domenica, Maggio 05, 2024 Anno XXI


E’ iniziata il 19 agosto scorso la nostra stagione, alzando la Supercoppa Italiana in quel di Milano.
Si è dipanata per 56 appassionanti, avvincenti, felici e rabbiose partite, il maggior numero di gare ufficiali disputate questa stagione da una squadra italiana (l’Inter anche se ne avesse giocate 188 di partite sarebbe stata esclusa ugualmente dal computo, parliamo di squadre italiane :-)) ).
La numerologia ci dice che 34 di queste si sono concluse con la vittoria capitolina, 8 con la sconfitta. Un bilancio assolutamente eccellente.
E’ iniziata il 19 agosto dicevamo e si è conclusa sabato scorso, 24 maggio, alzando la nona coppa Italia al cielo di Roma, davanti al capo dello Stato, ai 50.000 romanisti in grado di acquisire il biglietto, alla curva nord vuota come se un presagio funesto avesse avvisato i tifosi interisti fuori Raccordo e fuori Milano (ovvero un buon 70% del totale) di starsene a casa come Ibrahimovic, che non era aria.
Ci aspettiamo che il prossimo agosto, in occasione dell’ennesimo Inter-Roma per la Supercoppa Italiana, ci vengano messi a disposizione gli stessi 30 mila e rotti tagliandi che hanno avuto a disposizione gli “internazionali”. Vedrete quanti ne manderemo indietro….

E’ stato giusto e divino che la Roma abbia vinto partita e coppa.
La Roma quest’anno, nonostante l’enorme divario di mezzi economici e di rose a disposizione, non è stata inferiore all’Inter, ha lottato fino all’ultimo per la conquista del titolo e piccoli dettagli (e lo diciamo senza acredine, qualche rigore concesso con eccessivo zelo all’Inter, qualche battuta a vuoto di troppo nostra) non ci hanno permesso di organizzare il canonico mese di festeggiamenti attraverso l’urbe (con culi brasileiri annessi e concessi ) .
La Roma quest’anno, nonostante l’enorme divario di mezzi economici e di rose a disposizione, non è stata inferiore al Manchester United, ma esperienza ed episodi (il loro secondo gol all’Olimpico, il nostro rigore fallito) hanno fatto pendere la bilancia dalla parte degli juventini d’Inghilterra.
La Roma quest’anno nonostante una rosa essenziale, ha giocato più del 50% delle partite senza il capitano, oppure con il capitano in condizioni precarie, ha usufruito in pochissimi episodi delle magie di Amantino Mancini (che saranno destinate, senza rimpianto nostro ad altri ameni lidi), ha avuto a lungo lontano dai campi Taddei, Aquilani, Perrotta, Juan.
Tutto ciò per dire che la Roma quest’anno è stata grande, immensa, commovente, a volte istrionica, mai cinica; è stato un gruppo che ha suscitato il plauso del mondo del calcio nazionale e oltre (andate a leggere o ri-leggere i giornali di Madrid cosa scrivevano il giorno dopo il nostro trionfo),
ha sempre fatto quadrato intorno ai suoi simboli ben chiari e delineati, l’allenatore, il capitano, il DS, il presidente e l’A.D., capitano futuro e il testaccino Mexes portabandiera di questa splendida realtà.
E noi ne siamo fieri e orgogliosi, la nostra casella di posta è inondata da foto di giovani lupacchiotti scattate da genitori innamorati, di disegni scolpiti sulla pelle per sempre perché per sempre è il nostro amore incondizionato e senza richieste.
Sensi o Soros, America o Testaccio siate sempre così, così vi vogliamo, così vi amiamo !!
Al prossimo campionato stirpe di lupi !!

A Flaminia e Alessio uniti nella vita e nella morte, vittime dell’idiozia umana.

Associazione Core de Roma (redazione@corederoma.it  )