mercoledì, Maggio 01, 2024 Anno XXI


Finalmente una buona notizia !!
Ludovic Giuly, quel bel giocatore ammirato tante volte nel Barça sta a Roma per sostenere le visite mediche e rappresenta un ottimo rinforzo per l’organico perennemente carente di “personale” di casa nostra. Non fosse stato per la vicenda tuttora in corso del “Romeno ingrato”, avremmo potuto compiacerci dei passi in avanti fatti dalla giovane dirigenza Romanista, in questi pochi anni che si sta facendo le ossa nel difficile mondo del calcio.
Adesso finalmente c’è più attenzione nelle cessioni in prestito dei giovani promettenti, che vengono tutti ceduti con l’opzione predefinita del controriscatto, a tutela della Roma nella salvaguardia del patrimonio che gli viene fornito dallo splendido vivaio messo su da Bruno Conti e co.;
adesso c’è un disegno preciso nella costruzione della squadra, 4 laterali alti voleva il duce di Certaldo e su Giuly ed Esposito che sono arrivati parlano i fatti: sono tutt’altro che rincalzi e faranno sudare i nostri brasileiri dei “cantoni” per conservare la maglia e il posto da titolare.

Nel mercato, in considerazione delle possibilità ci sembra che ci stiamo muovendo bene, un po’ meno forse nella gestione delle scadenze di contratto, ma su questo poi bisognerebbe valutare di volta in volta i fatti, se un giocatore non vuole firmare il rinnovo non è che Pradè gli può puntare una pistola alla tempia per costringerlo.
Speriamo che la questione Chivu si risolva in senso favorevole alla nostra causa, che significherebbe una cessione al prezzo giusto, o un rinnovo con clausola di rescissione fissata.
Questo Chivu lo deve alla Roma che lo ha aspettato e pagato durante le sue cazzate che lo hanno tenuto lontano dai campi per mesi e mesi, e lo deve ai suoi tifosi (noantri) ai quali per un annetto buono ha propinato la favola che Roma è il miglior posto al mondo e il rinnovo era solo una formalità, sulla falsariga del peggior Cassano.

Ci sono altri aspetti da valutare, e ci riserviamo di approfondirli in prossimi redazionali.

Uno
è l’atteggiamento assolutamente scorretto dell’Inter, atteggiamento che non suscita nessun interesse nella Lega calcio o nella FIGC, teoricamente deputati a vigilare.
Per carità a noi non ci scandalizza, abituati ai furti e alle prepotenze degli asini in pigiama (altro che zebre), ma non ci piace lo sbandierare di un’onestà che è tale solo a parole. Moratti sei come e peggio di quelli che Franco Sensi provò a combattere senza il tuo appoggio che sarebbe invece stato fondamentale.
Lo scudetto dell’onestà è una chiacchiera.

Due
e torniamo a casa nostra è la situazione stadio Olimpico.
I tifosi del Manchester come “souvenir de l’Italie” riportarono in terra d’Albione le foto dei bagni dell’Olimpico portati ad esempio di situazione limite: avevano e hanno ragione.
Lo stadio è fatiscente perché i soldi fuono impiegati per lo sviluppo dei patrimoni personali di coloro che c’erano e ci sono ancora (e per fortuna non ci hanno assegnato gli europei) e non per la ristrutturazione di un impianto destinato allo sport capitolino.

Noi sottoscriviamo abbonamenti che prevedono:
rischio di malattie qualora di abbia necessità di espletare funzioni fisiologiche;
percorsi da marines per entrare allo stadio sotto lo sguardo torvo di casacche gialle, arancioni, divise blu, che manco in Iraq !
nessuna agevolazione per portare i nostri figli allo stadio;
l’impedimento quasi sistematico di vedere la partita insieme alle persone care, per carità !!
cibi scadenti a prezzi da ristorante di lusso del centro;
per quanto ancora il nostro amore incondizionato può sopportare situazioni del genere ?

La legge che impone alle società di non avere rapporti con i tifosi è quanto di più iniquo ci possa essere.
Cari deputati che avete salvato Juventus, Fiorentina, Lazio, Milan, e ora salverete l’Inter, caro prefetto Serra (andate a Manchester tranquilli, sarò con voi – diceva – ma ‘ndo stavi quando le bottigliate de vetro spaccavano le teste ai tifosi costretti in fila fuori allo stadio per vendetta delle vostre cariche all’Olimpico ?? ), tutto quello che avete escogitato non serve a niente.
Dentro all’Olimpico non succede niente da 25 anni almeno, fuori continua a succedere di tutto e di più.
La differenza è che ora è quantomai difficile andare allo stadio e portare figli o decidere di andare con gli amici.
La violenza c’era e c’è, la voglia di andare allo stadio da parte dei tifosi sempre meno.

Complimenti, sempre lungimiranti come i lavori sul Raccordo che arrivano 20 anni dopo alle necessità, o forse è il regalo finale a Sky nell’intreccio politico-amministrativo-sportivo dell’Italietta che schifiamo.