domenica, Maggio 11, 2025 Anno XXI


da corrieredellosport.it

JuanMONACO, 15 settembre – Da queste parti è di casa o giù di lì. I tedeschi lo conoscono bene, lui conosce bene la Bundesliga. Il tedesco della Roma non può che essere herr Juan, cinque stagioni con la maglia del Bayer Leverkusen, 139 in presenze nel campionato tedesco, 9 gol, zeru tituli, soprattutto per colpa del Bayern Monaco che, in quegli anni, come lo è oggi l’Inter per la Roma, è stato l’avversari da battere. L’ideale, per questa Roma incerottata uscita con cinque pappine sul groppone dalla prima trasferta di campionato a Cagliari, sarebbe farlo stasera, esordio in Champions sul campo dei vice­campioni battuti proprio dall’Inter nella finale di Madrid, quasi a chiudere un cerchio immaginario.

VITTORIA – Nessuno meglio del tedesco brasiliano, può conoscere le difficoltà a cui andrà incontro stasera la sua Roma, che non vince dall’ultima amichevole del ritiro, 27 luglio, due sconfitte e un pareggio nelle prime tre partite ufficiali della stagione impreziosite, si fa per dire, da otto gol al passivo, una situazione generale tendente a una crisi di risultati e identità che il Bayern stasera potrebbe allargare sino all’orlo di una crisi di nervi: «Conosco bene il Bayern Monaco, in Germania è la squadra leader, anche quando non vince il campionato, del resto c’è il loro albo d’oro a testimoniare chi sono. Per noi sarà una partita difficile, ma lo sarebbe stata in ogni caso, anche se avessimo vinto a Cagliari. Abbiamo parecchi giocatori assenti, ma pure loro avranno assenze importanti. In questi anni di Roma, ho capito che la squadra nei momenti peggiori riesce a tirare fuori sempre il meglio. Servirà contro i campioni di Germania. La mia fiducia si basa sulle qualità della Roma, noi siamo una squadra che può giocarsela con tutti. Ma per tornare a casa con un risultato positivo, servirà la Roma migliore. Dobbiamo giocare tranquilli ricordandoci sempre che è comunque soltanto la prima partita di un girone di quattro squadre. Il nostro obiettivo, qui, a Monaco, è quello di dare il massimo e ripartire da Roma».