Categorie Il Redazionale Scritto da r. cdr venerdì, 28 Maggio alle ore 09:06
Il nostro precedente redazionale, dopo aver tributato gli onori meritati e dovuti a tutto il gruppo AS Roma, (squadra, tecnico e staff dirigenziale) per la splendida stagione disputata, si concludeva con il motto adottato trasversalmente dal popolo che frequenta abitualmente gli stadi italiani e da noi condiviso: NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO, sottotitolo – e vi spieghiamo presto il perché – eccoci dunque a riprendere e sviluppare le fila del discorso. Cosa comporti e di quali teorici vantaggi potranno beneficiare i possessori è ancora tutto da scoprire (anche per gli illuminati ideatori), ma una circolare emanata dal Ministero dell’Interno alle proprie strutture periferiche (nella fattispecie le questure e le prefetture) sensibilizzava le stesse a suggerire alle società calcistiche l’adozione di questo sistema. E qui al di là dei discorsi generali scendiamo nel particolare, ovvero casa nostra per argomentare il nostro NO . L’AS Roma, su questa base ha introdotto, motivandolo da un obbligo di legge (CHE NON ESISTE), L’As Roma club Privilege, una sorta di bancomat a pagamento obbligatorio per chi intenda sottoscrivere l’abbonamento. Quindi io tifoso della Roma se voglio abbonarmi come ho sempre fatto, devo pagare (15 euro) una tessera per avere il privilegio (privilege….) di pagare l’abbonamento. La domanda per ottenere la tessera deve contenere tutte le informazioni relative alla mia persona e deve essere autorizzata dalla Questura: se dice NO, non ho diritto (diritto….)alla tessera e al momento non posso abbonarmi, probabilmente nel futuro non potrò proprio accedere all’impianto sportivo. Questa decisione non sarà appellabile e avrà durata illimitata, per sempre. A noi questa iniziativa della società appare del tutto arbitraria, poco tempestiva ed effettuata senza tener conto dell’opinione e del pensiero degli unici polli che tengono in piedi tutta la baracca del calcio: i tifosi. Contestiamo nella sua concezione generica la tessera in quanto: – non esiste in nessuno stato al mondo che io debba chiedere il nulla osta preventivo alla questura per andare magari con mio figlio a vedere un incontro di calcio – è una limitazione assoluta della libertà individuale l’introduzione di un divieto senza possibilità di appello e senza scadenza. Per analoga logica i Parlamentari che hanno subito condanne civili, tributarie o penali, non dovrebbero (e porca puttana NON DOVREBBERO) avere la possibilità di esercitare la funzione pubblica; Ma tutto questo non accade, non esiste la tessera del parlamentare, del poliziotto, dell’economo e di qualunque altra categoria. Esiste(rebbe) la tessera del tifoso a pagamento e con unilateralità di condizioni. – non esiste nessun obbligo di legge che costringesse la nostra Roma ad emettere un simile provvedimento al buio e senza spiegazioni di nessun genere: una circolare, lo ricordiamo, è un documento di indirizzo interno redatto da un organismo centrale (il ministero) e destinato alle proprie strutture periferiche (questure e prefetture), non una legge. – la tessera del tifoso non dà nessuna garanzia che quanto affermato dall’Osservatorio per le manifestazioni sportive (ovvero indipendentemente dalle restrizioni adottate per la singola gara, la possibilità di assistere alle partite della propria squadra sia in casa che in trasferta), venga applicata. Anzi, è sufficiente vedere l’ultima giornata dello scorso campionato quando ai tifosi del Milan, tutti regolarmente muniti della tessera in questione, a 48 ore dall’incontro è stato vietato (a loro e a tutti) di assistere a Genoa-Milan. E quindi a che serve sta tessera ? – noi riteniamo che la tessera del tifoso è un altro di quegli insulsi, oltraggiosi e inutili provvedimenti che non combatteranno mai il