lunedì, Maggio 05, 2025 Anno XXI


Tanto è durata l’illusione che in fin dei conti si trattava di un brutto sogno, di film già visto. Basta poco. Che ce vo? Basta parlasse, una pizza come ai bei tempi quando sfanculammo Cassano. Magari qualche scazzo anche pesante nello spogliatoio, alzi la mano chi non vorrebbe un capitano e un allenatore che se mannano quotidianamente e fieramente affanculo? Ma è un attimo, poi tutti vià così, a lingua de fero.

A Monaco, a pensarci bene, la squadra aveva retto quasi ottanta minuti, poi era stato il pennivendolismo a complicare tutto. Se facessero i cazzi loro sti giornalisti che raccolgono i mezzi sfoghi del Capitano in romanesco (so tutti crucchi, er romano non lo capiscono). Ma de che? Un battito di ali di farfalla nell’universo, poi tutto chiarito. Comunicati stampa e poi er sito. Ahò er blog sur sito. Voi mette?

Che se uno chiacchierando infilasse la consecutio temporum come fa quanno scrive, quasi quasi, sarebbe meglio passà dall’interviste ai pizzini.

Ma daje và, un brutto sogno, un fraintendimento. Sai come capita quando nun se capimo. E poi, checcazzo, dal magazziniere al presidente, tutti assieme, tutti all’unisono, difendiamo nel mondo i colori di Roma e i valori del Romanismo (che si era pe i successi dell’AS Roma stavamo mejo der cacchio).

Quindi oggi alle tre e otto minuti tutto svanito. Un brutto ricordo. Una sbornia. Il Capitano a galleggiare in mezzo alle linee, Mexes a tenere botta in difesa, puntuale come una cambiale protestata e davanti Borriello a fare a sportellate. Bel ragazzo sto Boriello, me lo facevo pure più mingherlino.

Poi passano i tre giorni, passa il primo tempo e t’accorgi che propriamente nun è proprio così. Se cominciano a riaffacciare le vecchie paure, i vecchi vizi. Sempre secondi sulla palla, con gli avanti bel Bologna che trafiggono il centrocampo come i ragazzini nel secchio dell’officina quando er padrone, un po’ per punirli e un po’ pe pialli per culo, je facevano mischià acqua e nafta fino a quando nun se intostava.

Gambe pesanti, cervelli annebbiati, e poi la paura che, quando si tratta del tifoso Romanista, assume le sembianze di un ologramma. Un OB1 KenOB che te manna un messaggio dar futuro e te dice :”In campana che ora scaji”.

Come è annata a finì lo sapete. Pareggiotto che serve a poco, due punticelli in classifica, mercoledì il Brescia e sabato l’Inter che, giocatori o non giocatori, special one o special two, il cartellino bene o male, lo timbra sempre. Il rischio neanche tanto sopito che, se tanto ce da tanto, potremmo sta dopo cinque giornate co du punti…

Ma è un sogno. Vedrete che dipende dal fatto che ancora non si sono perfettamente tarati sul significato che la squadra deve interpretare per soddisfare gli appetiti di gloria di questa città millenaria che è rappresentata in tutto il mondo da questa magnifica tifoseria, unica nel suo genere che non ha pari. Mo se parlano e se spiegano e da mercoledì tutto tornerà normale. Come l’anno scorso, come due anni fa, come….come…..l’anima de li mortacci loro.

Regalatece un bel silenzio stampa senza stacce sempre a raccontà un fracco de cazzate. Venerdì Ranieri ha detto che questa è una squadra con gli attributi, che poi se non fosse stato davanti alla stampa, che se sa, c’ha il palato fine, voleva dire che è una squadra con i coglioni.

Noi al Mister je credemo e infatti un cojone se ce sia almeno un cojone se vede chiaramente: quello che s’è inventato la preparazione estiva.

Ad maiora

BL