di tre mesi per la realizzazione. Ma il sopraggiungere delle trattative con George Soros ha fatto slittare il termine. Venuta meno l’operazione col finanziere americano di origine ungherese, Sensi e Unicredit avrebbero ripreso a negoziare l’accordo cercando di contemperare i vari interessi: quello prioritario del creditore che è anche azionista al 49% di Italpetroli era di poter rientrare dei soldi prestati prima possibile ma senza mettere con le spalle al muro i Sensi. Come pure sarebbe stato facile fare visto che il gruppo è inadempiente da tempo ai propri impegni. Il primo piano di ristrutturazione del debito attraverso il quale Banca di Roma ha convertito in capitale circa 35 milioni di crediti verso Italpetroli risale ad aprile 2004: il gruppo doveva restituire 659 milioni a una ventina di banche, di cui 406 milioni alla banca romana che sin da allora disponeva anche di una call sul 2% di Italpetroli come garanzia. Quel piano non è filato liscio e l’anno scorso le parti hanno avviato una revisione. Acqua che sembra ormai passata. Ora il nuovo accordo prevede che oltre a cedere beni – tra cui la Roma calcio – per 250 milioni circa entro fine 2010, la parte residua del debito (circa 130 milioni, di cui circa 115 verso Unicredit), verrebbe allungata a 15 e a 30 anni. Nel frattempo si accumuleranno gli interessi, pari a circa il 6% l’anno da pagare prima del capitale. Rosario Dimito |
