sabato, Luglio 12, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Claudio RanieriSi parte, come sta vivendo questo momento?
“Sono deluso da Milano, stiamo attraversando un momento difficile, ma siamo forti e concentrati oltre che determinati, a noi interessa il campo e non la banca o gli accordi. Siamo pronti per questa avventura. Noi dobbiamo rispondere ai nostri tifosi”.

Come è questa Roma anche senza Burdisso?
“Avete visto Burdisso quanto è stato importante la scorsa stagione. Io lo metto tra i necessari. Sono contento che ieri i compagni lo abbiano chiamato e gli abbiamo fatto sentire quanto teniamo a lui. Questo è lo spirito che mi piace. Anche le altre si sono rafforzate, forse noi un pochino meno per le note ragioni. Ma la Roma è forte di per sé, ha determinazione, vogliamo farlo vedere”.

Quali altre squadre sono più forti quest’ anno?
“Tutte le altre, quelle che si sono rafforzate: la Juve, il Milan… Ce ne sono molte di squadre che lotteranno”.

Tegola Adriano…
“Dispiace, lui stava faticando molto per tornare in forma, non ci voleva, ma siamo sereni, c’è anche una sosta subito, quindi potrà recuperare e lo perderemo per poco tempo. Bertagnoli è convocato e disponibile”.

Con il Cesena, come si parte?
“Si deve partire forte, loro sono una neopromossa, compatta e veloce e noi dobbiamo vincere e interpretare bene la gara, cominciamo con tre punti. A me piace quando approcciamo la gara con umiltà. Tutti abbiamo responsabilità, perché siamo la Roma”.

Una Roma che lei vuole più cinica…
“Noi abbiamo fatto buone cose, ma dobbiamo chiudere le partite e approfittare di quando siamo in un buon momento, sono fiducioso, comunque vogliamo ripetere un campionato come quello dell’anno scorso e voglio vedere i ragazzi esaltati. Avevamo creato una grande sinergia con i nostri tifosi anzi mi dispiace che per via della tessera del tifoso ce ne saranno di meno. Poi ovviamente capisco anche le leggi dello stato italiano”.

Da chi riparte? Da Menez?
“Io riparto dalla Roma che è una, ha un buon gruppo e tutti devono fare il proprio. Credo che se una cosa ha detto il Mondiale è che il collettivo vince sull’individualità. Sono arrivate in finale squadre, la stessa Spagna che ha vinto, per cui non possiamo dire “quel giocatore è stato la Spagna”, quel collettivo ha vinto. E’ arrivato alle semifinale anche l’Uruguay, un altro collettivo senza una grandissima stella, un grandissimo giocatore come Forlan, però la “stella stella”, l’individualità non ha reso. Per merito di chi? Del collettivo? Per via della notevole crescita che tutte le squadre hanno avuto sotto il profilo tecnico-tattico? Questo non lo so, però tutto questo è il calcio che ci aspetta”

E’ migliorata la condizione di Pizarro?
“Me lo auguro, ha fatto solo una settimana di allenamento prima di San Siro, con questa è la seconda, gradatamente… Lui è piccolo e leggero”.

E Fabio Simplicio? Finora è stato un oggetto misterioso…
“Sta recuperando da un infortunio, lo sapete”

Le incertezze di Lobont a San Siro influiranno nella scelta della cessione di Doni?

“Io capisco che per voi, quando si prende gol, si va subito a cercare il perchè e per come. Il calcio è bello per questo. Lobont ha fatto bene l’anno scorso e farà bene anche quest’anno. Le gerarchie tra i pali per il momento rimangono quelle, lo sapete che il calcio è un vulcano sempre in movimento, il 31 finisce il mercato e poi stabilirò io le gerarchie”

Quest’anno iniziza la stagione dall’inizio. Ha trovato qualche difficoltà nel farsi capire dai suoi giocatori?
“No. Dovrebbero avermi già capito, sarebbe il colmo. Se non mi capiscono mi faccio capire meglio. Io sono molto chiaro e molto diretto”

Ha l’impressione che tutti siano ben motivati per l’inizio della nuova stagione?
“Il giocatore è un ragazzo che fa questo mestiere per passione. Non sono né i soldi né nessun’altra cosa. Se non fosse motivato sarebbe la fine di quel giocatore. Se ci sono giocatori che non hanno motivazione è come vi ho detto l’anno scorso quando sono arrivato: l’allenatore la può innalzare di un 5%, ma se tu hai soltanto un 10% di motivazione, io ti posso portare al 12-13%, di più non posso. E questo va a discapito tuo, perchè il gruppo poi ti scavalca”

Ibra al Milan può spostare i valori del campionato?
“Sì, può farlo e portare il Milan all’altezza dell’Inter. Con un giocatore del genere la davanti, punto di riferimento, con vicino Pato, Ronaldinho e Inzaghi insomma… Il Milan con un colpo di quel genere colmerebbe quel gap. E’ difficile dire per novante minuti se è un’Inter differente. Sicuramente ogni allenatore mette del suo in una squadra, e sicuramente ai nerazzurri è rimasto qualcosa di Mancini, così come gli è rimasto qualcosa di Mourinho. Sicuramente sarà diversa, lo vedremo strada facendo”