problema della violenza negli stadi ma complicheranno (se mai fosse stata semplice) la vita di tutti coloro che allo stadio sono sempre andati per amore e per sostenere la propria squadra. Chi orbita intorno o dentro allo stadio per provocare disordini la tessera non la chiederà mai, probabilmente non entrerà neanche allo stadio e in grossa percentuale neanche tifa la squadra che si accinge a giocare, ma provocherà caos e disordine ugualmente per dileguarsi mentre le cariche di polizia, i lacrimogeni, e purtroppo anche gli abusi ricadranno sui malcapitati che si troveranno nel posto sbagliato al momento sbagliato (è capitato anche a me e mio figlio all’uscita di un derby, ed è capitato a tanti di noi). La nostra associazione è fortemente contraria a questo arbitrio, nonostante tra noi non ci sia nessuno soggetto a DASPO, non ci siano pregiudicati a piede libero (magari in Parlamento non possono dire lo stesso) e stante lo stato delle cose non rinnoverà gli abbonamenti. Se per abbonarsi o andare in trasferta occorrerà essere schedati non vedrete più la pezza o lo striscione di CORE de ROMA allo stadio Olimpico e in tutti gli stadi italiani. Voi direte “sti cazzi” ma se siete arrivati a leggere fino a qui non siete persone insensibili all’argomento. Noi amiamo la nostra città, il nostro paese (chi ci governa e chi siede in Parlamento assai meno) e la nostra squadra, vorremmo essere protetti all’occorrenza e non trattati come veniamo trattati da anni dalle forze dell’ordine allo stadio, e vorremmo visto che abbiamo questo “privilege” chiedere l’altrettanto sacrosanto “privilege” di vedere bene la partita, non subire il sequestro delle bottiglie d’acqua all’ingresso dell’impianto per poi doverle ricomprare (allora perché le sequestrate se poi dentro si vendono?) a circa 7-8 volte il reale prezzo di vendita, vorremmo pisciare in un posto salubre, vorremmo poter acquistare il biglietto la domenica mattina perché è una bella giornata e si possono portare i bambini allo stadio a vedere la squadra della città eterna, e soprattutto vorremmo essere liberi e fieri di un’Italia che ripudiamo per come si sta evolvendo socialmente. Esistono migliaia di filmati che individuano tutti gli scalmanati che all’ultimo derby in tribuna tevere alla faccia della legalità, dell’ordine e di tutto il resto agitavano cinte e facce mascherate davanti a poliziotti e carabinieri, al prossimo derby ci saranno di nuovo tutti, senza tessera e con la cinta in mano. Noi probabilmente non ci saremo. NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO in subordine: –SI ALLA TESSERA DEL PARLAMENTARE perchè se sei un ladro riconosciuto o un sovversivo devi stare in galera e non nella sala dove si decide il futuro del nostro Paese; – SI ALLA TESSERA DEL MACELLAIO perchè c’hanno dato la mucca pazza e la gente c’è morta; – SI ALLA TESSERA DEL MEDICO perchè me metti le mani addosso e se me lasci le forbici dentro o me fai l’intervento quando non serve te DASPO dall’ospedale; – SI ALLA TESSERA DEL TASSINARO perchè le tariffe non le decidi in base a quanto te serve pe’ pagà le bollette de fine mese ma in base a listini stabiliti e concertati; – SI ALLA TESSERA DEL GIORNALISTA perchè se io intervistato dico “A” non devi scrivere “HA DETTO B” ; è pericoloso calunniare e infamare le persone. E IN QUESTO CASO E SOLO IN QUESTO CASO ALLORA SI ANCHE ALLA TESSERA DEL TIFOSO E DASPO PER TUTTI. Ma siccome la quasi totalità dei poliziotti, macellai, medici, tassinari sono persone oneste e lavoratori al servizio della comunità non è necessario che chiedano il permesso di esercitare le proprie funzioni, così come noi tifosi non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno per andare allo stadio; anzi dobbiamo pretendere che negli stadi non entri chi, ben conosciuto e impunemente, provoca paura e danni. Associazione Core de Roma |