La Juve torna al tavolo delle grandi?
“La Juve la metto nel novero dove metto la Roma, dove metto il Milan e tutte le altre. E’ tornata, perchè un campionato del genere non è ripetibile per una piazza come Torino. Hanno speso tanti soldi, hanno cambiato circa nove giocatori. Avranno grandi motivazioni, ma anche grandi difficoltà, perchè non è facile far inserire presto e bene tutti quei nuovi giocatori, ma Delneri e la nuova società sanno fare il loro lavoro”

E’ la prima volta che il campionato parte senza nessuno degli allenatori in carica che ha vinto lo scudetto in Italia? Ha mai pensato all’ipotesi che potrebbe essere lei il vincitore?
“Vorrà dire che uno nuovo lo vincerà. Un allenatore quando comincia a fare questo mestiere si pone degli obiettivi e cerca di raggiungerli. Io ancora non l’ho raggiunto, per cui lotto. Lotto come sempre, non mi metto paura, non mi faccio intimorire. Siamo orgogliosi, per cui andiamo avanti”

Come mai era così sicuro che Aquilani non sarebbe tornato in Italia?
“Ho detto una bugia. Qualcuno ha abboccato”

Un suo pensiero sugli scontri a Bergamo l’altra sera?
“Credo non ci siano commenti da fare. Iniziamo col piede sbagliato. Però tutto questo va analizzato a gioco lungo. E’ una novità, qualcuno l’ha presa bene, qualcuno male. Vediamo come evolve la situazione. Ho letto le dichiarazione del nuovo prefetto di Roma. Non so poi se c’è stato questo incontro per capire le problematiche dei tifosi della Capitale. Me lo auguro, perchè con il dialogo si può smussare qualche angolo difficile e farsi capire meglio”

Burdisso verrà preso ad otto milioni. Lo si poteva prendere un mese fa? Dov’è l’errore?
“Non c’è errore. Se uno non ha i soldi non può andare a comprare un qualcosa. Quando ci sono i soldi si va a comprare, mi sembra una cosa molto normale”

Questi soldi da dove sono spuntati?
“Io credo anche con l’aiuto della banca. Poi io queste cose sono l’ultimo che le vuole sapere. Io ho chiesto Burdisso, ho chiesto un giocatore. Se me lo prendono sono molto contento”

A Milano, dopo l’uscita di Pizarro, è sembrato costretto a cambiare molto in campo. Ad ogni cambio coincideva un cambio di modulo. E’ Pizarro un equilibratore totale di questa sqaudra?
“L’ho spiegato alla fine della partita. Io avevo due giocatori che avevano fatto meno allenamenti degli altri. Uno era Pizarro, che aveva fatto una settimana, e uno era De Rossi che ne aveva fatti 20 di giorni. Per cui gioco-forza sapevo che saremo andati a calre un qualcosina. Per cui, uscito Pizarro, ho messo De Rossi centrale e Taddei al posto prima occupato da De Rossi, non ho stravolto tanto il centrocampo. Il centrocampo è rimasto lo stesso. Abbiamo prodotto, noi siamo riusciti a far gol e loro sono risuciti nel contropiede. Siamo stati, non dico sfortunati perchè non mi piace la parola, però ci metto di mezzo una grossa parata di Julio Cesar. Mi auguro che con gli allenamenti Simplicio possa prendere l’eredità di Pizarro”

In assenza di Adriano, la non convocazione di Julio Baptista è il segno che la Roma di questo giocatore non ne ha più bisogno?
“Beh… C’è Okaka. Come ho detto aspettiamo la fine del mercato e, alla fine del mercato, si tireranno le somme. E poi Baptista non sarebbe stato comunque convocato perchè ha un problema al polpaccio”

Ieri il sorteggio di Champions League, un girone abbastanza abbordabile?
“Abbordabile chi lo dice? Chiediamoglielo a Lippi se era abbordabile il girone dell’Italia”

Come pensa di gestire la squadra su tre fronti? Ha delle priorità o saranno tutti impegni vissuti alla pari?
“La Roma non si può permettere di dire “Abbiamo vinto tantissimo questa competizione, per cui andiamo a cercare quest’altra”. Noi giocheremo, gara dopo gara, cercando di vincere. Quella col Cesena è la gara più difficile. Per quanto riguarda il girone di Champions non capisco come si possa dire che è un girone facile . Sono i numeri a dirlo. Il Bayern Monaco è la squadra arrivata in finale di Champions League, la Germania è una delle nazionali europee che più ha impressionato per quel connubio di giocatori tedeschi e non tedeschi che hanno portato quel mix ottimo, che ha fatto la figura che ha fatto al Mondiale. Il Bayern è una rappresentante di quel mondo. Anche con il Basilea c’è una vittoria per squadra, così come il Cluj. Io non credo alle partite facili sulla carta, sono come San Tommaso. Se non tocco non credo”

 

 

 

 

 

“Domani giochiamo contro il Cesena eh…”